28 Marzo 2024 21:05

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28 Marzo 2024 21:05

DA SAN BARTOLOMEO AL MARE A UNA PRESTIGIOSA BANCA DI DUBAI . LA 32ENNE CECILIA ARIMONDO:”LAVORANDO SODO SI PUÒ OTTENERE TUTTO”/LA STORIA

In breve: Investendo le sue energie in studio e lavoro, senza mai tirarsi indietro, Cecilia sta collezionando esperienze di alto livello nel mondo bancario, tra Milano, Regno Unito ed Emirati Arabi.

dubcecilia

“Lavorando sodo, si può ottenere tutto”. È questo il messaggio che trapela chiacchierando con Cecilia Arimondo, 32enne di San Bartolomeo al Mare, che attualmente lavora in una prestigiosa banca a Dubai.

Investendo le sue energie in studio e lavoro, senza mai tirarsi indietro, Cecilia sta collezionando esperienze di alto livello nel mondo bancario, tra Milano, Regno Unito ed Emirati Arabi.

DA QUANTO SEI A DUBAI E DI COSA TI OCCUPI?

“Sono a Dubai da marzo per una permanenza di 6 mesi fino a settembre. Non è escluso però, che mi allunghino il tempo di lavoro qui perché mi hanno detto che sono soddisfatti del mio operato e potrei fermarmi di più. Lavoro per la Barclays Investment Bank e mi occupo di prodotti strutturati. Si tratta di prodotti finanziari complessi che si vendono a clienti che vogliono investire minimo 1 milione di dollari. Sono all’interno del team investimenti e soluzioni, e ci occupiamo di trovare clienti che vogliono investire e cercare per loro la migliore soluzione”. 

COME SEI FINITA NEGLI EMIRATI ARABI?

“Precedentemente ero a Londra, dove sono stata 3 anni e dove lavoravo per la stessa banca. Un giorno il mio capo mi ha proposto una posizione a Dubai e, sebbene mi trovassi bene nel Regno Unito, avevo voglia di provare qualcosa di nuovo e ho accettato”.

È STATO DIFFICILE TROVARE LAVORO ALL’ESTERO INIZIALMENTE?

“No, anzi, in realtà quando ho mandato il mio curriculum a Londra non pensavo di essere presa. Ero a Milano già da tempo, tra la laurea alla Bocconi in Economia alla Bocconi e il lavoro alla Banca Profilo, e mi trovavo molto bene. Ho inviato la richiesta tanto per provare, assolutamente non per “scappare”. Avevo già avuto esperienze di vita all’estero, avendo fatto il Master alla ESCP di Parigi, ma mai per lavoro”.

DIFFERENZE NEL MONDO LAVORATIVO ITALIANO-INGLESE-ARABO?

“Moltissime. In generale, rispetto all’Italia all’estero c’è molta più meritocrazia. Se vedono che vali ti valorizzano e ti danno incarichi sempre più importanti. Inoltre, mentre in Italia ci sono mille tipi di contratti (stage, apprendistato, tirocinio, tempo determinato, tempo indeterminato, ecc..) all’estero ce ne sono solo due, determinato o indeterminato. Quest’ultimo, inoltre non è una meta irraggiungibile come da noi. Quando sono arrivata a Londra dopo poco tempo sono stata messa a tempo indeterminatosono e sono passata da un ruolo back-office a uno front-office. Ovviamente nessuno ti regala niente. All’estero tutto è incentrato sul lavoro, minimo si lavora 12 ore al giorno e non ti devi mai tirare indietro se vuoi avere risultati”.

COM’È LA VITA A DUBAI?

“È un altro mondo. Sicuramente rispetto agli altri emirati è una “bolla”. Io lavoro in una banca del distretto DIFC (Dubai International Finantial Center). È una zona internazionale, tutta di uffici e palazzi incredibili. C’è un mix di culture incredibile. Devo dire che però l’impronta è abbastanza occidentale. Per esempio, ora siamo in periodo di Ramadan e se si va in altre zone non si trovano posti che fanno da mangiare, mentre qui alcuni rimangono aperti, è una zona “free”.È molto facile integrarsi perché qui tantissimi vengono da fuori, quindi si è tutti nella stessa situazione.

Qui ci sono “mega” centri commerciali, vestiti,cibo da tutto il mondo. C’è qualsiasi cosa. È una città nata dal nulla, è tutto enorme. Qui non si esce per una passeggiata, perché ci sono solo strada immense. Si esce prendendo il taxi (che costa pochissimo) o la metro (pulitissima e sicura) per andare verso una destinazione precisa. Qui si dice che in 20 minuti si arriva ovunque. Un problema? Fa già caldissimo!”.

PENSI DI RIMANERE ALL’ESTERO IN FUTURO O TORNERAI IN ITALIA?

“Per ora non lo so ancora. Tutte le esperienze che sto facendo mi servono per crescere personalmente e professionalmente sempre di più. Faccio molti sacrifici, ma penso sempre che tutto quello che sto vivendo non me lo porterà via mai nessuno, e non avrei mai potuto ottenerlo se non mi fossi lasciata andare. Devo ringraziare sicuramente i miei genitori, che mi hanno sempre spinta a dare il massimo e mi hanno sostenuta in tutte le decisioni. 

Allo stesso tempo, non escludo di tornare a San Bartolomeo al Mare a gestire la spiaggia Bagni Medusa dei miei genitori. Non rinnego affatto le mie origini e il fatto di essere fuori dall’Italia non significa che non si possa ritornare”.

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