29 Marzo 2024 02:43

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29 Marzo 2024 02:43

“FACCIO LA FAME DA MESI. HO UNO SFRATTO E GLI AVVOCATI ALLE CALCAGNA” – Lo sfogo di Annamaria Valle della Cooperativa Ottagono

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Sono nove mesi che faccio la fame. Ora guadagno 30 euro al giorno con i voucher, che poi sono 20, visto che le benzina è a mio carico e ogni giorno arrivo da Riva Ligure. Ho lo sfratto e sei avvocati alle calcagna. Se il 4 marzo non partirà il nuovo progetto così come promesso dal Comune di Imperia, io vengo con la tenda davanti al porta dell’ufficio del Sindaco e non mi sposto finché non mi danno un lavoro“.

È disperata Annamaria Valle, lavoratrice della Cooperativa Ottagono, senza stipendio fisso dal giugno del 2013, che questa mattina ha voluto a tutti i costi incontrare il Sindaco Carlo Capacci per sapere se realmente potrà tornare a lavorare il prossimo 4 marzo. Insieme a lei il collega Leandro Zito, per rappresentare gli altri 6 colleghi che si trovano nella stessa situazione.

Siamo in aspettativa 0 ore – raccontano a ImperiaPost – Abbiamo fatto la fame. Ne abbiamo fin sopra i capelli di questa situazione. Se ci avesser concesso la disoccupazione ora non saremmo a questi punti. Non sanno neanche se lunedì lavoreremo presso il Consorzio degli Stabilimenti balneari con i voucher. Non sanno neanche quello. Ci stanno trattando come pezze da piedi. Abbiamo 5 figli (tre Annamaria, di 20, 18 e 12 anni, e due Leandro, di 18 e 24 anni, ndr) e affitti da pagare. È da giugno che continuano a dirci che inizieremo a lavorare, ma fino ad ora abbiamo rimediato solo qualche settimana di lavoro, a 150 euro a settimana, con i voucher, quanto noi ai tempi dell’appalto Ecoimperia guadagnavamo dai 900 ai 1000 euro al mese. Ci stanno prendendo in giro. Gli unici che si sono occupati di noi sono Beppe Enrico (ex dirigente Ecologia Comune di Imperia, ndr), Nicola Podestà (assessore all’ambiente Comune di Imperia, ndr) e Massimo Scialanca (sindacalista, ndr). Sulle spiagge, con il Consorzio, dobbiamo sollevare e spostare tronchi. Lavori duri, non adatti ad alcuni nostri colleghi che hanno problemi di salute. Lo scriva, se il 4 marzo il progetto non parte, noi occupiamo il Comune con le tende. Ora basta“.

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