29 Marzo 2024 10:02

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29 Marzo 2024 10:02

PORTO TURISTICO. LA RIVOLTA DEGLI OPERATORI. CUPPARI: “SINDACO CAPACCI, L’ABBIAMO VISTA SOLO PER SGARBI. PERCHE’ NON DICE LA VERITA’ SU…”/IL CASO

In breve: "Siamo noi, con il nostro lavoro, e tutta la Marina di Porto Maurizio, che non abbiamo fatto chiudere il porto, perché tutti noi ci siamo impegnati a titolo gratuito a sistemare le cose"

portuali-capacci

E’ una vera e propria rivolta quella degli operatori del porto turistico contro il Sindaco Capacci e l’amministrazione comunale. Uno sfogo che arriva a seguito della querelle sull’utilizzo dei 6.5 milioni di euro che il Comune si appresta ad incassare dopo l’escussione delle fideiussioni sottoscritte a garanzia dei lavori del porto.

Il primo a parlare è Marco Cuppari, operatore della cantieristica, con una lettera aperta al Sindaco Capacci, dove non mancano accuse e lamentele.

“Il sindaco ha perso nuovamente una buona occasione per stare zitto, ha travisato il discorso degli operatori, non si chiede un sussidio personale, ma i soldi servono per il porto e per Porto Maurizio. Siamo noi, con il nostro lavoro, e tutta la Marina di Porto Maurizio, che non abbiamo fatto chiudere il porto, perché tutti noi ci siamo impegnati a titolo gratuito a sistemare le cose.

Il porto e la Marina di porto Maurizio hanno sopportato gli anni del degrado ed è giusto che vengano utilizzati questi soldi quando e se arriveranno per il porto e per la Marina, per le opere necessarie ed indispensabili.

– il collegamento con la fognatura
– la strada di accesso al porto attualmente provvisoria su un’area in concessione ai cantieri
– la via di accesso alla Hall del Mare per le imbarcazioni
– il degrado di tutta l’area del porto, piastrelle mancanti sostituite da cemento, buchi, erbacce
– la mancanza di un’isola ecologica
– la nautica sociale costretta, nonostante sia la prima contribuente per il porto, su pontili provvisori
– il museo navale che all’interno del bacino del porto avrebbe un ritorno notevole di immagine per Imperia, bellissimo, con dei reperti e delle strutture che il Comandate Serafini ha cercato di far sopravvivere
– la fibra ottica per banda larga di connessione WIFI alle imbarcazioni non ultimata per pochi soldi (nella Repubblica Domenicana il WIFI è gratuit0 sui bus)
– la disinfestazione dai topi
– manutenzioni generali idrauliche ed elettriche.

Nel porto bisogna garantire poche cose, ormeggi, acqua, luce, gas, connessioni internet, visto che il porto finanzia la maggior parte delle manifestazioni pubbliche.

Nonostante siano stati fatti forti sconti agli utenti maggiori per i debiti maturati negli anni, continuano a non pagare e soprattutto non vengono prese posizioni. 

Nessuno di noi chiede un sussidio al Comune, vogliamo solo che i soldi vengano utilizzati per i lavori necessari.

Per il discorso dell’acqua, forse il Sindaco non sa che Imperia è l’unico porto in Italia che paga l’acqua a 6,10 euro al metro cubo, comprensivo di Iva, quando negli altri porti il costo è di circa 0,60 euro, a San Lorenzo, a 0,70 euro a Sanremo. Ricordo che la spesa dei contatori per portare l’acqua ai cantieri è stata sostenuta dal COPI.

Oltre questo ricordo che le prime fatture sono arrivate, ma bisogna discutere sul prezzo dell’acqua in quanto il Comune non era neanche a conoscenza del contratto dell’Amat con il porto.

Ricordo al Sindaco che con regolare contratto Enel illuminiamo noi la strada di accesso al porto, i cantieri ed una parte dello scalo. Ritiriamo sempre le batterie, i fusti di olio esausti che lasciano davanti ai cantieri e li mandiamo a smaltirea  spese nostre perché non è presente un’isola ecologica.

Ma visto che il Sindaco parla di egoismo, ricordo che prestiamo manodopera gratuita in piscina per la sostituzione delle piastrelle, che sono uno scandalo, facendo risparmiare al Comune migliaia di euro. Ricordo che tutti gli spostamenti all’interno del porto, per spostare tombini, fioriere, panchine, vengono fatti dagli operatori del porto a titolo gratuito.

E’ vero che la Go Imperia non costerà nulla ai cittadini, questo però se la Go Imperia non continua a fare da bancomat al Comune e non può utilizzare le risorse proprie per opere all’interno del porto.

Ricordo che le aiuole dei cantieri , le cancellate dei cantieri, gli ormeggi dei posti barca antittanti ai cantieri, le bitte dei posti barca e il dragaggio, sono stati fatti tutti a titolo gratuito. 

Ricordo come sono cambiate le tariffe del travel. Le vecchie tariffe prevedevano, su un’imbarcazione media di 17 metri, 189 euro ,le nuove tariffe prevedono, sempre su un’imbarcazione di 17 metri, 350 euro. La differenza è 161 euro, pari a all’83%, a cui va aggiunto il gasolio. Occorrono 2 o 3 persone per passare le fasce e non un solo operatore come quello che fornisce la Golmperia e quando non c’è nessuno non si può utilizzare il travel.

Ricordo che il cedimento del tetto del museo Navale  è stato segnalato 3 anni fa. Per non parlare del depuratore, con i continui miasmi che la maggior parte delle mattine fanno bruciare la gola e il naso.

La fideiussione da escutere era 15 milioni di euro, come mai questa differenza? Da 15 a 6.5 milioni di euro. Lo spieghi Sindaco, visto che i soldi sono dei cittadini?.

Visto che il Sindaco parla di egoismo, come mai ha fatto una conferenza stampa senza dirlo a nessuno dei suoi colleghi e collaboratori comunali?

Il Sindaco Capacci non dimentichi che tutto quello che si sta facendo sul porto è perché il c.d.a della Go Imperia, nelle vesti del presidente Balbo e dell’avvocato Panero, gli unici dell’amministrazione comunale, insieme al direttore Caprile, si siede ad un tavolo con noi per discutere i problemi, mentre lei Sindaco è sceso solo quando è arrivato Sgarbi e senza il permesso di nessuno si è introdotto in un’area di cantiere. Per lei è solo una grande piscina vista dalla tua finestra. 

Le ricordo che le amministrazioni, nel bene e nel male, hanno sempre discusso con i cittadini, questa amministrazione no, se non per alcuni consiglieri o assessori.

Caro Sindaco, non sono riusciti neanche a chiudere il porto di Goia Tauro. Ringrazio tutti coloro che appoggiano i cittadini scesi in campo”.

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