24 Aprile 2024 15:50

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24 Aprile 2024 15:50

“IL TROFEO LAIGUEGLIA NON DEVE ESSERE COMPLICE DELL’OCCUPAZIONE ISRAELIANA”. NUMEROSE ASSOCIAZIONI PROTESTANO CONTRA LA PRESENZA DI UNA SQUADRA CHE VIOLA I DIRITTI UMANI/I DETTAGLI

In breve: Il Trofeo Laigueglia non deve essere complice dell'occupazione israeliana.

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“Il Trofeo Laigueglia non deve essere complice dell’occupazione israeliana”. Così scrivono numerosi gruppi che lottano per i diritti umani.

A firmare la petizione anche BSD Italia, Associazione Senza Paura di Genova, API, AIFO, CS Talpa e l’Orologio di Imperia, Circolo Foresti – De Vena dell’Associazione di Amicizia Italia – Cuba, Altra Liguria, Sinistra Anticapitalista, Partito della Rifondazione Comunista di Genova, Pacifiste e Pacifisti dell’Ora di Silenzio per la Pace di Genova, Sergio Morra prof. psicologia all’università di Genova, Checchino Antonini, direttore di L’Anticapitalista, Haidi Giuliani, Dario Rossi avvocato Giuristi Democratici Genova, Circolo Arci Camalli di Imperia, Circolo Arci Handala di Imperia.

Alla storica gara ciclistica Trofeo Laigueglia è prevista la partecipazione della squadra israeliana Israel Cycling Acaderny (ICA). Questa squadra opera in violazione del diritto internazionale e deí diritti umani.

A fine aprile, infatti, parteciperà ad una gara israeliana che passa per Gerusalemme est nei Territori palestinesi occupati, arrivando alla colonia illegale israeliana di Pisgat Ze’ev. Le colonie israeliane costituiscono un crimine di guerra secondo il diritto internazionale. E secondo le Nazioni Unite, la municipalità di Gerusalemme sta proseguendo, come scelta politica, la graduale “pulizia etnica” dei palestinesi attraverso la demolizione di case, espulsioni forzate e la revoca del diritto di residenza.

L’ICA è stata creata pochi anni fa, su iniziativa di un miliardario canadese, con lo scopo dichiarato di presentare “l’Israele normale”, vale a dire nascondere decenne di violazioni dei diritti dei palestinesi. Lo stesso canadese si vanta di essere quello che ha portato il Giro d’Italia in Israele, operazione descritta dall’ex capo della redazione sportiva del Guardian come una “preziosa ripulitura di immagine” in cambio di milioni di euro.

Anche la Federazione Ciclistica Israeliana, di cui l’ICA fa parte, si presta attivamente all’occupazione organizzando competizioni ciclìstiche nei Territori Palestinesi Occupati.

Il Codice Etico dell’Unione Ciclistica Internazionale (UCI) stabilisce che le attività sportive devono osservare le leggi ed i regolamenti vigenti in tutti i Paesi nei quali essa agisce, e che il ciclismo deve essere e mantenersi pulito. 11 Trofeo Laigueglia, gara dell’UCI, dunque deve svolgersi nel rispetto del diritto internazionale e dei diritti umani universali da parte dei paesi in cui si svolgono le competizioni.

Israele calpesta quotidianamente questi valori, macchiandosi di crimini contro l’umanità occupando illegalmente da decenne i territori palestinesi, come accertato e condannato da ripetute risoluzioni dell’ONU, applicando nei confronti della popolazione palestinese un regime di segregazione ed apartheid.

E’ estremamente grave che quest’anno gli organizzatori del Giro d’Italia abbiano deciso di fare partire la corsa da Gerusalemme, rendendosi complici delle violazioni del diritto internazionale e dei diritti dei palestinesi da parte di Israele, decisione adottata nel momento in cui gli USA di Trump hanno unilateralmente ed illegahnente riconosciuto Gerusalemme quale capitale di Israele.

Chiediamo e vogliamo che
il ciclismo sia strumento di pace ed unione tra i popoli e non di propaganda e repressione

• che sia spostata la partenza del Giro d’Italia da Israele

• che l’UCI sanzioni la federazione e la squadra israeliana per violazioni del diritto internazionale

Alcuni dati:

Israele si è garantita la partecipazione al Giro d’Italia per la propria squadra con una sponsorizzazione di diversi milioni di dollari agli organizzatori ed ai corridori più noti.

II Giro d’Italia quale ringraziamento sta presentando in tutto il materiale pubblicitario Gerusalemme Est occupata, come parte di Israele e sua capitale unificata, e diffonde immagini e messaggi che danno un’impressione ingannevole

– La cartina ufficiale della tappa della corsa a Gerusalemme mette anche l‘etichetta “Gerusalemme” sul territorio di Gerusalemme Est occupata. 

Il Giro d’Italia, si è vergognosamente sottomesso alla volontà del Governo Israeliano che ha preteso la rimozione della dicitura “Ovest” dal materiale della tappa prevista per Gerusalemme.

– Le foto ufficiali di copertina del Giro d’Italia su Twitter e Facebook mostrano parti della Città Vecchia di Gerusalemme Est occupata sotto il banner, “Welcome Israel – Big Start 2018.”

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