19 Marzo 2024 03:43

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19 Marzo 2024 03:43

PROCESSO CASA COLOSSEO – I PM: “Acquisto appartamenti sistema di corruzione”. LA DIFESA: “Non vi è alcun riscontro provato che supporti il reato di finanziamento illecito, chiediamo l’assoluzione perché il fatto non sussite”

Scajola fuori dal tribunale di Roma
Scajola fuori dal tribunale di Roma

È tutt’ora in corso l’udienza del processo che vede imputato di finanziamento illecito al singolo Parlamentare l’On. Claudico Scajola e l’imprenditore Diego Anemone. I due sono accusati in concorso di finanziamento illecito nell’ambito dell’inchiesta sull’acquisto, da parte dell’ex Ministro, della casa romana di via del Fagutale con vista sul Colosseo.
Dopo la requisitoria dei Pm Roberto Felici e Ilaria Calò nella quale hanno chiesto hanno chiesto 3 anni di reclusione e una multa di due milioni di euro per i due imputati affermando che: “l’acquisto di appartamenti era un sistema di corruzione”, la parola è passata all’avvocato di Scajola, Elisabetta Busuito.

“Le prove documentali e testimoniali emerse durante il processo hanno rivelato la superficialità e l’inesattezza delle indagini condotte dalla Guardia di Finanza. Ogni correlazione tra movimenti bancari di società del gruppo Anemone e la dazione della differenza per il pagamento dell’appartamento non solo non ha prova che la suffraghi, ma si configura come una vera e propria illazione. Non vi è alcun riscontro provato che supporti il reato di finanziamento illecito.
La perizia relativa ai flussi bancari ha rivelato come non vi sia traccia rispetto ad orari e modalità di versamento degli assegni. La perizia relativa al valore dell’immobile ha confermato la congruità del valore dell’immobile di via del Fagutale rispetto alla cifra pagata dall’onorevole Scajola. Per quanto riguarda i lavori di ristrutturazione, essi venivano pagati regolarmente da Scajola, come è emerso in fase dibattimentale, così come da Scajola è stato ad esempio pagato il notaio. Chiediamo l’assoluzione perché il fatto non sussiste”.

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