19 Aprile 2024 08:14

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19 Aprile 2024 08:14

L’EDITORIALE. DIANO MARINA LIBERA DAL FANTASMA DELLA MAFIA È PRONTA A RICOMINCIARE? / LE ELEZIONI VISTE DA…

In breve: Se da una parte, come l'ex sindaco Angelo Basso, c'è chi si prepara, molto ottimisticamente, a "riprendere il potere”, dall'altra, come il Movimento Cinque Stelle...

diano marina politica

Chi non conosce a fondo la situazione socio/politica ed economica della città di Diano Marina potrebbe avere non poche difficoltà a comprendere gli scenari che si stanno pian piano delineando in vista della prossime elezioni amministrative di primavera. Spazzato via lo spettro del commissariamento da parte del Ministro Alfano, per le presunte infiltrazioni mafiose invocate a gran voce a seguito di una vittoria elettorale schiacciante per un verso e deprimente per un altro, il “leone verde” Giacomo Chiappori prepara il secondo capitolo di una storia che non avrà più scuse e neppure attenuanti. Se da una parte, come l’ex sindaco Angelo Basso, c’è chi si prepara, molto ottimisticamente, a “riprendere il potere”, dall’altra, come il Movimento Cinque Stelle, si affaccia con timidezza e senza neppure il lontano ricordo dello tsunami che lanciato da Beppe Grippo alla realtà dianese. Una cittadina di poco più di 6 mila anime d’inverno che nella bella stagione incrementa di 10 volte la sua popolazione e gli interessi economici che ne derivano.

In una riunione organizzativa partecipata da circa una trentina di persone gli aspiranti grillini si sono guardati in faccia e hanno pensato, forse a ragione, di non entrare seriamente in quella che potrebbe essere una delle dispute elettorali più avvelenate degli ultimi vent’anni mirando piuttosto ad un posto in consiglio comunale tra i banchi dell’opposizione.

Avversario più competitivo il PD capitanato Marco Ghirelli e abbandonato da quel dì da Fiorenzo Batistotti, ormai finito a “chi l’ha visto” da quante assenze ha collezionato. Battute a parte nelle fila del centrosinistra, orfano del pilastro Edoardo Marino, in piena battaglia giudiziaria contro il comune per vedersi pagata una parcella legale, alcuni chiedono a gran voce il ritorno dell’irriducibile Dino Sciolli ma questa eventualità è più che mai remota.

Rimane la compagine di Agrippino detto “Pippo” Manduca con la sua “Diano Futura” nella quale potrebbero confluire gli avversari storici di Chiappori: il figlio Roberto, oggi consigliere comunale di minoranza, l’ex sindaco Angelo Basso e Antonio Lapalomenta che a seguito della vicenda “Circolo Tennis” aveva paventato una sua candidatura.

I “compagni” di Rifondazione e Sel potrebbero riuscire a mettere su una lista anche se la loro assenza storica dal consiglio comunale di certo non li aiuta.

Ed ora passiamo al vero dilemma: la squadra di Chiappori e la possibile candidatura dell’amministratore unico della Gestioni Municipali S.p.A. Domenico Surace. Durante la conferenza stampa convocata per commentare la notizia scovata dal nostro giornale sulla decisione del Ministro Alfano, il primo cittadino ha sì confermato gli otto amici al bar: Cristiano Za Garibaldi, Luigi Basso, Francesco Bregolin, Ennio Pelazza, Davide Carpano, Mattia Camiglia e Lino Damonte escludendo di fatto l’ex assessore dimissionario Bruno Manitta, ma ha anche preannunciato di attendere direttive da Genova, ovvero, dal segretario “nazionale” Edoardo Rixi. Una presa di posizione, quella di Chiappori, che ha fatto “storcere più nasi” tra i suoi che temono di dover fare un passo indietro per far entrare candidati/e imposti dall’alto per ragioni di alleanze su vasta scala. Infatti, sia Forza Italia che Fratelli d’Italia, che assieme alla Lega Nord governano la Regione, ambirebbero ad entrare in amministrazione a Diano Marina e ciò comporterebbe inevitabilmente l’esclusione di almeno due componenti della maggioranza di governo.

Ma chi saranno gli esclusi? Un nome su tutti quello del consigliere alle manifestazioni Davide Carpano, seppur ricordato da tutti come il miglior organizzatore di eventi della riviera dei fiori tanto da far impallidire Flavio Briatore, per la sua non appartenenza politica. Carpano, infatti, è l’unico a non avere una tessera di partito in tasca e a non simpatizzare per alcun schieramento politico al contrario dei suoi colleghi. Pelazza e Camiglia, anche loro in bilico, hanno la tessera del “Carroccio” così come Luigi Basso, Lino Damonte e Chiappori. Bregolin e Za Garibaldi sarebbero vicini al partito di Giorgia Meloni, Fratelli d’Italia.

Chiappori inoltre dovrà fare i conti con le quote rosa sia per quanto riguarda le candidature sia per quanto riguarda la composizione della giunta.

Infine la questione Surace, dopo aver incassato tutte le certificazioni possibili, manca solo quella “Iso 1400”, potrebbe decidere di togliersi qualche sassolino dalle scarpe e scendere in campo in prima persona lasciando un posto libero a capo della G.M. S.p.A. Tale scenario sarebbe sempre meno remoto e la possibilità di rivedere nuovamente Surace in giunta, dopo l’incarico ricoperto durante il primo mandato di Angelo Basso, potrebbe seriamente concretizzarsi. Rimane però la promessa del primo cittadino di riconfermare Surace a capo della G.M. S.p.A. visti i risultati conseguiti.

Neppure da commentare “le veline” relative ad un presunto appoggio dell’ex candidato sindaco di Imperia Erminio Annoni ad una possibile candidatura di qualche vecchio amico. E allora?  

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