25 Aprile 2024 18:34

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25 Aprile 2024 18:34

FORUM INTERNAZIONALE DEL MADE IN ITALY: “SUA ECCELLENZA ITALIA” SBARCA NEL PRINCIPATO DI MONACO

In breve: Il Viceministro dello Sviluppo Economico Carlo Calenda: "Se diciamo che il nostro futuro è fare da cameriere ai cinesi allora nessuno vorrà mai cambiare, dobbiamo attrarre gli investitori esteri"
Forum Internazionale del Made in Italy 2014
Forum Internazionale del Made in Italy 2014

Nei giorni 14, 15 e 16 marzo 2014 il Principato di Monaco ha ospitato il “Forum Internazionale del Made in Italy – Sua Eccellenza Italia”, una tre giorni di sessioni plenarie e workshop dal forte carattere operativo con l’intento di imprimere un nuovo impulso al Sistema Italia e all’immagine del Paese che inventa e produce. L’evento è stato fortemente voluto dall’ambasciatore d’Italia a Monaco Antonio Morabito e reso possibile grazie all’impegno degli imprenditori italiani residenti nel Principato – snodo del trading globale al confine con il nostro Paese e quindi piattaforma internazionale ideale per promuovere il Sistema Italia.
L’iniziativa ha permesso a svariate personalità del mondo dell’economia, dell’industria, della cultura e anche dello spettacolo di promuovere e ragionare sull’importanza del made in Italy in una sorta di tavola rotonda con altri esperti del settore.
Il Forum ha un forte imprinting istituzionale ed è realizzato con il patrocinio dei Ministeri degli Affari Esteri, dello Sviluppo Economico e delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, e con il sostegno del Governo del Principato di Monaco, in collaborazione con The European House – Ambrosetti, ICE – Agenzia per la Promozione all’Estero e l’Internazionalizzazione delle Imprese Italiane, l’Associazione degli Imprenditori Italiani del Principato di Monaco (AIIM), e la Direzione del Turismo e Congressi di Monaco.

L’eccellenza del Made in Italy è stata così portata sotto i riflettori nella cornice affascinante del Grimaldi Forum. Gli obiettivi fondamentali dell’evento, come è stato ben espresso dall’organizzazione, sono stati
fissare modelli organizzativi per competere nel contesto globale; indicare un nuovo sistema finanziario, nuove misure e regole al servizio delle imprese; analizzare le ulteriori potenzialità di quelli che sono già i punti di forza del Made in Italy – cioè fashion, agroalimentare, cultura – e promuovere le nuove opportunità come ad esempio l’edilizia ecosostenibile e la mobilità intelligente.
Chiara la volontà di valorizzare le migliori realtà imprenditoriali del nostro Paese, portatrici dei valori di qualità e di creatività sulla scena internazionale; il rinnovamento del concetto di Made in Italy proiettandolo a livello internazionale, anche attraverso forme di aggregazione tra imprese che consentono di essere competitive nel mondo globalizzato e la promozione del Sistema Paese per favorire la crescita e lo sviluppo dell’economia.

Nel pomeriggio del primo giorno, venerdì 14 marzo, la sessione plenaria si è tenuta nella “Salle Prince Pierre” e, dopo una presentazione dell’Ambasciatore d’Italia a Monaco, Antonio Morabito, si è subito entrati nel vivo della discussione con un argomento di notevole importanza per le industrie italiane: “Quale futuro per il Made in Italy nello scenario economico attuale” e “Ricerca e innovazione tecnologica come leve competitive”.Nella seconda parte della discussione invece ha portato  la sua esperienza innovativa Fabio Vaccarono (Country Manager di Google Italia) puntando all’innovazione e a uno “svecchiamento” del sistema come trampolino di lancio per una nuova forma di competitività del made in Italy.

La seconda giornata invece, sabato 15 marzo, è stata molto intensa, un vero e proprio cuore pulsante dell’intraprendenza di alcuni impresari italiani che, uno dopo l’altro, hanno portato la loro esperienza mettendosi anche a disposizione per dibattiti e critiche come quella mossa a Stefano Pessina, executive chairman di Alliance Boots che ha parlato di made in Italy nonostante la sede della sua azienda sia all’estero e abbia detto, con totale onestà, che oggi investire nel nostro Bel Paese, non conviene: “Ci sono piccole aziende innovative, magari ottimi manager, ma c’è troppa sofferenza e il rischio è quello di chiudere o finire in mano agli stranieri. I consumi interni sono crollati e la crisi ha cambiato la mentalità – ha dichiarato il dottor Pessina – abbiamo una struttura del lavoro troppo rigida e lavorare in Italia è, oggi, difficile per colpa anche di continui scontri con la pubblica amministrazione e la burocrazia”. Il discorso poi si è imbattuto poi chiaramente nel problema di difficile risoluzione della corruzione generalizzata e della criminalità che è stata definita come la maggiore “banca del Paese”.  Tra gli altri è intervenuto poi anche il Viceministro dello Sviluppo Economico Carlo Calenda che ha parlato di molte iniziative in corso per portare a nuova luce alle nostre aziende tra cui il taglio del cuneo fiscale, cambiare gli incentivi alle assunzioni perché con la crisi che stiamo attraversando nessuno assumerà in ogni caso: “Se diciamo che il nostro futuro è fare da cameriere ai cinesi allora nessuno vorrà mai cambiare” conclude sarcastico il Vice Minstro.

Dopo la pausa pranzo offerta dal Forum con tutti prodotti tipici della nostra cucina Mediterranea, il pomeriggio è ripreso con una raffica intensa di interventi suddivisi nelle varie sale. Si è discusso di “Agroalimentare Made in Italy: soft power per rafforzare il marchio Italia”; “Fashion: come difendere e rilanciare il primato”; “Edilizia ecosostenibili e mobilità intelligente: l’innovazione che attendiamo”.

Come discussione conclusiva della giornata si è tornati poi a parlare più genericamente dell’Italia con alcune personalità di spicco del mondo della cultura e dello spettacolo come il Prof. Emmanuele Emanuele, Presidente Fondazione Roma e Livia Pomodoro,  presidente del Teatro No’Hma Teresa Pomodoro affrontando il tema di “Ripensare al patrimonio culturale come “materia prima” per il rilancio nazionale”. Tema conclusivo è stato poi quello della “Percezione del brand Made In Italy nel mondo” ottimamente spiegato tra gli altri da Federico Grom, fondatore della famosa catena di gelaterie Grom: “E’ stata fortuna, ma anche intuizione. Quando siamo andati a New York abbiamo abbandonato le strategie di pubblicità canoniche e abbiamo tentato inviando una scatola con dentro quattro coppette di gelato per far capire e toccare con mano il prodotto italiano che stavamo cercando di portare oltre Oceano. E’ stato un successo straordinario”.

Il Forum si è poi concluso con una serata di gala con tanto di cena realizzata dallo Chef Fabio Baldassarre assieme alla squadra dello Sporting d’eté. Il tutto accompagnato dalle note dell’Ensemble dell’Orchestra Filarmonica di Monte-Carlo, diretta dal Maestro Gian Luigi Gelmetti e da Les Amis de l’Orchestre Philarmonique de Monte-Carlo.

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