23 Aprile 2024 15:18

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23 Aprile 2024 15:18

IMPERIA. “IO VIOLENTATA DAL MIO FIDANZATO SULLA SPIANATA”. SMENTITA DAI CARABINIERI, GIOVANE A PROCESSO PER CALUNNIA/LA STORIA

In breve: Ha preso il via oggi, venerdì 26 maggio, in Tribunale a Imperia, il processo che vede sul banco degli imputati una ragazza accusata di calunnia nei confronti del suo ex fidanzato.

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Ha preso il via oggi, venerdì 26 maggio, in Tribunale a Imperia, il processo che vede sul banco degli imputati una ragazza accusata di calunnia nei confronti del suo ex fidanzato.

I fatti risalgono al 2012, quando il giovane è stato querelato dalla ragazza con l’accusa di aver commesso una violenza sessuale nei suoi confronti.   A seguito delle indagini svolte dai Carabinieri è emerso, però, che la denuncia non era suffragata da fatti concreti, e la ragazza è finita a processo per calunnia.

Durante l’udienza odierna, di fronte al giudice Caterina Lungaro e al PM Alessandro Bogliolo sono stati ascoltati diversi testimoni tra cui i parenti dei ragazzi e gli inquirenti che hanno svolto le indagini.

In particolare, in aula il maresciallo dei Carabinieri Elisa Rigato, in servizio a Imperia nel 2012 al momento dei fatti, ha raccontato particolari sull’attività di indagine partita a seguito della querela per abusi sessuali. Avviata l’indagine, i Carabinieri sentirono diverse persone informate sui fatti e acquisirono i tabulati telefonici in entrata e in uscita. Secondo quanto rilevato, nel febbraio 2012 i ragazzi si sentivano solo tramite Facebook e continuarono a sentirsi anche in seguito alla querela. La ragazza raccontò agli inquirenti di essere stata violentata presso la spianata di Borgo Peri, mentre il ragazzo affermò che in quella stessa data il rapporto sessuale c’era stato, ma era stato consenziente ed era avvenuto nel parcheggio del Parco Urbano. Inoltre, il fidanzato aggiunse che quella sera avevano disegnato un cuore proprio sull’asfalto del parcheggio con una bomboletta spray, con all’interno le loro iniziali e la data. Dopo che i due si lasciarono, il ragazzo tornò due volte al parcheggio, una volta con la nuova fidanzata e una seconda volta da solo per cancellare parzialmente il cuore e per aggiungere le iniziali della nuova ragazza. 

Il maresciallo ha spiegato che furono effettuati due sopralluoghi alla spianata Borgo Peri e successivamente al Parco Urbano, dove effettivamente fu ritrovato il cuore con le modifiche illustrate dal giovane accusato di violenza. Continuando gli interrogatori, gli inquirenti scoprirono che il ragazzo era mal visto dalla famiglia della giovane. A seguito dell’accaduto, ci furono anche alcuni incontri tra le famiglie, durante i quali il ragazzo fu minacciato dal padre con le parole: “O sposi mia figlia o ti ammazzo”. Minacce che sono costate all’uomo una denuncia all’autorità giudiziaria.

Dopo il maresciallo, è stato ascoltato dal giudice il padre della ragazza che ha raccontato di aver visto la figlia sotto shock per la fine dalla relazione con il proprio fidanzato e, temendo una possibile violenza, chiese alla moglie di confrontarsi con la figlia per avere chiarimenti sull’accaduto. Nell’ambito del confronto sarebbe emersa la violenza sessuale, che il padre ha ribadito in tribunale essere “una vergogna per la propria famiglia”. Vergogna alla quale l’uomo avrebbe cercato di porre rimedio concordando un matrimonio riparatore con la famiglia del fidanzato. Un tentativo che non sarebbe poi andato a buon fine per l’opposizione del giovane, tanto che la vicenda è poi sfociata in una causa giudiziaria per violenza sessuale, successivamente archiviata con la conseguente denuncia per calunnia nei confronti dell’odierna imputata.

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