18 Aprile 2024 13:42

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18 Aprile 2024 13:42

IMPERIA. MIGRANTE AFFETTO DA TUBERCOLOSI NEL CENTRO DI ACCOGLIENZA DI VASIA. L’ASSESSORE REGIONALE VIALE: “L’ASL HA ATTIVATO LA SORVEGLIANZA SANITARIA”/IL CASO

In breve: L'assessore alla Sanità della Regione Liguria ha confermato, rispondendo a un'interrogazione presentata in consiglio dal capogruppo della Lega Nord Alessandro Piana, un caso di tubercolosi polmonare presso il Centro richiedenti protezione internazionale di Vasia...

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L’assessore alla Sanità della Regione Liguria ha confermato, rispondendo a un’interrogazione presentata in consiglio dal capogruppo della Lega Nord Alessandro Piana, un caso di tubercolosi polmonare presso il Centro richiedenti protezione internazionale di Vasia, comune della Val Prino, nell’entroterra di Imperia.

“Il 18 marzo – ha spiegato la Viale – è stato notificato un caso accertato di tubercolosi polmonare ad un profugo giunto in Italia a luglio 2015. Al momento dell’ingresso il test sulla tbc era risultato positivo, ma la radiografia del torace aveva escluso lesioni polmonari attive. Il 18 marzo 2016 la malattia è insorta.

Il paziente è stato visitato al Pronto Soccorso di Imperia e trasferito al reparto Malattie infettive dell’ospedale di Sanremo. L’Asl 1 ha attivato la sorveglianza sanitaria sui 12 richiedenti asilo nel centro, sul personale, sugli operatori della Questura di Imperia e i dipendenti dell’Ufficio Immigrazione coinvolti, tutti i contatti occasionali sono risultati negativi”.

Duro, a riguardo, il commento del capogruppo della Lega Alessandro Piana. “È assurdo e inaccettabile che, a causa dell’immigrazione senza regole e senza controllo, ci ritroviamo con il pericolo di contagio di Tbc nell’estremo Ponente ligure, evidentemente ormai considerato una sorta di ‘confine dell’impero’ dal governo Renzi-Alfano.

La conferma che ci è arrivata dall’assessore Viale sulla presenza di un immigrato affetto da Tbc, tra i sedicenti profughi ospitati nel centro di accoglienza di Vasia, è la chiara dimostrazione che il governo non attua protocolli sanitari adeguati all’arrivo degli immigrati: il presunto profugo in questione, infatti, è risultato affetto da Tbc dopo quasi un anno di permanenza nelle nostre strutture”.

“Pensiamo sia opportuno tenere alta l’attenzione sull’aspetto della salute pubblica e sui rischi che la cosiddetta ‘ospitalità diffusa’ di sedicenti profughi, adottata come modello di accoglienza indiscriminata sul territorio dal ministro Alfano, possa comportare in termini di contagio di malattie che sembravano essere ormai rarissime se non eccezionali – ha proseguito Piana – Secondo recenti statistiche, negli ultimi 15 anni i casi di tubercolosi riscontrati in Liguria sono stati 1.771 di cui 661 pazienti stranieri e secondo l’Organizzazione mondiale della sanità, nel 2014, in Italia sono stati riscontrati 3.600 casi di tbc e 290 decessi con un tasso di incidenza di 6 casi ogni 100 mila abitanti e con una prevalenza (60%) di persone di origine straniera.

Pertanto pensiamo sia necessario tenere sotto controllo ogni singolo episodio che si presenti sul territorio ma soprattutto prevenirlo a monte, all’arrivo stesso degli immigrati, nei porti, per evitare che forze dell’ordine, operatori sociosanitari e cittadini incorrano nel rischio di essere contagiate da persone, di cui non si conosce nulla, anche dal punto di vista della ‘storia clinica’, e provenienti da zone dell’Africa, in pessime condizioni igieniche, rende il nostro territorio particolarmente esposto al diffondersi di epidemie come nel caso della tbc”.

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