25 Aprile 2024 16:44

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25 Aprile 2024 16:44

IMPERIA. CRISI POLITICA. GROSSO E SERVALLI (IBC):”SI ABBIA IL CORAGGIO DI PRESENTARE IN CONSIGLIO COMUNALE UNA MOZIONE DI SFIDUCIA E DIRE BASTA A VOCE ALTA”

In breve: "Imperia Bene Comune si è riunita per assumere una posizione ufficiale in merito all'ennesima apparente crisi politica dell'Amministrazione Capacci"

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“Imperia Bene Comune si è riunita per assumere una posizione ufficiale in merito all’ennesima apparente crisi politica dell’Amministrazione Capacci, al fine di assumersi in modo serio e inequivocabile con i cittadini di Imperia le proprie responsabilità, come ha sempre fatto – Scrivono così, in una nota stampa, Gian Franco Grosso e Mauro Servalli del gruppo consiliare Imperia Bene Comune.

Intanto vorremmo precisare che il Gruppo Consiliare e i Partiti che compongono la nostra coalizione politica non temono assolutamente nulla da un’eventuale scioglimento del Consiglio Comunale perché non abbiamo giochi politici passati, presenti o futuri da difendere. Nel 2013 abbiamo costruito una lista di sinistra unita che si è presentata da sola con un programma ben definito, rifiutando inciuci o compromessi.

Nel corso della consiliatura non abbiamo fatto sconti a nessuno, presentando e votando solo ciò che era parte del nostro programma e facendo un’opposizione seria, coerente e costruttiva per tutti questi quattro anni, costringendo spesso la maggioranza ad accettare ed ammettere la bontà delle nostre proposte politico-amministrative, finalizzate solo al bene della città.

Abbiamo contribuito a salvare la Seris, mantenendola pubblica, abbiamo votato favorevolmente alla soluzione del porto come servizio pubblico locale, abbiamo spronato e incalzato l’Amministrazione verso una soluzione definitivamente pubblica del servizio idrico e del servizio di igiene ambientale, perché crediamo che su queste materie gli interessi privati siano molto pericolosi e poco garantisti dei diritti dei cittadini, in continuità con ciò che i nostri partiti hanno sempre affermato e creduto negli anni precedenti di lotta amministrativa e politica in questa città.

Siamo stati sempre presenti in Consiglio Comunale, pronti a contrastare le posizioni della maggioranza, motivandole tecnicamente e politicamente. Noi abbiamo sempre garantito il numero della minoranza per provare a spuntarla in sede di votazione su una maggioranza spesso divisa e debole. Nel febbraio di quest’anno, consci della debolezza amministrativa di Capacci e dell’inconsistenza politica di questa maggioranza, abbiamo provato a raccogliere le firme per presentare una seria e motivata mozione di sfiducia senza però riuscire ad acquisire le 13 firme necessarie per discuterla in consiglio.

Questo perché i 5 stelle non l’hanno firmata, così come il Consigliere Russo (fuoriuscito dai 5 stelle) e gli apparenti dissidenti di Imperia Cambia. Allora, però, tutto era ancora opportunisticamente intoccabile:

– la maggioranza si era appena divisa i sei milioni del tesoretto delle fidejussioni del porto, che Capacci aveva sagacemente (per modo di dire) ripartito politicamente tra i vari assessorati al fine di comprarsi ancora un po’ di solidarietà;

– il consigliere Russo era ancora accasato nel gruppo misto con l’incarico di presidente del gruppo di lavoro rifiuti e sperava di ben figurare nella sua nuova veste di consigliere di maggioranza;

i 5 stelle erano, come sono ancora ora, uccelli di bosco;

– il gruppo di Imperia Cambia stava ancora sperando nell’annuncio di Scajola, non il giovane, il vecchio, per la sua autoincoronazione a futuro Sindaco nel 2018, Matacena permettendo, oppure in una improbabile ma ambita investitura di Paolo Re al comando di una coalizione pro-comitato di salute pubblica;

Forza Italia, divisa tra le due fazioni scajolane, giovani contro vecchi, a cercare di fare opposizione ma non troppa, almeno nei numeri e nelle presenze in consiglio, per non trovarsi improvvisamente a dover decidere il nome del prossimo candidato sindaco senza essersi prima spartiti il futuro prossimo tra parlamento, regione e comune.

