16 Aprile 2024 20:53

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16 Aprile 2024 20:53

IMPERIA. CASO RIVIERACQUA. CIMAP:”SE LA SOCIETÀ DOVESSE SALTARE DIREMMO ADDIO ALL’ACQUA PUBBLICA”/ IL COMMENTO

In breve: L’11 dicembre saremo a sostenere nell’assemblea dei Sindaci, la scelta dell’acqua pubblica, del definitivo conferimento dei servizi e dei finanziamenti dovuti, da parte dei Comuni Soci, alle casse di Rivieracqua, al fine di rendere sostenibile la gestione e scongiurare i rischi di un’improvvida procedura fallimentare.

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Acqua Pubblica senza se e senza ma! Il Cimap (Coordinamento imperiese acqua pubblica, promotore nella nostra Provincia della straordinaria vittoria referendaria del 2011) segue con attenzione le vicende che coinvolgono la società Rivieracqua SCpA.

Il processo di ripubblicizzazione del servizio idrico, iniziato nel novembre 2012 con Rivieracqua, attraverso la graduale acquisizione degli acquedotti comunali, interventi sulle reti e sulle depurazioni delle acque, la salvaguardia dei posti di lavoro, è giunto fin qui vivendo diverse fasi delicate, politiche, e imprenditoriali per le frammentazioni territoriali e di interessi di parte, compresi, ma non solo, quelli privati.

Ma oggi, nel pieno di una bufera mediatica e giudiziaria, sta forse vivendo il momento più critico, in particolare per la richiesta di fallimento promossa dalla società Amat di Imperia, società che ha un socio privato nel suo capitale (IREN SpA) e per il quale non ha potuto godere della “salvaguardia”, ovvero una tutela giuridica che le permettesse di continuare il proprio esercizio senza entrare all’interno di un gestore unico provinciale.

La gestione ‘in house’, che non persegue scopo di lucro, mira al reinvestimento dei profitti ed è sottoposta  al “controllo analogo congiunto” degli Enti soci, è l’unica forma, se adottata con trasparenza e partecipazione, che garantisce i cittadini e le comunità di un territorio affinché le scelte imprenditoriali e di gestione del servizio siano prese nell’interesse della collettività.

L’11 dicembre saremo a sostenere nell’assemblea dei Sindaci, la scelta dell’acqua pubblica, del definitivo conferimento dei servizi e dei finanziamenti dovuti, da parte dei Comuni Soci, alle casse di Rivieracqua, al fine di rendere sostenibile la gestione e scongiurare i rischi di un’improvvida procedura fallimentare.

Il Cimap intende ribadire con forza che in dietro non si torna.

Se dovesse saltare Rivieracqua l’unica possibilità sarà di mettere a gara il servizio idrico integrato per l’intero bacino provinciale. Diremo addio all’acqua pubblica e offriremo una ghiotta opportunità ad Iren, la stessa società che a Genova e in regione si è vista assegnare di recente la maglia nera nazionale per i rincari in bolletta, da parte dell’Osservatorio tariffe della Liguria, un organo della Camera di Commercio.

Si scrive acqua e si legge democrazia.

Il Cimap (Coordinamento imperiese acqua pubblica)

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