19 Aprile 2024 08:33

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19 Aprile 2024 08:33

IMPERIA. “EASY RIDER”. VENERDÌ 2 GIUGNO IL FOTOREPORTER MARCO DONATIELLO OSPITE ALLA FIERA DEL LIBRO CON UNA SUA ESPOSIZIONE PERSONALE/IL PROGRAMMA

In breve: Le fotografie sono state scattate tra l'estate e l'autunno del 2016 presso l’Associazione Harley & Flowers di Sanremo

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Per il settimo anno consecutivo il fotoreporter Marco Donatiello è ospite alla Fiera del Libro di Imperia con una sua esposizione personale. In quest’occasione sarà presente con una mostra sul suo lavoro “Easy rider – Bikers ritratti dall’obiettivo di Marco Donatiello”

Le fotografie sono state scattate tra l’estate e l’autunno del 2016 presso l’Associazione Harley & Flowers di Sanremo.

I Motorcycle Club nacquero negli Stati Uniti d’America agli inizi degli anni ’50 dall’aggregazione di alcuni reduci di guerra. Tornati a casa molti di essi non riuscivano ad accettare il ritorno alla società e a vivere una vita “normale”: formarono allora vari gruppi motociclistici che trascorrevano la maggior parte del tempo viaggiando, bevendo, creando risse e vivendo ai limiti del legale. Molti erano i club “fuorilegge”, tutti contraddistinti da nomi irriverenti e rabbiosi.

Questi nuovi bikers inventarono la cosiddetta “moto customizzata” o più semplicemente chopper: un modello di motociclo che veniva liberato da tutte le varie meccaniche accessorie come i parabrezza, i parafanghi anteriori, le borse da viaggio; e arricchito da un manubrio esageratamente alto, che avvantaggiava il riposo delle braccia del pilota nelle lunghe corse, e dallo schienale alto in dotazione alla postazione del passeggero (prerogativa quasi assoluta delle donne); e inoltre seduta molto bassa, interasse lungo con pedane avanzate e in genere uno pneumatico posteriore largo, oltre a particolari accessori, realizzati come unici esemplari: rendevano cioè i mezzi qualcosa di unico. La loro linea, a differenza di tutte le altre tipologie di moto, è rimasta invariata nel corso degli anni, per questo vengono definiti “dalla linea immortale” o “senza tempo”.

I chopper si contraddistinguevano anche per le spettacolari aerografie eseguite sulle marmitte posteriori allungate verso l’alto e i serbatoi dei motori, i quali, nella maggioranza dei casi, venivano decorati con il simbolo del club in questione (nel caso degli Hells Angels il famigerato teschio con l’elmetto alato visto di profilo). Un modello di motociclo entrato nella storia e tributato in pellicole cinematografiche leggendarie come il film Easy Rider.

Durante gli anni sessanta i membri dei motoclubs si fecero conoscere al grande pubblico suscitandone la curiosità ma più di frequente l’indignazione per il loro look, per i vistosi ed esagerati tatuaggi, le lunghe barbe e capelli (assunti ad usanza ben prima degli hippies), le idee politiche fortemente pro-Guerra del Vietnam, ed infine l’apparente inclinazione ai movimenti dell’estrema destra. Alcuni motociclisti sono indicati con il nome “onepercenter”, derivato da un fatto realmente successo nella cittadina di Hollister (California) durante un raduno, quando diversi gruppi si ubriacarono e provocarono disordini.

In realtà si trattò solo di un paio di corse in strada e una vetrina rotta, come reazione al divieto di partecipare all’incontro, ma la stampa gonfiò molto l’episodio per scandalizzare i cittadini medio-borghesi e puritani. L’A.M.A. (American Motorcyclist Association) dichiarò che il 99% dei motociclisti erano brave persone che rispettavano la legge, mentre solo l’1% erano attaccabrighe e poco di buono. A quel punto molti membri di club, stanchi del perbenismo e della noiosa e bacchettona gestione delle manifestazioni motociclistiche da parte dell’Associazione, iniziarono a fregiarsi di un piccolo stemma che riportava un “1%” cucito (o tatuato) in un rombo, e a dichiararsi per l’appunto “Onepercenters”, e cioè a riconoscersi proprio in quella percentuale di facinorosi da cui l’A.M.A. voleva prender le distanze. Il termine “fuorilegge”, in questo contesto significa più precisamente “disallineato” rispetto alle regole dell’A.M.A.

