19 Aprile 2024 07:41

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19 Aprile 2024 07:41

IL “PAGELLONE” DI FINE ANNO DI IMPERIAPOST. I VOTI AL SINDACO, CONSIGLIERI COMUNALI, ASSESSORI E… / SECONDA PARTE

In breve: Per eventuali querele quest’anno, visti i chiari di Luna, abbiamo un pool di avvocati (Carpano, Tahiri e Ritondale) pronti a difenderci dai “permalosoni” anche se speriamo tale iniziativa sia vissuta da tutti come una simpatica e goliardica pagella...

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È tempo di bilanci per i consiglieri, assessori, sindaco e personale connesso in qualche modo al palazzo civico. Torna come di consueto l’appuntamento più atteso e temuto dell’anno: il “Pagellone” di ImperiaPost.

Il voto è complessivo e non è appellabile nè dinnanzi al T.A.R. nè dinnanzi alla Corte di Cassazione. Per eventuali querele quest’anno, visti i chiari di Luna, abbiamo un pool di avvocati (Carpano, Tahiri e Ritondale) pronti a difenderci dai “permalosoni” anche se speriamo tale iniziativa sia vissuta da tutti come una simpatica e goliardica pagella di fine anno e non un caso di Stato tanto da mandare messaggi minatori o di insulti com’è successo in passato.

ECCO LA SECONDA PARTE…

– Roberto Saluzzo (Imperia di tutti, Imperia per tutti) voto 5: Da lui ci si aspettava qualcosa di più invece sembra che i suoi interventi siano coordinati/concordati/scritti dall’eminenza grigia/consigliore/badante dei socialisti e forse anche barbiere di Ghigliazza, Pier Paolo Ramoino. In quest’anno di attività amministrativa Saluzzo non brilla, almeno di non di luce propria, per iniziative o proposte. Fallimentare la sua iniziativa per la riqualificazione di via Vieusseux poi realizzata, per davvero, dai commercianti. Sperduto. 

– Riccardo Ghigliazza detto Gus (Imperia di tutti) voto 6.5: Estroverso nella vita e puntuale in consiglio anche se di politica, malgrado oltre 3 anni di amministrazione, ne mastica davvero poca. Da New York alla radio Podcast il passo è lungo e ben disteso. Capogruppo del partito dei “pizzini” del buon Ramoino, Ghigliazza è l’espressione della movida imperiese in consiglio comunale. Sognatore.

– Susanna Palma (Per Imperia) voto 4.: Ha lasciato la casa del gruppo “Imperia Cambia” per fondare un nuovo gruppo con il “chierichetto” Alessandro Savioli. Insegnante di scuola materna insegna ai “suoi bambini” la tolleranza tra gli uomini e poi vota a favore della mozione anti-migranti. Incoerente.

– Alessandro Savioli ( Per Imperia, ex Gruppo Misto, ex Imperia Cambia) voto 5.5: La politica ha contagiato anche uno dei pochi uomini con la U maiuscola presenti in consiglio. Il primo cambio di casacca lo possiamo capire, il secondo un po’ meno, così come la sua vicinanza alla corrente del centrodestra che fa capo a Raffaele Fitto. Anche lui vota la mozione anti-migranti. Legato al suo territorio, Borgo d’Oneglia, Savioli potrebbe presto trasfrormarsi in una meteora della politica imperiese. Ingenuo.

– Diego Parodi (Presidente del consiglio – Gruppo Misto ex Azione Civica) voto 2.5: Malgrado le improbabili marchette di giornalisti compiacenti, Parodi non è ancora riuscito ad ottenere il rispetto dell’aula. A nulla è servita l’istituzione, da parte sua, del “Patrocinio della Presidenza del Consiglio comunale di Imperia”. Esattamente come nel 2015, sembra non aver chiaro il ruolo del presidente del consiglio comunale, che dovrebbe muoversi nell’ombra e non come un politico in cerca di consensi. Epica l’ipotesi giornalistica “Parodi” sindaco, lo screenshot ha fatto il giro delle chat politiche e non, scatenando l’ilarità generale. Confermiamo “Inadeguato”.

– Paolo Montesano (Azione Civica) voto 6.5: Pronto a dare la spallata definitiva a Capacci nel momento di massima crisi come un derviscio, malgrado gli strattoni della minoranza consiliare, resta sempre in piedi al suo posto. In attesa di ritornare nella casa del centrodestra, Montesano alla soglia dei 40 anni è riuscito ad astenersi sulla mozione anti-migranti rinnegando il suo passato di uomo di destra. Saggio. 

– Valeria Canetti (PD) voto 5: La sua voce la si sente di rado, così come il fratello Silvio, ma quando si arrabbia è meglio starle lontano. Poche proposte al suo attivo, Valeria è una consigliera d’azione e di supporto al partito ma in questo caso non basta per la sufficienza. Passiva.

-Camilla Balestra (PD) voto 6.5: A lei, figlia d’arte, il Pd ha affidato l’arduo compito di parlare sulla mozione anti-migranti facendo un intervento degno di nota. La ragazza cresce e se continua così potrebbe un giorno superare mamma Carmela. Promessa.

– Chiara Corinni (PD) voto 5.5: Sempre presente, quest’anno ha dato segno di volersi impegnare. Attenta a quello che accade in aula, ma completamente fuori dai giochi. Probabilmente la politica attiva non farà parte del suo futuro, ma questa legislatura gli servirà come insegnamento di vita. Volenterosa ma non abbastanza per una sufficienza. Vicaria.

– Cicciò (Lorenzo Lagorio PD) voto 5: Dopo la pagella dell’anno scorso, il buon Lagorio ha tagliato i ponti con questo ufficio. Nel corso dell’anno ha perso un po’ di smalto, forse per il tempo che passa o forse per il tentativo, quasi vano, del presidente Parodi di placare il suo estro. Parola d’ordine “cazzarola“! Stagionato.

– Oliviero Olivieri (PD) voto 4.5: Noto ai più per la sua “grande” proposta, bocciata, sul risciacquo della pipì dei cani, in questo anno ha continuato a vivere all’ombra del capogruppo Mezzera infervorandosi ogni tanto, ma senza nuocere. “Oliviero Oliviero”, così il segretario Puglia lo continua a chiamare dimostrando ancora meno fantasia, resta un altro anno ai box aspettando tempi migliori. Statico.

– Gianfranca Mezzera (PD) voto 5.5: Malgrado qualche mania di persecuzione legata al suo PD, Gianfranca la “passionaria” svolge il suo compito di capogruppo con impegno e dedizione. Delega con coraggio, o forse per opportunità, l’intervento del suo partito sulla questione migranti alla giovane Balestra. Attenta agli umori della gente, la Mezzera è un Caterpillar in grado di superare ogni ostacolo. Spesso però si arrampica sugli specchi cercando di salvare o giustificare la posizione del suo partito. Fedele. 

– Fiorenzo Marino (PD) voto 9: Anima ribelle di un PD fossilizzato tra le riunioni di circolo/cittadino/provinciale/regionale etc… si dissocia dalle posizioni prese dai colleghi democratici sui temi etici e legati alla disabilità. Tra una permanente e l’altra, trova il tempo per portare avanti il progetto PEBA dimostrando che un uomo solo può fare tanto. Libero.

– Silvano Anfossi (PD) voto :si palesa in occasione della discussione sulla “Giuggiolina” con un intervento preciso ed esaustivo. Dategli una quarta di olive da frangere, ma non un mozione da presentare. Agricolo.

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