29 Marzo 2024 15:03

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29 Marzo 2024 15:03

IMPERIA. TAR E PEDONALIZZAZIONE VIA CASCIONE. FRONTE DEL “NO”, PARLA IL LEGALE: “CONTENTI DI AVER BLOCCATO UN’OPERA DANNOSA”

In breve: Prosegue la battaglia sulla pedonalizzazione di via Cascione. Il giorno seguente alla sentenza del Tar Liguria che ha respinto il ricorso dei commercianti, ritenendolo "inammissibile e irricevibile", ma al contempo ha annullato le autorizzazioni paesaggistiche...

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Prosegue la battaglia sulla pedonalizzazione di via Cascione. Il giorno seguente alla sentenza del Tar Liguria che ha respinto il ricorso dei commercianti, ritenendolo “inammissibile e irricevibile”, ma al contempo ha annullato le autorizzazioni paesaggistiche, bloccando di fatto i lavori, Daniele Granara, legale dei commercianti, ha inviato una nota stampa per festeggiare una sentenza che, a suo giudizio, rappresenta una vittoria per il fronte del “No” alla pedonalizzazione. 

“Il ricorso è stato accolto si legge nella notacon riferimento all’importantissimo aspetto ambientale e paesistico, e sono stati annullati l’autorizzazione paesistica illegittimamente rilasciata dal Comune di Imperia ed i pareri della Soprintendenza, avendo il T.A.R. giustamente ritenuto che le Amministrazioni sono incorse in un grave vizio istruttorio, non avendo valutato la compatibilità paesistica, ambientale e monumentale dell’intervento di pedonalizzazione proposto. In ragione di quanto sopra, nessun lavoro può essere effettuato e i ricorrenti dimostreranno in ogni sede l’incompatibilità dell’intervento con i predetti vincoli, disattesi dall’Amministrazione, come correttamente riconosciuto dal T.A.R. In relazione ai distinti aspetti, in cui il ricorso non è stato accolto e che sono del tutto residuali rispetto alle predette fondamentali ragioni, riguardando l’assetto meramente urbanistico, che secondo il T.A.R. avrebbe dovuto essere oggetto di impugnazione nel 2007 (donde la ritenuta tardività del gravame, sotto questo esclusivo profilo) i ricorrenti, non condividendo tale parte della decisione, si riservano, ove fosse necessario, ogni ulteriore tutela giurisdizionale davanti al Consiglio di Stato. Per l’intanto e nel frattempo, sono soddisfatti del risultato raggiunto, di aver bloccato un’opera sbagliata e gravemente dannosa”.

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