25 Aprile 2024 07:19

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25 Aprile 2024 07:19

IMPERIA. IL CONSIGLIO COMUNALE DICE “NO” AL TRASFERIMENTO DEL REPARTO DI OSTETRICIA A SANREMO. APPROVATO IL DOCUMENTO DI “PROTESTA”/LE IMMAGINI

In breve: Al consiglio ha assistito un nutrito gruppo di cittadini, la maggior parte dei quali membri del gruppo facebook "No al trasferimento di Ostetricia e Ginecologia a Sanremo" che conta già oltre 12.400 iscritti. Tra loro anche...

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No al trasferimento del reparto di Ostetricia dell’Ospedale di Imperia a Sanremo. Lo ha deliberato all’unanimità il consiglio comunale di Imperia al termine della seduta monotematica. Un’assise contraddistinta da un clima di grande collaborazione tra tutte le forze politiche, unite dalla convinzione di voler preservare il reparto di Ostetricia e più in generale l’Ospedale di Imperia, almeno sino a quando non sarà terminato e funzionante l’Ospedale Unico, il cui progetto è desolatamente fermo da anni.

Al consiglio ha assistito un nutrito gruppo di cittadini, la maggior parte dei quali membri del gruppo facebook “No al trasferimento di Ostetricia e Ginecologia a Sanremo” che conta già oltre 12.400 iscritti. Tra loro anche il sindacalista della Cisl Nico Zanchi, tra i principali oppositori della decisione dell’Asl di allestire un unico punto nascite all’Ospedale di Sanremo, chiudendo Ostetricia a Imperia. Assenti, invece, i sindacalisti di Cigl e Uil. Presenti anche il Sindaco di Diano Marina Giacomo Chiappori, accompagnato dall’assessore Francesco Bregolin, e l’assessore, ex Sindaco di San Bartolomeo al Mare, Adriano Ragni.

Dopo l’introduzione del Sindaco Carlo Capacci e la lunga discussione, con gli interventi di svariati consiglieri di maggioranza e opposizione, l’assessore Fabrizio Risso ha annunciato la convocazione di un’assemblea con tutti i Sindaci della provincia per discutere del futuro del reparto di Ostetricia e della sanità imperiese, alle prese da diversi anni con tagli di notevole impatto. Spetterà poi alla Regione Liguria prendere una decisione definitiva, preso atto del fatto che sarà il Governatore Giovanni Toti ha annunciato, proprio nel corso della sua recente visita a Imperia, che prima di luglio, quando verrà elaborato un piano di razionalizzazione e riorganizzazione della sanità ligure, tutto resterà invariato.

Al termine della seduta i cittadini presenti hanno espresso soddisfazione per l’approvazione del documento, auspicando che la Regione, sentita la voce degli imperiesi (raccolte oltre 12 mila firme con la chiusura di Ostetricia) e della politica, stoppi il progetto di allestire un unico punto nascite a Sanremo.

ECCO LA DELIBERA APPROVATA ALL’UNANIMITA’

PREMESSO

– Che da alcuni anni è in atto un processo di riorganizzazione della sanità regionale che vede pesantemente coinvolta e penalizzata la provincia di Imperia.
– Che tale processo ha comportato la riorganizzazione dei tre presidi ospedalieri dell’Asl 1 secondo il modello di un presidio unico virtuale che in realtà non esiste, né è stato ancora chiarito come strutturare strategicamente in concreto il servizio sanitario sul territorio della nostra provincia.
– Che nell’ottica di questa riorganizzazione si è voluto attribuire differenti “vocazioni” ai due presidi di Imperia e Sanremo, cioè prevalentemente di urgenza per il presidio di Sanremo e prevalentemente di elezione per il presidio di Imperia.
Che questa caratterizzazione rischia di innescare un meccanismo distorto per cui l’Ospedale di Imperia verrà trasformato in un presidio a “bassa intensità di cure” con grave danno per i cittadini imperiesi in termini di qualità e di livello di competenze dell’ospedale cittadino.
– Che è stata pesantemente penalizzata la politica sanitaria sul territorio.
– Che qualunque forma di peggioramento dell’immagine e della qualità dei servizi sanitari non potrà che alimentare ulteriormente il fenomeno della richiesta di prestazioni altrove giustificando ulteriori tagli o depotenziamento di strutture divenute loro malgrado improduttive.

SI RITIENE

Necessario ed opportuno mantenere e garantire adeguati standard qualitativi e quantitativi di efficienza dei servizi sanitari e degli attuali presidi ospedalieri esistenti, che garantiscano pienamente e inequivocabilmente l’elevato livello di cure per la tutela del diritto alla salute dei cittadini,anche alla luce delle specificità territoriali della nostra provincia.

TENUTO CONTO

Che in pochissime settimane sono state raccolte 12.000 firme di cittadini contro la chiusura del punto nascite di Imperia.

CONSIDERATO

Che negli ultimi anni si è proceduto a continui e inaccettabili tagli ai servizi sanitari, spacciati per ristrutturazioni o per lotta agli sprechi,che in realtà alcun risparmio hanno portato provocando semmai tagli dei posti letto, dei servizi territoriali e maggior criticità economico-sanitaria ai cittadini.

SI CHIEDE

IN GENERALE

– Che non proseguano le politiche di depotenziamento degli attuali presidi ospedalieri di Sanremo e Imperia, con conseguente e inevitabile riduzione dei servizi resi al cittadino con disagi per la loro stessa salute.
– Che vengano mantenute e incentivate le competenze e le professionalità presenti nelle varie unità operative ospedaliere esistenti e in quelle territoriali, facendo sì che i cittadini possano continuare a rivolgersi con fiducia alle cure offerte nei presidi e sul territorio evitando costose e spesso inutili trasferte.
 Che il fenomeno delle fughe venga arginato da parte della Asl 1 attraverso una strategia credibile di  informazione al cittadino, promozione dell’offerta, riduzione delle liste di attesa,coordinamento tra unità diagnostiche e di cura, promozione della professionalità e della meritocrazia.

NELLO SPECIFICO

Che vengano mantenuti sul territorio entrambi i punti nascite di Imperia e Sanremo, con richiesta di deroga alla Regione per l’assunzione di nuove unità al fine di poter garantire gli standard di efficienza, sicurezza e qualità del servizio, anche tenuto conto degli ingenti investimenti sostenuti dall’azienda sanitaria imperiese per il rifacimento del punto nascite di Imperia e dell’effettiva posizione baricentrica del presidio imperiese, vista la situazione ospedaliera albenganese.

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