25 Aprile 2024 22:13

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25 Aprile 2024 22:13

IMPERIA. SPUTI, INSULTI E BOTTE AI CARABINIERI E AI MILITI DELLA CROCE ROSSA, CONDANNATI IN TRIBUNALE PADRE E FIGLIO/LA STORIA

In breve: I fatti risalgono ad alcuni anni fa. Padre e figlio avevano avuto una violenta lite nei pressi dell'area ex Ferriere. Un'accesa discussione sfociata poi...

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Padre e figlio, rispettivamente di 40 e 22 anni, di nazionalità romena sono stati condannati in Tribunale a Imperia per aver danneggiato un’auto in sosta, distruggendone il finestrino, e aver insultato, sputato e aggredito prima i Carabinieri e successivamente gli operatori della Croce Rossa. Nel dettaglio, il 40enne è stato condannato a 8 mesi di carcere, mentre il figlio a 9 mesi. Resistenza, oltraggio a pubblico ufficiale e danneggiamento le accuse.

I fatti risalgono ad alcuni anni fa. Padre e figlio avevano avuto una violenta lite nei pressi dell’area ex Ferriere. Un’accesa discussione sfociata poi in una colluttazione al termine della quale era rimasto danneggiato il finestrino di un’auto parcheggiata, all’interno della quale dormiva una famiglia di origine romena. Motivo per cui si era scatenata una seconda rissa, questa con volta con padre e figlio da una parte e i connazionali dall’altra. Una lite che aveva attirato l’attenzione di alcuni passanti che avevano chiesto l’intervento delle forze dell’ordine. 

All’arrivo dei Carabinieri, padre e figlio, visibilmente ubriachi, si erano scagliati contro i militari con calci, pugni, insulti e sputi. Lo stesso avevano fatto con i soccorritori della Croce Rossa intervenuti sul posto, rifiutando il ricovero e allontanandosi. Poco dopo, però, Carabinieri e Croce Rossa erano nuovamente dovuti intervenire in quanto padre e figlio erano ritornati nei pressi dell’ex Ferriere, questa volta occupando parte della carreggiata sul Lungomare Vespucci.

I militari, nuovamente aggrediti, avevano cosi proceduto a immobilizzare i due romeni, caricandoli sull’ambulanza nuovamente intervenuta sul posto. All’arrivo al Pronto Soccorso padre e figlio avevano ancora dato in escandenza. Da qui la decisione di far scattare la denuncia per resistenza, oltraggio a pubblico ufficiale e danneggiamento sfociata nel processo conclusosi martedì scorso presso il Tribunale di Imperia.  I due erano difesi dagli avvocati Oscar Comazzetto e Tania Dimarcoberardino.

 

 

 

 

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