19 Aprile 2024 23:56

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19 Aprile 2024 23:56

IMPERIA. INVESTE UNA 16ENNE IN VIA NAZIONALE, POI SCAPPA. PARLA L’UOMO DENUNCIATO DALLA POLIZIA: “CHIEDO SCUSA, NON MI SONO FERMATO PERCHÈ…”/L’INTERVISTA

In breve: "Sono mortificato, mi dispiace davvero per quello che è successo". Sono queste le prime parole di S.R., 55 anni, di Imperia, che lo scorso 15 febbraio ha travolto in via Nazionale con la propria auto, una Smart Rossa, una 16enne, dandosi poi alla fuga

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“Sono mortificato, mi dispiace davvero per quello che è successo”. Sono queste le prime parole di S.R., 55 anni, di Imperia, che lo scorso 15 febbraio ha travolto in via Nazionale con la propria auto, una Smart Rossa, una 16enne, dandosi poi alla fuga. L’uomo, denunciato dalla Polizia, visibilmente commosso ha voluto rilasciare un’intervista al nostro giornale per chiedere pubblicamente scusa alla giovane 16enne sia per l’incidente, sia per essersi allontanato dal luogo del sinistro senza prestarle soccorso.

“Ho letto l’intervista della ragazza che ho investito – racconta – Capisco la sua rabbia, come quella della sua famiglia. Voglio chiedere scusa per quello che è successo. Non sono un mostro, un pirata della strada, sono un normale padre di famiglia. Non ho visto la ragazza, quando me la sono trovata davanti era troppo tardi. Non sono riuscito a frenare e l’ho investita”.

Ho immediatamente frenato dopo l’impatto, come testimoniano anche i segni sulla stradaprosegue – Non sono scappato. Sono sceso dalla macchina e lei era li, in terra, immobile. Sentivo le urla di alcune persone ‘vattene, ti ammazzo, guarda cosa hai fatto’. Mi sono spaventato, non sapevo cosa fare. Sono salito in macchina, ho contattato le forze dell’ordine, e sono ripartito. Una volta arrivato a casa ero agitatissimo, non trovavo il cellulare e allora ha telefonato mio nipote, su mia richiesta, alle forze dell’ordine. Ho voluto prendermi subito le mie responsabilità. Mi sono allontanato dal luogo dell’incidente solo perché sono andato nel panico, ma avendo avvisato immediatamente le forze dell’ordine, sapevo che la ragazza sarebbe stata soccorsa”.

“La cosa importante ora è che la ragazza stia bene – conclude – Voglio lanciarle un messaggio. Vorrei incontrarla per chiederle scusa, per farle capire che non sono un mostro, che non l’ho fatto apposta. Non l’ho fatto prima perché non sapevo come comportarmi. Sono mortificato, mi dispiace davvero per quello che è successo”.

L’uomo è difeso dall’avvocato Tito Schivo del foro di Imperia.

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