23 Aprile 2024 11:13

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23 Aprile 2024 11:13

L’AVVOCATO RISPONDE… ASSEGNO DI MANTENIMENTO DELL’EX CONIUGE. COSA CAMBIA CON L’ULTIMA SENTENZA DELLA CASSAZIONE?/ IL PARERE

In breve: Grazie alla collaborazione dell’avvocato R. Tahiri, i lettori potranno formulare alcune domande di carattere generale sui problemi che si trovano a dover affrontare.

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Questa settimana la rubrica di consulenze legali si occuperà di un caso di diritto di famiglia. Grazie alla collaborazione dell’avvocato R. Tahiri, i lettori potranno formulare alcune domande di carattere generale sui problemi che si trovano a dover affrontare.

LA DOMANDA:

Buongiorno, sono divorziato da un anno circa. Ho sentito di una recente sentenza della Cassazione che ha modificato l’orientamento sul mantenimento del coniuge. E’ vero che il tenore di vita non è più il parametro per quantificare l’assegno? Posso chiedere di far applicare questa sentenza al mio caso, anche se il mio divorzio è già chiuso? Grazie

IL PARERE:

Il nostro lettore ci pone una domanda molto interessante ed attuale: la sentenza n. 11504 del 2017 della Cassazione in materia assegno di mantenimento divorzile ha superato il concetto di mantenimento del tenore di vita in costanza di matrimonio affermando il rivoluzionario principio secondo il quale all’ex coniuge economicamente autonomo o capace di diventarlo non verrà destinato alcun assegno divorzile.

Sicuramente, la modifica dell’importo dell’assegno di mantenimento del coniuge è facoltà già prevista dal nostro ordinamento qualora le condizioni economiche delle parti cambino dopo la pronuncia del Giudice. Cerchiamo ora di capire cosa è cambiato con questa sentenza.

Il fulcro della novità sta nel superamento del concetto del mantenimento del tenore di vita avuto in costanza di matrimonio. Fino ad oggi, l’assegno di mantenimento divorzile aveva questa finalità: permettere all’ex coniuge economicamente più debole di ricevere un quid per non modificare il proprio stile di vita.

Questo, è certamente segno dell’adeguamento della giurisprudenza alla attuale concezione del matrimonio e della vita matrimoniale aldilà di un’idea di sudditanza e inferiorità di un coniuge rispetto all’altro.

Quindi, il nuovo criterio indicato dalla Cassazione è volto ad individuare l’autosufficienza economica o meno dell’ex coniuge. Nel caso in cui l’ex coniuge sia capace di procurarsi mezzi economici sufficienti per mantenersi da solo ovvero possa attivarsi per rendersi indipendente, nessun assegno divorzile sarà fissato dal Giudice.

Ma vediamo con quale ragionamento si può arrivare a questa conclusione. La Cassazione pone l’attenzione su quattro indici rivelatori di questa capacità: 1) il possesso di redditi di qualsiasi tipo; 2) il possesso di beni patrimoniali mobiliari ed immobiliari; 3) le capacità e le possibilità effettive di lavoro personale; 4) la disponibilità di una casa di abitazione.

Qualora tali indici siano riscontrati, nessun assegno verrà disposto in favore dell’ex coniuge.

In sintesi, il nostro lettore che desidera vedere modificato l’importo stabilito dal Giudice per l’assegno divorzile alla ex moglie certamente potrà fare questa richiesta attivando un giudizio ad hoc nanti il Tribunale competente. Sarà suo onere dimostrare la modifica della situazione fattuale, anche alla luce della suddetta rivoluzionaria sentenza della Cassazione.

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Mandate le vostre domande, ogni settimana saranno pubblicati i pareri dell’avvocato Tahiri.

Le domande dovranno essere inviate alla mail di redazione: redazione@imperiapost.it  con Oggetto:“Consulenza legale”.

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