24 Aprile 2024 17:20

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24 Aprile 2024 17:20

IMPERIA. IL CONSIGLIO PROVINCIALE SI SPACCA SULLA DELIBERA “RIVIERACQUA”. CAPACCI ABBANDONA L’AULA PER PROTESTA/ ECCO CHE COSA È SUCCESSO

In breve: Ignaro della nuova indagine della magistratura su Rivieracqua, il consiglio provinciale ha approvato, dopo un'accesa discussione tra il sindaco di Imperia Carlo Capacci e il presidente Fabio Natta la delibera a sostegno della società consortile del sistema idrico integrato.

collage provincia

Ignaro della nuova indagine della magistratura su Rivieracqua, il consiglio provinciale ha approvato, dopo un’accesa discussione tra il sindaco di Imperia Carlo Capacci e il presidente Fabio Natta la delibera a sostegno della società consortile del sistema idrico integrato. 

Dopo l’introduzione del Presidente Fabio Natta e la relazione illustrativa del Presidente di Rivieracqua, Massimo Donzella, il Dirigente provinciale Ing. Patrizia Migliorini ha riassunto i passaggi fondamentali del percorso svolto negli ultimi due anni dalla Provincia, contestando gli addebiti mossi da Amat S.p.A richiamando le fasi del processo indicate nelle relative deliberazioni di Consiglio Provinciale.

Ha inoltre riferito che la prima fase del percorso per addivenire alla gestione unica d’ambito può dirsi conclusa con l’ingresso delle gestioni comunali in Rivieracqua e che è in itinere la seconda fase del processo, sicuramente la più complessa e difficile, che riguarda il subentro o l’aggregazione dei gestori cessati ex lege rispetto alla quale l’Amministrazione Provinciale ha posto in essere i principali atti di competenza. 

Si è aperto quindi il dibattito tra i consiglieri, durante il quale Alberto Biancheri, Domenico Abbo, Luigino Dellerba hanno sottolineato la necessità di un pieno sostegno al procedimento che porta alla società pubblica Rivieracqua la gestione unitaria del servizio idrico integrato. Giacomo Chiappori (sindaco di Diano Marina) ha sì sostenuto il progetto legato a Rivieracqua ma ha contestato le tempistiche di legate al collettamento al depuratore dianese e la situazione debitoria della società.

GIACOMO CHIAPPORI

Di altro avviso il sindaco di Imperia Capacci, posizionatosi tra le fila della minoranza, che nel suo intervento ha dichiarato di essere favorevole all’acqua pubblica sostenendo però la posizione di cautela nel subentro del comune in Rivieracqua. Nel dettaglio Capacci ha anche chiesto di emendare la delibera, richiesta negata dal segretario provinciale, avanzando le seguenti richieste di modifica:

1- inserimento nel forecast dei costi del passaggio della rete di Imperia da Amat a Rivieracqua con conseguente pagamento di 24 milioni di euro previsti;

2- assunzione dell’impegno da parte dei comuni attualmente soci in assemblea di ripianare le perdite di gestione della società Rivieracqua realizzate fino ad oggi. Si fa pressione affinché il Comune di Imperia entri in Rivieracqua prima della fine dell’anno. E’ chiaro che il comune non può entrare nella società a fine anno e trovarsi a ripianare le perdite che si sono avute dall’inizio. Questo nessuno lo vuole dire, ma io devo fare gli interessi del comune di Imperia e dei suoi cittadini; il Comune di Imperia con il suo ingresso nella società si assumerà l’impegno e pagherà la quota di gestione del depuratore, ma non si può assumere i pregressi.

3- Chiedo che Rivieracqua si impegni a creare un doppio polo direttivo con una direzione tecnica ad Imperia ed una amministrativa a Sanremo o viceversa;

4 – Gestione del credito corrente Amat – Rivieracqua: bisogna fare un piano di pagamenti anticipati per far si che le forniture di Amat vengano garantiti;

5- Considerando che Amat deve continuare ad esercitare la sua funzione chiedo che vengano concessi degli aumenti tariffari anche lievi ma che possano consentire ad Amat di coprire i suoi costi fino a quando non sarà concluso il passaggio delle reti;

6- Che Rivieracqua prenda in carico il depuratore entro fine mese: la convezione c’è e il Comune ha i soldi per poter pagare la differenza di gestione; non posso pensare che Rivieracqua non prenda il depuratore in carico solo perché il Comune di Imperia non è socio.

Infine un mio desiderio da cittadino: vorrei una modifica dello statuto di Rivieracqua, dove si preveda che i membri del cda non siano o non siano stati iscritti a partiti politici.

Capacci ha abbandonato l’aula prima del voto in forte polemica con il presidente Natta che a suo avviso gli avrebbe tolto la parola durante il suo intervento. 

Nella delibera si precisa anche che il Consiglio Provinciale dovrà approvare a breve un dettagliato crono programma delle varie fasi del procedimento di subentro nei gestori cessati ex lege che sarà presentato dal gestore unico, al quale la Provincia ha rivolto apposita richiesta, al fine di consentire all’Ente di Governo d’Ambito il monitoraggio e il controllo dell’iter per giungere alla gestione unitaria del servizio idrico integrato.

IL SINDACO DI SANREMO ALBERTO BIANCHERI

Il Presidente Fabio Natta commenta: “Con questa delibera il Consiglio ha avallato il lavoro sin qui svolto dalla Provincia per quanto riguarda le sue competenze. Nel provvedimento si parla anche dei compiti degli attori coinvolti e dei prossimi passaggi dell’iter, consci di dover proseguire responsabilmente un procedimento che porterà alla gestione unica d’ambito di un servizio fondamentale per la collettività, come è quello idrico”.

“Io ho presentato un emendamento – commenta Capacci –  che è stato respinto. Ne prendo atto. Non è un problema, mi appenderò in camera questa delibera. Oggi il consiglio provinciale ha approvato un delibera di indirizzo nella quale si dice che si prende atto di un business plan nel quale Amat non è contemplata. Il pagamento delle reti di Amat, che la legge prevede, non è previsto. Allora io dico. Ci prendiamo in giro? A me pare di si. Non si può dire a me che sono contro l’acqua pubblica, che ostacolo il processo, quando nel business plan Amat non esiste.

Ho presentato questo emendamento, è stato respinto. Nuova inchiesta della Guardia di Finanza sui bilanci di Rivieracqua? Sarebbe scorretto commentare, non so di cosa si parla. Sicuramente non mi esimerò comunque dal fare commenti. Perché aspettare per entrare in Rivieracqua? Perché entrando soci prima della fine dell’anno, il Comune di Imperia con la ‘modesta cifra’ di 63 mila euro, come dice qualche assessore della mia Giunta, il primo risultato che otteniamo è 1 milione e rotti da pagare per i debiti di gestione del 2017 di Rivieracqua. Se qualcuno non vuole capire non so cosa dire”.

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