19 Aprile 2024 07:52

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19 Aprile 2024 07:52

IMPERIA. MOZIONE ANTI-MIGRANTI. GROSSO (IBC):”INUTILE E PERNICIOSA PERCHE’ ALZA IL LIVELLO DI INTOLLERANZA SENZA AFFRONTARE IL VERO PROBLEMA” / I DETTAGLI

In breve: Anche noi di Imperia Bene Comune non riteniamo né utile né sensato spendere 800.000,00 € per ristrutturare un’area che diventerà un dormitorio incontrollato, nocivo agli imperiesi e ai migranti stessi, ghettizzati in una indifferenza assistenzialistica.

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“Ancora una volta il centrodestra ha affrontato la questione migranti in un modo sconsiderato e populista, non con la reale volontà di discutere di concrete e serie modalità per una migliore organizzazione dell’accoglienza nel nostro paese, utile a chi soffre e a chi accoglie. Ha semplicemente manifestato quell’intollerabile fastidio che nasce dalla becera considerazione, peraltro neppure moralmente accettabile ed educativa, che basta tirare un calcio a qualcuno per levarselo di torno“. A scrivere è il capogruppo di Imperia Bene Comune  Gian Franco Grosso. 

“Non importa se si chiama migrante, zingaro, mendicante, l’importante è che quello che per loro viene considerata polvere fastidiosa venga messa sotto il tappeto. E il modo migliore per favorire l’intolleranza è proprio porre la questione nella maniera più demagogica e populistica possibile. “vuoi tu cittadino italiano che vengano accolti delinquenti africani che giunti in Italia ti vengano a rubare in casa, stuprino le tue donne e ti sottraggano le poche risorse disponibili?” Un po’ come aveva proposto il quesito referendario Renzi per farsi dire di sì dagli Italiani, considerandoli dei poveri deficienti!

La destra sa bene che trattati internazionali, leggi nazionali (fatte proprio dalla destra, vedi Bossi-Fini) e norme costituzionali (si proprio quelle della costituzione che hanno difeso come valore inviolabile) non consentono di risolvere la questione immigrazione con un “no, non voglio, tutti a casa loro!” Sanno perfettamente che opporsi all’assegnazione di migranti, oltre ad essere un atto di indegna disumanità che infanga un comune e i suoi cittadini, è solo un atto inefficace che ha come unico fine non assumersi delle responsabilità rimandando ad altri le decisioni, per lamentarsi poi di averle subite! Uno scaricabarile!

Io invece credo che una discussione seria debba analizzare e valutare qual è il modo migliore per gestire i flussi migratori ormai incontrastabili e organizzare nel nostro paese una integrazione vera, un’accoglienza non invasiva per i reciproci spazi, controllata dal punto di vista dell’ordine pubblico e della civile convivenza, che offra all’economia dell’Italia occasione di crescita e non opportunità mafiose di nuove schiavitù sociali.

Per questo la mozione Casano/Fossati/Poilucci è una mozione inutile e perniciosa, perché alza il livello dell’intolleranza civile senza affrontare il problema vero, che è quello di un paese che non regolamenta seriamente il problema degli immigrati perché dietro c’è la mafia, perché la clandestinità favorisce il lavoro nero di imprenditori capitani di ventura e di sventura, che spesso sono proprio legati alla destra, al perbenismo di facciata tipico di chi con l’elemosina si lava la coscienza.

Imperia non muore perché arrivano 50 immigrati, non decade perché si dà da mangiare a qualcuno che ha fame o da dormire a chi è senza tetto, Imperia muore se si affida sconsideratamente la costruzione del porto a Caltagirone, se per vent’anni non si investe sul territorio, sul commercio e sul turismo e si consente solo la speculazione edilizia a favore di quattro famiglie straricche. Imperia muore se chiudono le aziende come Agnesi per precise strategie politiche di deindustrializzazione o per insipienza amministrativa.

Anche noi di Imperia Bene Comune non riteniamo né utile né sensato spendere 800.000,00 € per ristrutturare un’area che diventerà un dormitorio incontrollato, nocivo agli imperiesi e ai migranti stessi, ghettizzati in una indifferenza assistenzialistica. Noi siamo per l’integrazione, per progetti che come lo SPRAR inseriscano i migranti nella nostra comunità, li responsabilizzino nella gestione della propria convivenza con gli imperiesi, li avvicinino alla nostra lingua e alla nostra cultura per renderli più integrati e dunque più liberi, che li invoglino a fare esperienza e cercarsi un lavoro, in un paese che non deve essere solo degli Italiani, ma solo di chi contribuisce a rispettare l’Italia. E, purtroppo, troppi Italiani, rubando, evadendo, corrompendo, concludendo, non meriterebbero di avere la nostra cittadinanza e i nostri sussidi!”

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