23 Aprile 2024 21:13

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23 Aprile 2024 21:13

CERCA DI TRASPORTARE 6 AFGHANI IN FRANCIA A BORDO DELLA PROPRIA AUTO, 26ENNE ARRESTATO DAI CARABINIERI/I DETTAGLI

In breve: Prosegue l’attenzione dei militari verso un fenomeno che non cenna a placarsi, probabilmente in virtù dei facili guadagni che si possono percepire da chi non ha nulla da perdere nella ricerca di un futuro lontano dalle terre di origine verso la speranza di...

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Un 26enne di origine afghana è stato arrestato ieri notte dai Carabinieri della Compagnia Carabinieri di Ventimiglia, ancora impegnati nel contrasto al fenomeno criminoso del favoreggiamento all’immigrazione clandestina.

Prosegue dunque l’attenzione dei militari verso un fenomeno che non cenna a placarsi, probabilmente in virtù dei facili guadagni che si possono percepire da chi non ha nulla da perdere nella ricerca di un futuro lontano dalle terre di origine verso la speranza di una vita migliore nei paesi dell’Europa.

Questo è dunque il decimo arresto operato dai Carabinieri di Ventimiglia, eseguito ieri notte intorno alle 04.00 dal personale del Nucleo Operativo, appostatisi in borghese nei pressi degli angoli della città divenuti ormai luoghi di ritrovo tra passeur e migranti.

Dopo aver notato infatti un gruppo di extracomunitari avvicinarsi ad un soggetto a bordo di una Opel Astra, i militari hanno condotto un pedinamento che li ha portati fino nelle vicinanza del casello autostradale della A10 in direzione Francia, facile punto di transito per chi persegue poi l’obiettivo di scaricare i passeggeri alla prima piazzola utile in territorio francese.

I Carabinieri sono dunque intervenuti bloccando l’autovettura e identificando il conducente e i passeggeri: il primo è risultato essere un soggetto afghano, incensurato, residente comunque in Italia; i passeggeri invece, 6 soggetti sempre di origine afghana, di cui 3 minori, irregolari sul territorio nazionale.

Sono quindi scattate le manette per il conducente, che dopo essere stato accompagnato nella caserma di Via Chiappori per le procedure di rito è stato successivamente tradotto presso il carcere di Imperia con l’accusa di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina aggravata dal fatto di aver trasportato più di 5 persone.

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