28 Marzo 2024 18:10

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28 Marzo 2024 18:10

IMPERIA. UBRIACHI IN CENTRO A ONEGLIA. LA LETTERA DI UN LETTORE:”CI TROVIAMO IN UN GHETTO, I NOSTRI DIRITTI CALPESTATI E ABBIAMO PAURA”/ L’APPELLO

In breve: "Troppo spesso litigano tra di loro e si sono verificati anche molti casi in cui siano venuti alle mani tant'è che io stesso come molti altri con cui ho parlato hanno paura. Nessuno infatti osa dirgli niente per timore".

VICO COSTANZO LETTERA

IMPERIA. A seguito dell’allarme sicurezza denunciato dai residenti e commercianti di vico Costanzo (Caruggiu de Mû) e vico Castello attraverso le colonne del nostro giornale, un lettore ci scrive per denunciare una situazione a dir poco sconcertante.

“Mi accodo alla lettera – scrive il nostro lettore – pubblicata su Vico Costanzo, dove campeggiano i bevitori. Comprando birra fresca a basso costo certa gente trascorre li davanti le proprie giornate. Si, le giornate, sono già li dal mattino e molti non se ne vanno nemmeno per la pausa pranzo. Vivono nel carrugio in tutte le stagioni, con il solleone e con il vento o la pioggia. E una birra prima, una dopo, un’altra ancora, non c’è nemmeno bisogno di spiegarlo, alla fine della giornata sono per la maggior parte ubriachi.Continuamente si sentono urla, liti, schiamazzi e bestemmie in tutte le lingue del mondo quando gli animi si scaldano.

Gli apprezzamenti sulle belle ragazze che passano sono della peggior specie, anche fischi volgari e maleducati dei quali mi vergogno io stesso per loro. Troppo spesso litigano tra di loro e si sono verificati anche molti casi in cui siano venuti alle mani tant’è che io stesso come molti altri con cui ho parlato hanno paura. Nessuno infatti osa dirgli niente per timore. Gli angoli con vico Castello puzzano di urina, come sottolineato nella lettera inviata dal precedente lettore, e il vicolo è sempre pieno di bottiglie abbandonate, cicche di sigaretta e a volte anche dei cocci delle bottiglie spaccate solo per dispetto o per noia.

Quando invece le buttano nel bidone le tirano con violenza, facendo un baccano tale che se sono sopito nel letto a riposare sobbalzo dallo spavento. Devo dire grazie ad alcuni negozianti che ogni tanto tirano qualche secchiata d’acqua per terra in modo da rinfrescare un attimo, perchè per esempio visto che si siedono proprio sui gradini dei portoni sotto lo scalino rimane il nero e l’appiccicoso delle birre che rovesciano e dai bisogni fisiologici. Tra l’altro per entrare nel portone spesso nemmeno si alzano per lasciar passare. Se sono obbligati ad alzarsi lo fanno come se facessero un favore, e ti guardano male.

La via è sembra un’immondezzaio e ci si trovano espositori rotti, biciclette rovinate e altri oggetti recuperati credo dai cassonetti per il divertimento di un pomeriggio e poi abbandonate. Cani di piccola e grande taglia sono tenuti liberi di gironzolare senza museruola e guinzaglio ad importunare la gente che tranquillamente passeggia. Spesso sono invitati al gioco, gli viene tirata una bottiglietta di plastica e quindi corrono per il vicolo portando scompiglio tra i passanti, specie quelli con i propri cani diligentemente al guinzaglio, e vedo i bambini piccoli o le mamme averne paura. Non è colpa dei cani, loro non ne possono niente, ma dell’atteggiamento spaccone ed arrogante dei loro padroni e tutori. La gente di Oneglia e i turisti non passano volentieri di qui, quando si raggruppano occupano tutto lo spazio.
So che i negozianti hanno già fatto molti esposti, e non vedo l’ora che vengano raccolte nuovamente le firme, firmeremo tutti in famiglia.
Dimenticavo, diversi anni fa c’era un paletto dissuasore per i i motorini che invece spesso sfrecciano indisturbati infischiandosene di essere in un’isola pedonale. E se ne passa uno proprio mentre io esco dal portone o qualche cliente da uno dei negozi di vicinato?
Perchè il Signor Sindaco non passa mai di qui oppure non manda i vigili a controllare? Sembra di trovarsi in un ghetto. Sembra che certi posti non debbano essere controllati per evitare di sparpagliare certa gente nei salotti buoni della città.
E’ possibile chiedere permesso per entrare nell’ingresso, venire guardato in malo modo e pasticciare nell’appicicaticcio con i piedi e sapere già che domani sarà lo stesso! Non sono i padroni del vicolo! E poi quanto vale l’incolumità, la tranquillità, la sicurezza dei cittadini? E l’igiene pubblica ambientale? 
La gente, i vicini, sono tutti nella mia situazione, ma ci convivono per rassegnazione. Non c’è nulla di più sbagliato nel rassegnarsi, nel soffocare le proprie ragioni. soprattutto se si è esasperati come me! 
Però sono indignato, furioso e non credo più nelle istituzioni, i miei diritti sono calpestati per lasciare degli ubriaconi liberi di fare tutto quello che vogliono.
E soprattutto ho paura, non si può mai sapere cosa passa nella testa di un branco di ubriachi! Basta che spacchino il collo dell’ennesima bottiglia perché abbiano in mano un’arma MORTALE!
Per questo mi sono deciso, prendendo lo sprint dalla lettera precedente, di scrivere a questo giornale, sperando che rendendo pubblica la faccenda chi di dovere si rimbocchi le maniche e se ne occupi”. 

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