20 Aprile 2024 04:05

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20 Aprile 2024 04:05

UN IMPERIESE SU “VOGUE”. MATTEO PIANA ART DIRECTOR DI “CASAMADRE”:”NESSUN SEGRETO PER IL SUCCESSO, SOLO IMPEGNO, PROFESSIONALITÀ E… / L’INTERVISTA

In breve: La mia piu grande soddisfazione non è legata a un singolo evento ma di aver trovato la mia strada, questo non vuol dire essere arrivati, ma credo sia davvero fondamentale e indispensabile capirlo.

MATTEOCOLLAGE

Imperia. Matteo Piana, 31 anni imperiese, vive da una decina d’anni a Milano, dove ha studiato allo IED, e oggi ricopre la posizione di Brand Image Supervisor di Hogan, allo stesso tempo, collabora come Art Director, in qualità di Free Lance, per altre aziende del settore.  Poche settimane fa la campagna di Casamadre, brand emergente del settore abbigliamento, è stata pubblicata su Vogue ( qui il servizio: http://www.vogue.it/vogue-talents/news/2016/02/17/casamadre-campagna-david-parisi-alessia-crea/) per l’idea di base con cui è stata creata, grazie a Matteo che ha ricercato, insieme al fotografo, ambientazioni, ispirazioni che riportassero ai principi originari della nascita della collezione e del marchio.

Ci siamo messi in contatto con lui e gli abbiamo fatto alcune domande che potranno anche essere utili per chi volesse iniziare ad intraprendere gli studi per lavorare nel mondo della moda, che ad oggi è sempre più specializzato e richiede professionalità ad alto livello.

Buongiorno Matteo, quando hai capito quali studi avresti voluto intraprendere dopo il liceo e quali interessi ti hanno condotto su quella strada?

“A dire la verità mi è sempre interessato  il mondo della comunicazione, forse anche perchè personalmente sono una persona molto estroversa, mi piace conoscere persone, partecipare e organizzare feste, stare in mezzo alla gente.
Ad essere sincero come la maggior parte dei ragazzi a quell’età sono uscito dal Liceo con una valanga di domande sul futuro alle quali non sapevo rispondere,e forse solo di recente, dopo un po’ di esperienza nel mondo del lavoro, comincio a darmi qualche riposta concreta.”

Prima di entrare allo Ied, avevi un obiettivo ben preciso? 

“Prima di fare lo IED ho frequentato la facoltà di Scienze politiche a Genova, che non solo ho trovato noiosa ma anche inutile, o almeno a me personalmente, non ha dato molto, trovavo piu stimolanti i lavori saltuari che facevo per mantenermi (Cameriere, Salumiere, Postino.. ecc) lavori dignitosi che ho sempre fatto a spot, mai fissi, ma che mi hanno dato tantissimo.
Credo che ogni esperienza sia utile per la propria formazione, penso di aver appreso molto di piu dalle persone e dalle situazioni in cui mi sono trovato che dai libri.

Ho trascorso un periodo di crisi mentre stavo a genova e frequentavo Scienze politiche, mi sembrava di buttare il mio tempo, forse lo stavo buttando veramente, e piu volte ho pensato di tornare a casa e fare un qualsiasi lavoro.
Poi la scelta di trasferirmi a Milano.”

Puoi raccontarmi in breve quali posizioni lavorative hai ricoperto e cosa ti è piaciuto di più?

“Ho iniziato a lavorare mentre ancora studiavo allo Ied, piccoli lavori qua e la da Freelance come graphic Designer e una breve collaborazione in Rai per un programma televisivo “L’ultimaParola”  mentre collaboravo  in una start up.

Poi il famoso Sliding Doors che, credo sia stato fondamentale per l’inizio di carriera:
L’anno seguente la mia laurea, mi chiamarano per fare l’assistente Tesi per il Corso di Arti Visive sempre allo Ied, e in quel periodo sempre tramite il servizio Recruiting della facoltà ricevetti la chiamata per fare un colloquio presso Costume National (brand di alta Moda Italiano)
Ecco sinceramente per quanto potesse incuriosirmi il settore, non ero e non sono ancora oggi un fanatico, ero un po dubbioso all’inizio ma decisi di lanciarmi.
Il primo anno non fu dei piu semplici è un settore complesso di cui io non conoscevo minimamente le dinamiche, un circuito chiuso dove non è semplice convivere, ma all’interno di Costume National ho trovato piu una famiglia che un ‘azienda,amicizia , amore,  devo tutto ai due anni trascorsi li,

È il posto dove piu ho imparato in assoluto e dove ho capito per la prima volta cosa volessi fare nella vita.
Principalmente il mio lavoro consiste nel curare l’immagine del Brand, L’identità del Marchio,  seguire le Campagne pubblicitarie, i progetti di comunicazione del Brand, l’immagine Online e Offline

Ho iniziato quindi come Creative Graphic Designer per Costume National, per poi spostarmi in Gucci,
esperienza  breve ma intensa in una grande azienda, che mi ha insegnato a gestire al meglio il mio lavoro ma che lasciava poco spazio alla creatività rispetto all’esperienza precedente ma che, allo stesso tempo, sicuramente ha rafforzato il mio CV.Lasciai il posto dopo poco piu di un anno  per passare a fare L’Art Director presso una delle agenzie piu prestigiose di Milano,Attila &CO, dove mi sono ritrovato a lavorare su piu brand in contemporanea e dove ho cominciato a esprimermi al meglio, sopratutto ad acquisire fiducia sui miei mezzi ed ad avere maggior elasticità mentale, nonche a darmi  un sacco di contatti nel settore

