20 Aprile 2024 06:29

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20 Aprile 2024 06:29

IMPERIA. “LANCIO DEL TOCCO”. GRANDE EMOZIONE ALLA CONSEGNA DEI DIPLOMI AGLI STUDENTI DEL RUFFINI. IL PRESIDE POGGIO:”DOPO 10 ANNI LASCIO QUESTA GRANDE FAMIGLIA E…”/FOTO E VIDEO

In breve: Grande emozione questa mattina, presso l'aula magna del Polo Universitario Imperiese, alla cerimonia di consegna dei diplomi agli studenti dell’Istituto Ruffini che hanno sostenuto nelle scorse settimane l’esame di maturità.

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Grande emozione questa mattina, presso l’aula magna del Polo Universitario Imperiese, alla cerimonia di consegna dei diplomi agli studenti dell’Istituto Ruffini che hanno sostenuto nelle scorse settimane l’esame di maturità. Cerimonia conclusa, come da tradizione, dal “lancio del tocco”.

In particolare, l’occasione è stata particolarmente significativa per tutti i partecipati poiché rappresenta la conclusione dell’ultimo anno di presidenza del Dirigente Scolastico Giovanni Poggio che, dopo 10 anni di carriera all’Istituto Ruffini di Imperia, il prossimo anno lascerà il posto per tornare nella sua città natale, Genova.

Una mattinata intensa e ricca di emozioni, in cui si sono alternati momenti di intermezzi musicali e di video realizzati dalle varie classi: 5A CAT, 5B CAT, 5A RIM, 5 B RIM, 5 A SIA. Il tutto è culminato con l’Inno d’Italia e il tradizionale “lancio del tocco”.

Presenti l’Assessore comunale Enrica Chiarini, il preside del Liceo Vieusseux Auricchia, il Tenente Rossi dei Carabinieri di Imperia, il presidente Ordine dei Geometri Marco Filippi e Matteo Lanteri di Auser Filo D’Argento.

ENTRATA CLASSI

INTERMEZZI MUSICALI

SALUTI DEI PROFESSORI AL DIRIGENTE SCOLASTICO GIOVANNI POGGIO

“Sono stati tanti anni di guida, tanti anni di appoggio, e allora le insegnanti hanno pensato di salutarlo.

Ho avuto quest’incarico di cui sono onorata, sono emozionata nel farlo. Caro preside come ogni anno la cerimonia di consegna dei diplomi rappresenta un punto di arrivo, forse il traguardo tanto ambito da studenti ed insegnanti, che segna la fine di un ciclo e inesorabilmente ne inizia un’altro.

Come una ruota che gira, gira e gira. Quest’anno però la ruota sembra volersi arrestare e farci riflettere insieme sul fatto che dopo 10 anni al Ruffini sei pronto ad iniziare una nuova avventura a Genova, tua città natale.

Inutile dirti che siamo tutti un po’ disorientati, ma sappiamo che lo sei anche tu. Che hai fatto parte del Ruffini come insegnante prima e poi come dirigente, sino ad oggi.

Impossibile dimenticare i 10 anni di attività, di progetti e di iniziative. Impossibile scordare periodi sereni e altri anche un po’ più difficili.

Strano pensare che una scuola progettuale e aperta al territorio, così come piace a te dovrà cambiare timoniere. D’altronde anche tu avrai a che fare con insegnanti nuovi, alunni numerosi e personale ancora da conoscere.

Consapevoli del fatto che tutti siamo coinvolti in un grande cambiamento desideriamo oggi manifestare davanti ai ragazzi, ai genitori e a tutte le autorià, tutto il nostro affetto e la nostra gratitudine per averci guidato fino a qua.

Quando arriverà il momento della partenza ricorda le parole di Jack Kerouac, poeta statunitense ispiratore dei più grandi musicisti americani, tra cui il grande Bob Dylan. ‘Le nostre valigie battute erano ammucchiate di nuovo sul marciapiede, avevamo una lunga strada davanti. Ma non importava, perché la strada era la vita’.

Augurandoti che la prossima avventura sia bella almeno quanto quella che l’ha preceduta, a te va il nostro immenso grazie da tutti noi”.

GIOVANNI POGGIO

“Mi aspettavo qualcosa, io mi commuovo di rado. Ho tirato un dado, ho tirato un dado tanti anni fa, sono stato fortunato perchè sono stato tanti anni con una grande famiglia.

La famiglia che siete tutti voi, tutti i colleghi. Non ne cito per ora nessuno, perchè ho paura di dimenticarmene qualcuno.

È stata la vita, momenti belli, momenti meno belli, ma comunque ognuno di voi, dei colleghi, delle istituzioni, anche nei momenti meno belli, ha sempre saputo darmi un consiglio, darmi un’indicazione.

Io sono Gianni, sono Gianni per i colleghi, sono Gianni anche per i ragazzi. Darmi un indicazione, darmi un consiglio ‘guarda Gianni, secondo me devi essere più attento a questa cosa, più cattivo’.

Qualcuno me lo ha detto, me lo dicono in tanti e io porterò nel cuore questo. Ho sempre cercato di ascoltare tutti e porterò nel cuore questo messaggio.

Ho provato a tirare un dado ed è andata così. Io vi porto tutti nel cuore. Comincia un’avventura. A nome di tutti due persone le vorrei ricordare. Vorrei ricordare Patrizia che è qui a presentare e che ha contribuito a mandare avanti tutte queste iniziative. Questo è soltanto un esempio di quello che con la collaborazione di Monica ha fatto. L’amico Paolo Auricchia che è qui e con cui condividiamo non soltanto una dirigenza, ma anche un’amicizia profonda.

La vicepreside di quest’anno Rossella. Qui c’è una persona che mi ha saputo supportare e sopportare per tanti anni, che è la professoressa Curti. Lei non mi ha soltanto supportato, ma mi ha solo guardato. Chi mi conosce bene sa che a volte, anche se non lo sembro, sono insopportabile e sono stato insopportabile. Grazie a tutti”.

“Quest’occasione per loro è un’occasione basilare. Sappiamo che il diploma è una tappa basilare della vita. È un momento di passaggio dalla fase A alla fase B.

Noi l’abbiamo festeggiato ricordando le tante cose belle che l’istituto Ruffini fa, tutte le attività interne ed esterne. La cerimonia come tutti gli anni si è conclusa con il famoso lancio del tocco, tipico di alcune facoltà americane e che vuole essere di buon augurio per il futuro di tutti i nostri ragazzi”.

LANCIO DEL TOCCO

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