29 Marzo 2024 10:42

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29 Marzo 2024 10:42

IMPERIA. IL VIGNETTISTA VAURO ALLA FIERA DEL LIBRO: “IN ITALIA NON C’È LIBERTÀ DI STAMPA, LA SOCIETÀ DI OGGI È SENZA IDEE”/FOTO E VIDEO

In breve: Dai migranti alla fede, dalla satira alla modifica della Costituzione, sino alla libertà di stampa. E' un Vauro Senesi a 360 gradi quello che ieri, domenica 5 giugno, ha presentato il libro "A tutto Vauro" alla fiera del libro di Imperia

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Dai migranti alla fede, dalla satira alla modifica della Costituzione, sino alla libertà di stampa. E’ un Vauro Senesi a 360 gradi quello che ieri, domenica 5 giugno, ha presentato il libro “A tutto Vauro” alla fiera del libro di Imperia. Il vignettista, storica firma del Manifesto (ora a Il Fatto Quotidiano), noto a più per essere stato la “spalla” di Michele Santoro, prima in Rai e poi su La7, ha risposto alle domande del giornalista Giulio Geluardi.

IL LIBRO “A TUTTO VAURO”

“Posso parlare bene di questo libro perché non l’ho fatto io, quindi non incorro nell’infrazione del ‘chi si loda s’imbroda’. E’ vero che le vignette che ci sono dentro le ho fatte io, ma io sono uno che non ha archivio, che si perde qualsiasi cosa. Questo libro è nato da un’idea dell’editore, Piemme. C’è stato un signore, Zucca, che credo mi odi ormai, che per un anno ha raccolto le mie vignette di 20 anni di produzione. Ed è venuto fuori un bel libro grazie a lui, c’entro solo come materia prima. Ma l’ordine che gli ha dato, che non è cronologico, ma tematico, fa si che per la prima volta io abbia potuto vedere la mia produzione da lettore, non da autore. Da lettore ho trovato fosse ricca di spunti, proprio perché l’ordine non è cronologico, ma tematico, ma ricca di memoria. In un Paese che rischia di perdere la memoria, stimolarla in qualche modo credo abbia senso”.

https://www.youtube.com/watch?v=pRWyyczObCo

VAURO SUL PROBLEMA MIGRANTI

“Buonismo è una parola che mi a me raccapriccia. E’ quasi peggio di petaloso. Anche perché il contrario di buonismo cos’è? Testadicazzismo, stronzismo, pezzodimerdismo? Il buonismo viene usato come un’accusa a chi, per semplice buon senso o spinta ideologica, riconosce l’altro in se stesso. Non è questione di comunismo o bontà. E’ questione di civiltà. Noi stiamo assistendo in modo passivo all’olocausto dei nostri giorni. Non potremo dire in futuro ‘non lo sapevamo’. Mediterraneo diventato un campo di sterminio e trasformare la solidarietà in azione, perché in tempi come questi la passività diventa complicità”.

https://www.youtube.com/watch?v=yMlixZiW_YQ

FARE SATIRA

“Io non pretendo di fare scuola. Sono ancora di quei vecchi che pensa che la vera maestra sia l’esperienza. Io ci tengo a precisare che la satira non è comicità. Io non ho nulla contro la comicità, ci mancherebbe altro. La comicità ha come obiettivo, legittimo, di strappare la risata. La satira non ha questo obiettivo. Può far ridere certo, ma è un effetto collaterale. La satira per me è uno strumento di racconto, di narrazione. Una grossa componente della vita è fatta di drammaticità. Sono elementi importanti in qualsiasi forma di racconto. Io scrivo anche libri, faccio reportage, per me è un tutt’uno. Una delle prime volte che mi sono recato in zone di guerra, sono andato in Afghanistan, ancora prima dell’attentato dell’11 settembre. C’era una guerra spietata fra Talebani e i Mujaheddin. Ho avuto la fortuna di andare in un osservatorio privilegiato. Sono andato con Gino Strada. Al tempo lavoravo per il Manifesto e mi sono detto che non avrei disegnato vignette, perché pensavo che in zone di guerra questo modo di raccontare leggero sarebbe stato inefficace e inopportuno. Mi sbagliavo termendamente. Stavo mettendo in atto meccanismo di autocensura. Quando la guerra è diventata una mia esperienza, tutto è cambiato. Ogni giorno incontravo bambini, molto incuriositi dall’uomo dell’occidente. A volte, quando l’evidenza è orrenda, ci metti un pò a vederla. Un giorno mi accorsi che maggioranza di questi bambini era mutilata. Chi senza una gamba, chi senza un occhio, senza un braccio. Mi venne una tale urgenza di comunicare, che dovetti fare una vignetta”.

https://www.youtube.com/watch?v=GdZxkyP-PGI

https://www.youtube.com/watch?v=HL_e0yPQb5E

DIFFERENZA TRA SATIRA E SCRITTURA

“Non ho preferenze, dipende dalla necessità comunicativa. La vignetta ha un tempo di letture che è zero. Se ti ci è cascato l’occhio, l’hai già letta. E’ arrogante come mezzo di comunicazione e anche prepotente, perché se impone. Ha un’altra caratteristica, è inopportuna. La satira ho sempre pensato che fosse un linguaggio infantile. Il raccordo attraverso la satira non perde mai l’elemento ludico. Satira da la possibilità di arrivare dove non potresti arrivare altrimenti. Un articolo sullo stesso tema, sullo stesso giornale, io posso leggere il titolo e basta, posso iniziarlo e poi essere distratto o semplicemente lo lascio li perché non mi piace com’è scritto, o leggere solo il finale o non leggerlo affatto. Satira non da questa libertà al lettore. A me non va di dare la libertà al lettore di non vedere”.

