25 Aprile 2024 10:13

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25 Aprile 2024 10:13

IMPERIA. MOTORINO A FUOCO DOPO L’INCIDENTE, 23ENNE IN PROGNOSI RISERVATA. ASSOLTO IN TRIBUNALE IL PROGETTISTA DELLA PIAGGIO/IL PROCESSO

In breve: Assolto perché il fatto non sussiste. Si è concluso così, davanti al giudice Anna Bonsignorio, il processo che vedeva sul banco degli imputati Lucio Masut, progettista di un Gilera Runner targato Piaggio andato a fuoco dopo un incidente

masut-piaggio

Assolto perché il fatto non sussiste. Si è concluso così, ieri mattina, in Tribunale a Imperia, davanti al giudice monocratico Anna Bonsignorio, il processo che vedeva sul banco degli imputati Lucio Masut, progettista di un Gilera Runner targato Piaggio andato a fuoco dopo un incidente stradale, difeso dall’avvocato Luisa Mazzola.

L’accusa? Lesioni personali colpose, in quanto “nella sua qualità di progettista del ciclomotore Piaggio Runner, per colpa consistita in imperizia, cagionava alla vittima lesioni personali”. All’origine dell’imputazione, alcuni scooter difettosi della Piaggio. Nel mirino sono finiti i serbatoi che, in diverse occasioni, hanno preso fuoco dopo provocando cinque feriti gravi. Episodi che hanno già portato a due condanne in sede civile e a un processo penale, quello appena terminato a Imperia con l’assoluzione di Masut.

Nel dettaglio, i fatti contestati risalgono all’aprile del 2009, quando l’imperiese Manuel S., all’epoca 23enne, si schianta, a bordo del suo Gilera Runner, contro un’auto, in Viale Matteotti, a seguito di una manovra azzardata, una inversione a U, del mezzo a quattro ruote.

L’impatto non è violentissimo, ma il motorino prende fuoco. Le fiamme avvolgono il 23enne e la sua giovane amica, Giorgia C. Manuel viene ricoverato in prognosi riservata con ustioni di primo, secondo e terzo grado. Lo stesso vale per Giorgia, anche se per fortuna con lesioni meno gravi, a gambe e mani.

Dopo una lunga inchiesta, condotta dal Pubblico Ministero Alessandro Bogliolo, il processo approda in aula con due imputati, entrambi accusati di lesioni personali colpose, Anesti Kuqi, alla guida dell’auto al momento dell’incidente, e Lucio Masut, appunto, progettista del motorino.

In particolare le contestazioni al progettista veniva illustrate così dal Pm Bogliolo nel decreto di citazione a giudizio. “L’incidente provocava la deformazione del telaio dello scooter con interessamento del serbatoio […] a causa del sistema di progettazione del motoveicolo veniva a mancare la tenuta tra le pareti del serbatoio e il tappo galleggiante, sicché, tale evenienza, unitamente all’aumento di pressione subito dallo schiacciamento del serbatoio, comportava lo sfiato di vapori e benzina direttamente in direzione del conducente”.

Un problema di natura tecnica causato dal fatto che “il serbatoio, posizionato nella parte anteriore del veicolo, era stato progettato senza concreti elementi strutturali in grado di assorbire l’energia dell’impatto”.

Per Anesti Kuqi, alla guida dell’auto al momento dell’incidente, difeso dall’avvocato Gianluca Lanteri, è arrivata invece la condanna a 2 mila euro di multa (più le spese legali), oltre al risarcimento danni allo scooterista da stabilirsi in sede civile.

 

 

 

 

 

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