19 Aprile 2024 15:28

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19 Aprile 2024 15:28

VIA LIBERA AL NUOVO STADIO DELLA ROMA. DECISIVA LA MEDIAZIONE DELL’ARCHITETTO IMPERIESE ALBERTO SASSO: “MI HA CHIAMATO BEPPE GRILLO. HO RIMODULATO IL PROGETTO PER…”/L’INTERVISTA

In breve: Il nuovo stadio della Roma si farà a Tor di Valle. La notizia ha calamitato l'attenzione dei principali media italiani. Tra i principali fautori del buon esito della trattativa c'è un imperiese, l'architetto Alberto Sasso, 45 anni

imperia stadio

Il nuovo stadio della Roma Calcio si farà a Tor di Valle. La notizia, confermata nella giornata di ieri, 24 febbraio, dopo una trattativa serrata tra la proprietà della società capitolina e l’amministrazione pentastellata retta da Virginia Raggi, ha calamitato l’attenzione dei principali media italiani. Tra i principali fautori del buon esito della trattativa c’è un imperiese, l’architetto Alberto Sasso, 45 anni.

Il professionista ligure, infatti, ha condotto in prima persona la trattativa, rimodulando il progetto originariamente licenziato dalla Giunta Marino, rendendolo urbanisticamente e ambientalmente meno impattante, più congeniale alla linea di pensiero del Movimento Cinque Stelle e gradito anche alla dirigenza della Roma Calcio. Un vero e proprio miracolo urbanistico, confezionato in una settimana di lavoro intenso, con un progetto faraonico che in pochi giorni è passato da 1 milione e 300 mila a 595 mila metri cubi.

“E’ stato Beppe Grillo a chiamarmi – racconta Alberto Sasso, contattato da ImperiaPost – Mi ha chiesto di analizzare il progetto di realizzazione del nuovo stadio della Roma a Tor di Valle. La Giunta Raggi aveva ereditato il progetto dalle Giunte precedenti in una fase già molta avanzata. Non trovandosi un accordo sulla costruzione, il rischio era quello di mettere a repentaglio l’intero progetto, originando così un contenzioso legale con la Roma Calcio che avrebbe prodotto effetti devastati non solo per la città, ma anche per l’amministrazione comunale”.

Mi è stato chiesto di ridurre la volumetria dell’intero progetto. Tra i problemi principali le opere a scomputo titaniche che generavano un surplus volumetrico difficile da sostenere. Abbiamo così avviato una rinegoziazione del progetto con la Roma attraverso l’allestimento di svariati tavoli tecnici. Io mi sono occupato in particolare di stabilire vincoli nella convenzione siglata tra il Comune e la Roma Calcio in materia di opere di urbanizzazione. Opere, utili alla città e ai romani, da realizzarsi prima della costruzione dello stadio e atte a rendere più fruibile l’intera area sia a livello ambientale che viabilistico”.

“In definitiva, abbiamo ridotto del 60% le volumetrie extra stadio, del 47% la volumetria complessiva generata dalle compensazioni urbanistiche per opere di interesse pubblico, aumentando gli standard di qualità energetica degli edifici ai massimi livelli. I tre grattacieli previsti nel progetto originario saranno rimpiazzati da edifici più bassi, con un abbassamento dello skyline. Verrà messo in sicurezza il quartiere di Decima, che non sarà più soggetto ad allagamenti, ma interventi sono anche previsti sul quartiere Magliana, con lavori che, sotto il profilo della volumetria, saranno gestiti con un processo partecipato che vedrà coinvolta anche la popolazione residente. Abbiamo aumentato le superfici verdi e potenzieremo i poli di trasporto su rotaia con una stazione nuova per la ferrovia Roma-Lido. In ultimo piste ciclabili per oltre 11 km”.

Alberto Sasso si sofferma anche sull’amministrazione Raggi, alle prese con una situazione tutt’altro che agevole sotto il profilo politico-amministrativo.

“Virginia Raggi è una persona in gamba, forte, come tutta la squadra che la circonda. Si trova davanti problemi enormi da risolvere ed è stata messa alla gogna. Non le è stata data la possibilità di lavorare serenamente, ma posso assicurare che è una professionista preparata, in particolare sotto il profilo giuridico. Rappresenta in pieno l’identità del Movimento Cinque Stelle, l’apertura a progetti non convenzionali e migliorativi”.

In ultimo, Sasso usa parole di miele per la sua città Imperia, dove è ancora residente, nonostante da diversi anni viva a Torino e la sua attività lavorativa si snodi in tutta Italia.

“Sono tornato a Imperia e il progetto Switch mi ha fatto scoprire il gruppo di lavoro creato da Giuseppe Panebianco, il presidente dell’Ordine degli Architetti di Imperia. Il progetto Switch mi ha fatto conoscere persone preparate, competenti. L’amministrazione comunale lo sta seguendo da vicino e di questo sono lieto. Quest’anno porteremo a compimento le prime iniziative. Un passaggio fondamentale, per un progetto di innovazione davvero strepitoso.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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