Per tutto questo di sfiducia non se ne fece nulla, manco se ne riuscì parlare.

Cosa è cambiato adesso rispetto a prima? Forse d’un tratto l’Amministrazione ha dimostrato improvvisa incapacità? Qualcuno forse si è svegliato dal sogno e, vergognandosi, ha deciso di non contribuire più a impoverire questa città? Macché! Semplicemente pochi giorni or sono il direttorio duro e puro di Forza Italia ha chiarito che non accetterà nel 2018 candidati pentiti che sino al giorno prima hanno sostenuto Capacci ed ha quindi serrato i ranghi e chiamato alle armi. O adesso o mai più.

E allora, alla faccia della politica, della coerenza, del coraggio e del rispetto verso chi ha votato, improvvisamente sono cominciate le defezioni e i pentimenti anticipati in nome del bene cittadino. Ma anche questa volta la mancanza di stile, l’incapacità di assumersi davanti ad un microfono le proprie responsabilità, forse anche per mancanza di argomentazioni politiche vere, ha suggerito il metodo più facile, meno indolore: scappare dalla porta di servizio, un po’ in sordina e senza troppo rumore, tutti insieme appassionatamente, così ci si mischia nella folla e si salva la faccia.

Ecco a tutto questo Imperia Bene Comune dice no! Chi ha capito di aver sbagliato, chi non si riconosce più in quella maggioranza difesa e sostenuta ostinatamente per quattro anni, chi ha deciso di chiudere anticipatamente un’esperienza amministrativa molto controversa, deve avere il coraggio morale e politico di presentare in consiglio comunale una sua mozione di sfiducia e dire basta a voce alta, davanti alle telecamere e a un microfono, deve spiegare ai cittadini il perché di tutto questo. Lo si deve moralmente alla città.

E’ il minimo sindacale per chi va in giro a chieder voti, a fare promesse e poi non le riesce a mantenere! E’ il rispetto verso chi ci ha comunque creduto e ha speso il suo voto in buona fede. E’ un modo per evitare di creare nella gente quella terribile sfiducia nella politica che porta il 70% delle persone a rimanere a casa il giorno delle elezioni. Ed è anche un modo corretto, elegante, istituzionalmente dovuto nei confronti comunque della figura del Sindaco, che merita certamente il rispetto di una discussione e di un voto a viso aperto.

Noi ci abbiamo provato a febbraio e non ci siamo riusciti. Ora non dobbiamo dimostrare niente proprio a nessuno. La posizione del nostro Gruppo è ben chiaro da quattro anni. La nostra opposizione è stata molto trasparente ed efficace sino ad oggi e continuerà ad esserlo, sia sull’eventuale voto di sfiducia che nella prosecuzione delle nostre battaglie nel caso in cui il consiglio rimanga in carica sino al 2018.

Aspettiamo che i dissidenti dalle parole passino ai fatti, che presentino in consiglio la loro mozione di sfiducia e noi la firmeremo e poi la voteremo, oggi come ieri.

Ma non faremo né il gioco di Forza Italia, né quello dei dissidenti, né quelli del Sindaco. Non ci saranno salvagenti pronti a salvare la faccia di chi sta sprofondando nella propria inconsistenza.

In caso contrario porteremo avanti le nostre proposte e ci conteremo pratica su pratica, idea su idea, e faremo in modo che i prossimi 10 mesi servano ai cittadini di Imperia per capire veramente chi sta da quale parte e perché e, soprattutto, chi ha veramente a cuore il bene della città”.

C.S.

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