16 Aprile 2024 11:45

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16 Aprile 2024 11:45

ELEZIONI POLITICHE. CONCESSIONI BALNEARI. IL CANDIDATO DI FORZA ITALIA GIORGIO MULÈ:”IL PRESIDENTE BERLUSCONI AL NOSTRO FIANCO CONTRO LA DIRETTIVA BOLKESTEIN”

In breve: Lo dichiara in una nota Giorgio Mulè, candidato alla Camera de Deputati nel collegio uninominale Sanremo-Imperia e capolista di Forza Italia nel plurinominale Liguria 1

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“Sono felice che il Presidente Silvio Berlusconi abbia sottolineato con grande evidenza oggi davanti al consiglio generale di Confcommercio uno degli impegni fondamentali che ho assunto con il Ponente Ligure e che avevamo discusso insieme in un nostro recente confronto sulle priorità per la regione”. Lo dichiara in una nota Giorgio Mulè, candidato alla Camera dei Deputati nel collegio uninominale Sanremo – Imperia e capolista di Forza Italia nel plurinominale Liguria 1.

“Il Presidente Berlusconi – continua Mulè – ha infatti dichiarato che la direttiva Bolkestein è il classico esempio di come l’Europa proceda sulla base di principi astratti, senza tenere conto delle realtà concrete. La Bolkestein è un esempio del tipo di Europa che vogliamo cambiare. Quale gestore di stabilimenti balneari farà più investimenti se la sua concessione può venire revocata da un giorno all’altro a favore di un concorrente straniero, meno qualificato, ma capace di offrire in una gara condizioni economiche migliori?

Le parole, l’attenzione e l’impegno del Presidente Berlusconi sono la migliore assicurazione che il voto a Forza Italia il 4 marzo sarà un formidabile scudo a difesa di un pilastro fondamentale dell’economia ligure”. 

“Non può esserci cittadinanza nel nostro Paese –  aggiunge Mulè – per la direttiva Bolkestein perché mortifica un’intera filiera produttiva: dagli imprenditori del settore balneare e fino agli ambulanti,  mettendo a rischio migliaia di posti di lavoro. Il governo di centrodestra, al quale gli italiani daranno la maggioranza con il voto del 4 marzo, farà ciò che gli esecutivi di centrosinistra non hanno mai voluto fare: aprire immediatamente un confronto con la Commissione europea per “sterilizzare” gli effetti perversi della direttiva con l’estensione immediata della durata delle attuali concessioni demaniali per finalità turistico e ricreative per almeno trent’anni”. 
“È quanto è già successo in Spagna, Portogallo e Croazia – conclude Mulè- ed è quanto sarebbe dovuto accadere anche in Italia se solo ci fosse stato un governo dalla parte degli italiani”.

 

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