25 Aprile 2024 15:09

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25 Aprile 2024 15:09

IN CARCERE A IMPERIA. ARRESTATO DALLA POLIZIA IL BOSS DELLA CAMORRA TOMMASO IACOMINO. TRADITO DA UN DOCUMENTO FALSO, ERA LATITANTE IN SUDAMERICA/FOTO E VIDEO

In breve: Arrestato nella notte dagli Agenti della Polizia di Frontiera di Ventimiglia, diretti dal Dirigente Santacroce, Tommaso Iacomino, nato ad Ercolano (NA) nel 1947, noto a tutte le polizie internazionali quale narcotrafficante

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Arrestato nella notte dagli Agenti della Polizia di Frontiera di Ventimiglia, diretti dal Dirigente Santacroce, Tommaso Iacomino, nato ad Ercolano (NA) nel 1947, noto a tutte le polizie internazionali quale narcotrafficante, già arrestato in Italia negli anni 90, con l’accusa di associazione a delinquere di stampo mafioso e ritenuto esponente di spicco dell’omonimo clan camorristico.

L’uomo è stato controllato all’alba nei pressi della barriera autostradale, a bordo di pullman Eurolines, proveniente dalla Spagna e diretto a Roma. Ai Poliziotti della Frontiera esibiva una carta di identità italiana, riportante le generalità di un napoletano con precedenti di Polizia, ma nulla in atto. Malgrado l’ottima fattura del documento ed il fatto che si trattasse di un italiano, gli Agenti, non del tutto convinti, decidevano di approfondire gli accertamenti presso l’Ufficio di piazza Libertà. L’esito del foto segnalamento e la successiva comparazione mediante sistema AFIS, consentivano di scoprire che l’uomo che avevano di fronte era, in realtà, il “famoso” narcotrafficante, per il quale il Tribunale di Palermo, nel dicembre 2006, aveva emesso ordinanza di custodia cautelare in carcere.

Iacomino risultava latitante in Sudamerica dove da lì fungeva da intermediario tra narcotrafficanti sudamericani e diverse organizzazioni europee. L’ordinanza veniva eseguita nel febbraio del 2013 a Bogotà (Colombia), a seguito di mandato di cattura internazionale emesso nel 2010, su richiesta della Procura Distrettuale Antimafia di Palermo.

L’ordinanza di custodia cautelare in carcere, venne emessa nei confronti di 13 narcotrafficanti accusati di associazione per delinquere finalizzata all’importazione e commercio internazionale di sostanze stupefacenti, con l’aggravante di aver costituito un gruppo criminale organizzato, operativo in più Stati.
Era proprio  Iacomino che, trattando direttamente il prezzo della cocaina con i capi della droga colombiani e peruviani, era in grado di far arrivare in Sicilia e nel Nord Italia ingenti quantitativi di droga. La coca importata dal Perù e dalla Colombia, sarebbe giunta in Italia attraverso paesi europei come la Spagna e l’Olanda, grazie  a società di import-export appositamente costituite.

Secondo la Polizia Nazionale colombiana, Iacomino “voleva prendere il controllo dei traffici internazionali della mafia siciliana con molti paesi sudamericani” come all’epoca affermato Jose Roberto Leon Rian, direttore della Polizia Nazionale colombiana, che definiva, altresì, Iacomino “braccio destro” di Bernardo Provenzano.

Dopo il suo arresto a Bogotà, nel 2013, venne estradato in Italia, nel febbraio del 2015, e ristretto nel carcere romano di Rebibbia. Successivamente, per avvenuta decorrenza del termine di fase della custodia cautelare in carcere, vennero applicate le misure cautelari dell’obbligo di dimora in Roma, di presentazione quotidiano presso la Stazione dei Carabinieri competente per territorio ed il divieto di espatrio, misure tutte alle quali evidentemente lo Iacomino si era sottratto andando in Spagna.

Al termine quindi dei lunghi accertamenti, Iacomino è stato tratto in arresto dagli Agenti del Settore Frontiera di Ventimiglia e condotto al Carcere di Imperia.

Successivamente, nel corso della mattinata, Iacomino è stato processato per direttissima presso il Tribunale di Imperia, tappresentanto dall’avvocato Roberto Rum. Il giudice Caterina Lungaro ha convalidato l’arresto, con detenzione in carcere, sino al processo che prenderà il via la prossima settimana.

IL VIDEO DELL’ARRESTO DI TOMMASO IACOMINO

 

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