20 Aprile 2024 12:14

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20 Aprile 2024 12:14

DA IMPERIA ALL’ANTARTIDE. IL MEDICO DEL PRONTO SOCCORSO ALBERTO RAZETO PARTIRÀ PER UNA MISSIONE AL POLO SUD:”MI HANNO SOTTOPOSTO A DIVERSI TEST E…”/LA STORIA

In breve: A novembre partirà per il Polo Sud per la 33esima spedizione Antartica Italiana del PNRA (Programma nazionale di Ricerche in Antartide)

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Una missione di 1 anno in Antartide. È questo ciò che attende al medico del Pronto Soccorso di Imperia Alberto Razeto.

A novembre partirà per il Polo Sud per la 33esima spedizione Antartica Italiana del PNRA (Programma nazionale di Ricerche in Antartide). Il progetto è finanziato dal Miur, coordinato dal Consiglio Nazionale di Ricerca ed è reso operativo da Enea (Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile).

Si tratta di un’esperienza più unica che rara e, per parteciparvi, c’è bisogno di superare numerose e selettive prove.

COME HA DECISO DI PROVARE A PARTECIPARE ALLA MISSIONE?

“Ho sempre avuto la passione per la montagna e il freddo. Al Polo Sud c’ero stato per turismo in una base anni fa, perché sono sempre stato affascianato dall’idea di conoscere posti lontani, ma questa volta non andrò per turismo.

Quando ho visto la domanda del bando di concorso il bando del PNRA ho deciso di provare, ma senza troppe speranze. È stata una sorpresa quando mi hanno comunicato che ero stato preso. Ho dovuto affrontare diverse selezioni. Andrò alla base italo francese Concordia che si trova 3.300 metri all’interno del plateau antartico, dove rimarrò per un anno.

Partirò a novembre con voli di linea da Nizza – Dubai, poi Dubai – Sidney, Sidney – Nuova Zelanda. Da lì poi un Hercules c130 che mi porterà alla basa italiana sulla costa e, con un Dc3 arriverò alla base Concordia”.

COSA DOVRÀ FARE ALLA BASE CONCORDIA?

“La mia missione è fare il medico della base, fare attenzione che nessuno si faccia male, fare primo soccorso, essere preparato dalla traumatologia a chirurgia. La base è ben fornita, c’è la sala operatoria, gli strumenti per i raggi, un laboratorio, e si è in contatto diretto con il policlinico Gemelli di Roma.

La base lavora sulla ricerca spaziale biomedica, ed è equiparata a una base extraterrestre. Infatti verranno effettuati studi sulla psicologia da stress sui volontari e si studierà la reazione dell’organismo a un lungo periodo di isolamento e di freddo. La ricerca degli scienziati si espande su più fronti, dalla glaciologia all’astronomia, dalla fisica dell’atmosfera alla climatologia”.

COME SI SONO SVOLTE LE SELEZIONI?

“Ci sono state 3 settimane di corsi che hanno fatto anche da selezione tra Italia e Francia. La prima settimana si è svolta in un centro a Brasimone (Bologna), al mattino teoria e al pomeriggio pratica con prove antincendio e tecniche di salvamento uomo in mare con una tuta speciale.

La seconda settimana si è svolta sul Montebianco a 3.300 metri in tenda. È stata dura per il clima, ma anche molto interessante e formativa, insieme alle guide alpine. Abbiamo fatto prove di salvataggio uomini da un crepaccio, lezioni di rudimenti di volo in elicottero e altro.

L’ultima settimana è stata in Francia, dove di nuovo abbiamo fatto teoria e pratica”.

È MEDICO AL PRONTO SOCCORSO DI IMPERIA DA 18 ANNI, È DIFFICILE LASCIARLO, ANCHE SE PROVVISORIAMENTE?

“Sono molto affezionato ai miei colleghi e agli infermieri. Io sono di Genova, ma qui mi sono sempre trovato bene. Starò lontano 1 anno, ma è un’esperienza unica che segnerà la mia vita. Ringrazio infatti il mio direttore, il dott. Ferlito, che mi ha dato la possibilità di partire. Sarò il 14° medico da quando è stata istituita la base a partecipare alla missione. Una grande responsabilità e un grande onore”.

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