Ancora oggi gli Harleysti amano i tatuaggi, i piercings, i capelli e le barbe lunghe, i giubbotti di pelle nera, ricchi di borchie e catene. Questi atteggiamenti, però, non hanno lo scopo di farli sembrare “cattivi”, costituiscono solo una moda, un innocuo nostalgico ritorno al passato, e un tentativo di uscire dagli schemi del politicaly correct.

La moda giunse anche in Italia, con spirito apolitico e pacifico; e nel ponente ligure: nel marzo 2003 due amici accomunati dalla passione per le motociclette Harley-Davidson, Davide Maurizio e Mario Canina, fondarono a Sanremo l’Associazione Harley & Flowers, un gruppo di amici che desiderano trascorrere del tempo insieme, partecipare a raduni, organizzare uscite in moto, incontri e viaggi senza spirito di competitività, nel rispetto individuale e senza fine di lucro.

Il fotografo, ritraendo i volti a metà, ha voluto evidenziare che gli atteggiamenti anticonformisti sono solo un aspetto della loro personalità, il lato ludico.

Biografia dell’autore:

Marco Donatiello è originario di Imperia. Si occupa principalmente di reportage a sfondo sociale e ha curato corsi e eventi legati al mondo della fotografia.

Si dedica principalmente ad approfondire tematiche di natura sociale e di costume. Segue da oltre un decennio l’antimafia, collaborando con l’associazione “Libera, nomi e numeri contro le mafie”, in qualità di fotografo ufficiale, dedicandosi non solo alla documentazione fotografica delle loro attività, eventi o manifestazioni, ma anche tenendo seminari e laboratori per i giovani mediattivisti nei campi di formazione specifici.

Altra tematica dei suoi reportage è il borderline, dove l’autore approfondisce la vita di quelle persone che hanno fatto la scelta di vivere lontano dal senso della normalità e della moralità per come è comunemente riconosciuta: drag queen, rom, il mondo dell’occulto e quello delle escort.

Da alcuni anni ha inoltre iniziato ad approfondire le antiche tradizioni della sua città natale, come gli eventi della Settimana Santa e le principali manifestazioni di carattere religioso e culturale della provincia di Imperia.

Principali esposizioni:

2008 “Auschwitz – Birkenau” presso l’Ostello di Rivoli (To)

2009 “Volti e luoghi dell’antimafia” presso il Museo delle Scienze Naturali a Torino

2009 “Zingari d’Italia” alla galleria XYZ di Treviso

2009 “Ritratti dell’antimafia” presso il Campus della Democrazia in occasione della Biennale della Democrazia di Torino

2009 “Onda Libera” mostra itinerante in tutta Italia del reportage dell’omonimo tour italiano dei Modena City Ramblers

2010 “I volti e le strade nella periferia di Dakar” all’interno del progetto Zefiro a Rivoli (To)

2011 “Diverso da chi?” esposizione inserita nell’ambito della Fiera del libro di Imperia

2011 “Un giorno da Regina – vita da Drag Queen – Les Artistes fotografate da Marco Donatiello” presso il Caffè Basaglia di Torino

2012 “Oltre le certezze” presso la libreria Esotericamente di via Garibaldi a Torino

2012 “Un giorno da Regina – vita da Drag Queen – Les Artistes fotografate da Marco Donatiello” e “Oltre le certezze” esposizioni inserite nell’ambito della Fiera del libro di Imperia

2013 “Laudate Dominum” esposizione inserita nell’ambito della Fiera del libro di Imperia

2013 “Una Mole di Cioccolato”esposizione inserita nell’ambito della manifestazione “Cioccola-To” in Piazza San Carlo a Torino

2014 “L’arte dell’infiorata” esposizione inserita nell’ambito della Fiera del libro di Imperia

2015 “Volti” esposizione inserita nella rassegna “Fotosciò – dall’ospedale alla Crocera”

2015 “Tra mare e cielo – Vita quotidiana di un’antica comunità claustrale” esposizione inserita nell’ambito della Fiera del libro di Imperia

2015 “Oneglia in bianco e nero” esposizione inserita nell’ambito della Festa patronale San Giovanni di Oneglia

2016 “Solo in mezzo al mare – il duro lavoro del pescatore” esposizione inserita nell’ambito della Fiera del libro di Imperia

2017 “Il nutrimento dell’anima” Collettiva di Agenda Fotografica all’oratorio di Santa Caterina a Imperia

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