27 Aprile 2024 05:41

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27 Aprile 2024 05:41

IMPERIA. IL PREFETTO DÀ RAGIONE A PAOLO RE E INGUAIA CAPACCI: “IL SINDACO NON E`UN CONSIGLIERE COMUNALE”. E LA MAGGIORANZA TREMA/ECCO COSA CAMBIA

In breve: "Il Sindaco non è un consigliere comunale". E' arrivata nei giorni scorsi la risposta del Prefetto Silvana Tizzano ai quesiti presentati dal consigliere comunale di Imperia Cambia Paolo Re ed è una risposta che rischia di...

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“Il Sindaco non è un consigliere comunale”. E’ arrivata nei giorni scorsi la risposta del Prefetto Silvana Tizzano ai quesiti presentati dal consigliere comunale di Imperia Cambia Paolo Re ed è una risposta che rischia di stravolgere ulteriormente gli equilibri della già traballante maggioranza (Paolo Re aveva chiesto chiarimenti anche in merito all’utilizzo del simbolo di Imperia Cambia, ma a riguardo il Prefetto ha spiegato che si tratta di questione di natura privatistiche, fuori dalle sue competenze).

Nel dettaglio, Re aveva chiesto “se il Sindaco fosse consigliere comunale e se il Sindaco possa far parte di un gruppo Consiliare anche ai fini della determinazione del numero dei consiglieri da conteggiarsi in ogni gruppo”. Una domanda, quella del consigliere di Imperia Cambia, con un obiettivo ben preciso, ovvero capire se il Sindaco potesse o meno essere conteggiato nel Gruppo Misto. Ebbene, la risposta è no.

Il gruppo Misto, dunque, dopo il parere del Prefetto, è da considerarsi composto da quattro soli consiglieri comunali, Alessandro Savioli, Antonio Russo, Diego Parodi e Fulvio Balestra. 

Il Sindaco, dunque, potrà votare in consiglio comunale, ma il suo voto non potrà essere conteggiato all’interno del Gruppo Misto. Nelle conferenze capigruppo, inoltre, il “capogruppo” del Gruppo Misto, Alessandro Savioli, rappresenterà solo quattro consiglieri. Dinamiche, queste ultime, apparentemente ininfluenti a un primo sguardo, ma in realtà decisive negli equilibri della maggioranza.

Ed è qui che si inserisce l’importanza del passaggio del presidente del consiglio Diego Parodi al Gruppo Misto. Un passaggio arrivato proprio al momento giusto. Il motivo? Senza Parodi, e con Capacci “tagliato fuori” dal Prefetto, il Gruppo Misto avrebbe potuto contare solo su tre consiglieri, porgendo il fianco al possibile “assalto” dei dissidenti guidati da Paolo Re.

Se i dissidenti, infatti, avessero deciso di passare in toto al Gruppo Misto, si sarebbero trovati in maggioranza (4 contro 3), con la possibilità, dunque, di influenzare fortemente le decisioni interne alla maggioranza. Dalla scelta del capogruppo, all’individuazione dei consiglieri per le Commissioni Consiliari, sino alla data di convocazione dei consigli comunali (in Conferenza capigruppo) e, ovviamente, al voto in consiglio comunale. Un assalto stoppato però dal passaggio al Gruppo Misto di Diego Parodi. Solo un caso la lite con Montesano e De Bonis o un pretesto per correre in aiuto al Sindaco? 

 

 

 

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