9 Ottobre 2024 09:35

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9 Ottobre 2024 09:35

IMPERIA. PROCESSO A CLAUDIO SCAJOLA PER I LAVORI A VILLA NININA. SCONTRO TRA PERITI IN AULA. BALLANO 400 MILA EURO/L’UDIENZA

In breve: Nuova udienza questa mattina del processo che vede imputati Claudio Scajola e Ernesto Vento con l'accusa di finanziamento illecito per i lavori di ristrutturazione di Villa Ninina

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Nuova udienza questa mattina del processo che vede imputati Claudio Scajola e Ernesto Vento con l’accusa di finanziamento illecito per i lavori di ristrutturazione di Villa Ninina. In aula erano presenti i professionisti che hanno eseguito le perizie richieste dalla difesa e dal Pubblico Ministero per stabilire l’ammontare dei lavori di ristrutturazione.

Secondo l’accusa, lo ricordiamo, il costo dei lavori di ristrutturazione della villa dell’On. Scajola, eseguiti dalla società Ar.Co. srl, sarebbe superiore rispetto a quanto realmente dichiarato nella documentazione contabile.

L’Ing. Cambiagio, perito del Pubblico Ministero Alessandro Bogliolo, ha presentato la sua stima dei lavori che ammonta a 1 milione e 7 mila euro, circa 400 mila euro in più di quella stabilita dai periti della difesa di Scajola a Vento, l’ing. Borghese e l’ing. Pancotti, che ammonta a 666 mila euro.

In aula i periti si sono confrontati sulle differenze emerse nel calcolo dei costi dei lavori di ristrutturazione. L’Ing. Cambiago ha spiegato che la stima dei periti della difesa “è sintetica e non tiene conto di una serie di voci, la demolizione della vecchia casa, il trasporto dei detriti, le opere di sostegno, le sistemazioni esterne”.

“Venne demolita una villa di una superficie pari a 35o mq, la terra di risulta degli scavi venne trasportata in discarica, vennero realizzate opere di sostegno anche di sei metri – ha aggiunto l’ing. Cambiagio – Lavori che sono costati circa 380 mila euro. Una cifra che, se sommata a quella calcolata dai periti della difesa, porta proprio al raggiungimento della stima da me calcolata, 1 milione e 7 mila euro”.

L’ing. Pancotti, la cui perizia è stata sottoscritta anche dal collega Borghese, ha replicato spiegando che “la differenza è dovuta al fatto che una parte significativa dei lavori non è stata eseguita dalla ditta Arco. L’ing. Cambiagio non ha tenuto conto della quota parte dei lavori e delle forniture eseguita non da Arco, ma direttamente dalla committenza. Ci sono interventi come la fornitura dei marmi, i caminetti, la pavimentazione in legno, le finestre, le persiane, gli stucchi, le facciate, l’impianto elettrico, la caldaia, l’impianto di irrigazione e il bagno turco che non sono stati realizzati da Arco, per questo la mia stima è compatibile con la stima sintetica”.

“La mia posizione è allineata a quella dell’ing. Pancotti – ha aggiunto l’ing. Borghese – Non è giusto attribuire ad Arco tutti i lavori, perché in questo modo risulta che la società abbia lavorato molto di più rispetto alla realtà”.

Nel corso dell’udienza sono state poi confrontate le singole voci di spesa. Tra le perizie in alcuni casi sono emerse delle differenze sostanziali, ad esempio per lavori quali la realizzazione del campetto di calcio, dei pannelli fotovoltaici e delle opere esterne.

Il processo è stato aggiornato al prossimo 20 maggio quando verranno sentiti i due imputati, Claudio Scajola e Ernesto Vento.

 

 

 

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