20 Aprile 2024 03:36

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20 Aprile 2024 03:36

GO IMPERIA. PORTO TURISTICO NEL CAOS, POILLUCCI:”STA PASSANDO SOTTO SILENZIO IL LICENZIAMENTO DI 29 DIPENDENTI”

In breve: A seguito del rifiuto, da parte del cda della Go Imperia, alla proposta di proroga di un anno del contratto di affitto, in scadenza il 31 dicembre del 2017, il clima tra l'azienda e la curatela fallimentare della Porto Imperia Spa è tesissimo

GIPR

A seguito del rifiuto, da parte del cda della Go Imperia, alla proposta di proroga di un anno del contratto di affitto, in scadenza il 31 dicembre del 2017,  il clima tra l’azienda e la curatela fallimentare della Porto Imperia Spa è tesissimo. Ciò che preoccupa è il futuro dei dipendenti della Go Imperia e, a tal proposito, è intervenuta la capogruppo Forza Italia Piera Poillucci.

“Sta passando sotto silenzio la manovra di Balbo (Presidente della Go Imperia Srl e fedele amico del Sindaco) e di Capacci stesso: la società, che ha come unico socio il Comune di Imperia e che dal 2014 ha gestito il porto, dopo aver stipulato un contratto di affitto di azienda con la Curatela della Porto di Imperia SpA, contratto che scade il 31.12.2017, cioè domani, manda tutti i dipendenti a casa!

Soltanto nella riunione tenutasi lo scorso 27 dicembre la società ha comunicato ad una rappresentanza dei dipendenti che non rinnoverà l’affitto di azienda e che, quindi, a fine dicembre, con proroga sino al 31.1.2018, il loro contratto di lavoro finirà. ‘Magnanimamente’, la Go Imperia Srl provvederà con assunzioni interinali (con quale legittimità, mi chiedo!) e così Go Imperia e Comune di Imperia salutano chi da trent’anni lavora nel porto.

In pratica, l’azienda pubblica non garantirà né il mantenimento dei livelli occupazionali né di quelli retributivi, proprio come una qualsiasi azienda privata che si accinge ad una bella speculazione. Del resto, l’azienda pubblica che gestisce il porto – che ci hanno raccontato essere pubblico – dal 2014 si è sistematicamente svuotata di valore e contenuto: è sotto gli occhi di tutti che non si è provveduto alla manutenzione, non si è fatto neppure un minimo di promozione e i 2 milioni di euro che il Comune ha versato nelle casse di Go Imperia – leggo che al 18.12.2017 il capitale versato è € 2.010.000 – non hanno prodotto nulla. La Go Imperia non ha costruito la Strada San Lazzaro, né la fognatura (per lo spurgo, però,ogni anno ha speso ben € 120 mila) per le cui realizzazioni aveva ricevuto i danari dal Comune, socio unico. Nessuna manutenzione, neppure minima è stata fatta. Allora, viene da chiedersi quale sia il piano. E vorrei che questo si chiedessero coloro che da quattro anni, molti in buona fede, parlano di gestione pubblica del porto di Imperia. Non ci sarà, in atto un sistematico e pianificato svuotamento della società pubblica? Sarà mica che il licenziamento dei dipendenti sia l’ultimo tassello di questo depauperamento?

Occorre fare qualcosa, e velocemente, perché il Sindaco di Imperia che – occorre ricordarlo – non ha una maggioranza che lo sostenga e che incida sulle decisioni del nostro Comune, invece, sta mettendo in atto azioni scellerate, in totale autonomia.
Ritengo che, con urgenza, il Consiglio Comunale debba pronunziarsi e dare indirizzo alla Go Imperia Srl, azienda che deve essere soggetta alla direzione ed al coordinamento del Comune di Imperia, che ne è proprietario, e non del Sindaco, che non rappresenta più nessuno e che è sostenuto (forse) da quattro Consiglieri.

Il Gruppo di Forza Italia, con l’immediato sostegno del Gruppo di Fratelli di Italia ha, quindi, predisposto un Ordine del Giorno ed una delibera, volta a dare indirizzo alla società in house providing affinché sottoscriva la proroga per un anno del contratto di affitto di azienda con la Curatela del Porto di Imperia SpA e quindi sino al 31.12.2018, affinché nell’attesa che le prossime elezioni comunali diano ad Imperia una amministrazione credibile ed operosa per la città, si conservino anche i contratti d lavoro subordinato ai 29 dipendenti del porto.

Mi appello alle forze politiche che siedono in Consiglio Comunale, affinché con coscienza, consentano il salvataggio delle maestranze che, sicuramente, con la risoluzione del loro contratto di lavoro a tempo indeterminato, perderebbero le tutele che la legge loro accorda”.

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