https://www.youtube.com/watch?v=Rx562OdCl3U

LA FEDE

“Io non credo in Dio, sono ateo. Lo sono sempre stato. Ora che comincio ad essere in età un pò…ti viene un pò di cacchetta. Io ho conosciuto dei preti meravigliosi, come Don Gallo. Io ho pensato tra me e me. Pensa se esiste davvero, se esiste i ruffiani gli stanno sulle palle. Se no che Dio è. E uno che si converte alla mia età, lui se c’è pensa ‘brutto ruffiano’ e ti manda all’inferno. E allora ho detto, rimaniamo ognuno per i cazzi sua, lui lassù tra le nuvole e io qua sotto, coerente fino alla lapide. Ricordo quando ero piccolo. C’era un prete, ma non come Don Gallo, un pretaccio. Perché in Toscana ci mandavano i preti cattivi perché siamo tutti rossi. Questo prete preparava la prima comunione. Ci diceva ‘Se mordete l’ostia sanguina, dove farla sciogliere in bocca con la saliva’. Quando sono arrivato alla prima comunione ero terrorizzato, nel prendere l’ostia, di sputare sangue come uno che prende un cazzotto in bocca. Ho detto ‘Amen’ e ho sbavato tutta la saliva. Ce n’era a tonnellate. E ricordo che questo prete, finita Comunione e Cresima, ai tempi si facevano insieme, si stringevano i tempi, ci disse ‘voi siete soldati di Dio e vi sentire diversi’. E io allora pensavo di essere diverso e aspettavo di sentire qualcosa, di vedere l’angelo. Niente. E’ tipo una scomunica, è andata allo stesso modo, non ho visto neanche un diavoletto”. 

https://www.youtube.com/watch?v=8Qh5F1_J_9I

https://www.youtube.com/watch?v=fH6GLvKHvTk

COSA E’ CAMBIATO RISPETTO AGLI ANNI ’70

“Il conformismo che c’è adesso è molto più soffocante, appiccicoso, perché è il conformismo della mancanza di idee e quindi della mancanza di passione e di fantasia. Ora se uno dice che si immagina una società diversa, bene che ti va ti dicono che sei radical chic, se no che sei ideologizzato. La società di oggi è soffocante perché priva di idee. Vedi la riforma Costituzionale. Se tu riformi la base dell’etica e del diritto del nostro Paese. E’ la culla morale del nostro Paese. L’articolo 11 della Costituzione non dice che l’Italia è contraria alla guerra, ma che ripugna la guerra. Ha una valenza etica ancor prima che politica. Pensato che cosa ci viene detto adesso. Che va cambiata. Ma perché? Per quale motivo? Ci dicono che è una riforma di merda, schifosa, ma meglio di niente. E’ il cambiamento”. 

https://www.youtube.com/watch?v=_GgDn8P46M4

LIBERTA’ DI STAMPA

“Secondo me non c’è libertà di stampa in Italia. E’ un bel pò che la libertà di stampa è andata a farsi fottere. Veniamo da ventanni di Berlusconismo. Io nel mio piccolo, con Santoro, qualche battaglia l’ho fatta per provare a mantenere margini di libertà, pagandola a caro prezzo. Renzi è la prosecuzione del berlusconismo. Ci sono giornalisti liberi in Italia? Che la difendano questa loro libertà, questo loro diritto a fare informazione. Che non divengano solo veicolo di propaganda o facili omettitori di informazioni. Il principale problema dell’informazione in Italia non è tanto la manipolazione, ma l’omissione accondiscendente. Ci sono notizie importantissime di cui nessuno parla. Pensiamo al TTP, a questo trattato commerciale con gli Stati Uniti, che se passerà mangeremo cibi cancerogeni. Io credo che la libertà è un valore che ci si conquista. Vorrei che molti nostri colleghi rivendicassero questa libertà, perché qui se giochiamo tutti al ‘tengo famiglia’ non ci saranno più giornalisti. Io ho avuto la fortuna di crescere in un giornale molto libero ‘Il Manifesto’. Non aveva finanziamenti di partito, aveva stipendi bassissimi. Un giornalista che si forma adesso, si forma in scuole di obbedienza. Io lavoro anche in Rai, lo vedo. Nei giorni scorsi una giovane giornalista del Tg, non dico quale per correttezza, mi chiama per un’intervista. Questa arriva con il cameraman e mi ha chiesto ‘Cosa vuole che le domandi?’. E non fatevi ingannare. Su internet non si forma un accidente. Perché internet ha il limite dell’autoreferenzialità. I fatti, per raccontarli, devi viverli da dentro, esserci. Io spero ci siano, in futuro, le possibilità perché si formino nuovi giornalisti”.

https://www.youtube.com/watch?v=BguHH5ddiJI

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