Dopo due anni è arrivata la chiamata dal gruppo Tod’s, all’inizio ero un po titubante se intraprendere nuovamente un percorso in azienda: il lavoro rispetto a quello di agenzia sarebbe stato molto diverso , nei processi e nei ritmi, ma ho pensato che cambiare, scelta giusta o sbagliata sarebbe stata una nuova esperienza, un nuovo stimolo e comque una buona opportunita di mettermi alla prova in un gruppo prestigioso come quello dei Della Valle.

Direi anche questo caso la scelta è stata azzeccata, ora sono Brand Image Supervisor di Hogan,sono passati due anni e la crescita professionale è stata eccellente, mi ero posto degli obbiettivi che ho raggiunto, ho lavorato su set con persone di altissimo livelli e con colleghi non solo meravilgiosi dal punto di vista personale ma soprattutto dalla massima professionalità , e come in tutti i settori trovare determinati equilibri non è semplice.
In parallelo alla “vita Aziendale” ovviamente per chi fa il mio lavoro possono nascere altre collaborazioni e consulenze, nell’ultimo anno ne sono nate parecchie direi, fra cui due importanti consulente di immagine :

Lamberto Losani Cashmere di cui mi occupo da due stagioni della direzione Creativa della campagna pubblicitaria

Fabi shoes di cui ho fatto la direzione creativa dell’ultima Advertising PE16

MAN IN TOWN blog Lifestyle Uomo di cui ho disegnato il primo numero cartaceo uscito durante la scorsa Fashion Week.

Inoltre CASAMADRE  lavorare sulla loro prima campagna pubblicitaria è stato stupendo, loro sono un brand emergente in cui io credo tantissimo oltre a essere carissimi amici con cui ovviamnte è stato un piacere collaborare.”

Torni ancora spesso a Imperia? Cosa ti manca della tua città  e invece cosa ti entusiasma di Milano?

“A Imperia torno, non spessissimo ma torno, diciamo che la evito un po in agosto ma per il resto dell’anno è sempre un piacere tornare a casa, ovviamente torno per mia madre, mia sorella e per la mia migliore amica Alexia, la cito perche è stata fondamentale nella mia vita, ogni volta che devo prendere una decisione importante ne parlo sempre prima con lei, credo non ci sia persona che mi conosca meglio.

E comunque ho  ancora un sacco di amici con cui torno spesso e volentieri per far festa 🙂 anche se devo dire che della compagnia alcuni sono sparsi nel mondo, Vladimiro Poma (Sdruma) che fa lo chef a Lima , Carolina Amoretti anche lei qui a Milano, fotografa con cui collaboro spesso  (scattata con lei l’ultima campagna di Fabi)

Di Milano potrei parlarne per ore, al momento non vivrei da nessun’altra parte, forse anche perche è l’unica città in Italia dove posso fare il mio lavoro, forse Roma anche se non impazzirei all’idea, sicuramente NYC PARIGI LONDRA SHANGHAI, ma amo l’Italia e avrei grosse difficoltà a lasciarla, e poi Milano mi sta dando un sacco a livello lavorativo e personale quindi felicissimo di vivere qui, credo sia anche quel tipo di citta a misura d’uomo, non quelle metropoli invivibili.”

Quali sono state le tue più grandi soddisfazioni in questi anni?

“La mia piu grande soddisfazione non è legata a un singolo evento / lavoro / azienda ma di aver trovato la mia strada, questo non vuol dire essere arrivati, ho 30 anni e sono solo all’inizio , ma credo sia davvero fondamentale e indispensabile capirlo, sopratutto in questo periodo storico, dove non bastano le capacità ma bisogna davvero essere ostinati e tirarsi su le maniche il resto viene da se. Di sicuro non comprendo tutti quelli che si lamentano e non fanno altro anche perchè lamentarsi porta davvero a nulla.”

Se dovessi consigliare un ragazzo desideroso d’ intraprendere una carriera simile alla tua?

Io amo il mio lavoro, forse un po troppo ma non lo cambierei con nessun lavoro al mondo, quindi che sia in questo settore o un altro lo consiglio vivamente.

Vogue ti ha citato in un proprio articolo, è stato motivo d’orgoglio? Un buon motivo per fare ancora meglio?

La pubblicazione di Lavori da parte di Vogue o altre testate era già avvenuto, magari su progetti piu grandi ai quali ho partecipato e dove magari avevo ruoli minori e non venivo quindi citato, in questo caso vedere la pubblicazione di questo progetto nello specifico è motivo d’orgoglio.

Lasciaci un messaggio che sia di incoraggiamento e consiglio per i tuoi concittadini.

Posso solo consigliare a chi sta ancora studiando o chi ha le idee confuse di non fossilizzarsi troppo nel cercare delle risposte immediate, di buttarsi nelle cose, di provare, vedere ed essere curiosi, che il primo lavoro non sarà mai l’ultimo e che le cose vengono davvero da se, ovviamente affrontandole con la giusta dose di impegno e buonumore.”

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