29 Marzo 2024 11:47

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29 Marzo 2024 11:47

IMPERIA. NUOVAMENTE VIOLATA LA SICUREZZA DEL PROCURATORE CAPO GRAZIA PRADELLA. IGNOTI ENTRANO NEL PALAZZO IN CUI VIVE E…/ IL CASO

In breve: Entrambe le ipotesi non fanno altro che aumentare gli interrogativi sulle misure di sicurezza messe in campo dal Comitato di Sicurezza.

pradella prefetto

Il Procuratore Capo della Repubblica di Imperia è al sicuro? Probabilmente no. “Rafforzate le misure di sicurezza”. Questa è la frase riportata a caratteri cubitali dai media locali a seguito dell‘articolo con il quale ImperiaPost denunciava le insufficienti contromisure disposte dal comitato di sicurezza presieduto dal Prefetto Tizzano e del quale fanno parte il Questore di Imperia Capocasa e il Colonnello dei Carabinieri Ventriglia, sul caso del furto nell’abitazione del Procuratore Capo Grazia Pradella.

Un dispositivo, quello approntato dal comitato, che non ha evitato, all’inizio della scorsa settimana (dopo solo una settimana dal primo episodio, ndr), un nuovo tentativo, sempre da parte di ignoti, di introdursi, in pieno giorno, all’interno di un appartamento al piano inferiore del palazzo che ospita l’appartamento del Procuratore.

Un furto che questa volta non è andato a buon fine. I proprietari dell’appartamento si sono accorti del tentativo di intrusione perché il nottolino della porta era stato visibilmente danneggiato, ma grazie alla doppia serratura, i presunti ladri non sono riusciti a mettere a segno il colpo.

Un tentativo di depistaggio da parte di coloro che hanno rubato gioielli e due fascicoli a casa del Procuratore, con l’obiettivo di far passare il furto subito dal magistrato milanese un “semplice” atto di mircocriminalità? O un semplice furto? Al di là delle ipotesi si tratta di un’altra violazione, a una settimana di distanza, all’interno del palazzo che, stando alle notizie di stampa, dovrebbe essere il più “protetto” dalle forze dell’ordine.

Un episodio che non fa altro che aumentare gli interrogativi sulle misure di sicurezza messe in campo dal Comitato di Sicurezza.

I magistrati torinesi (indagano loro per competenza territoriale sui reati in cui sono coinvolti a vario titolo i colleghi imperiesi) e gli uomini della Mobile, coordinati dal commissario Capo Lodeserto, non potranno neppure contare sui filmati delle telecamere di un istituto di credito situato a poche decine di metri dall’ingresso del palazzo. Nel video sequestrato dagli inquirenti, infatti, non sono stati trovati elementi utili per risalire all’identità degli autori del furto.

La verità è che non sono state approntate misure tali da “disincentivare” i tentativi di intrusione a scopo di furti o peggio di atti intimidatori nei confronti del Procuratore. Nessuna installazione di telecamere, nessun piantonamento fisso da parte delle forze dell’ordine, nessun rafforzamento della scorta a un Magistrato che da oltre vent’anni vive sotto protezione per le minacce di morte ricevute.  

Che il palazzo dove vive il Procuratore Capo sia oggetto di furti o tentativi di furto in pieno giorno in poco meno di una settimana lascia quanto meno perplessi. Forse è arrivato il momento di agire in maniera concreta. Il tempo degli annunci e delle parole è finito.

 

 

 

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