19 Aprile 2024 07:46

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19 Aprile 2024 07:46

L’IMPERIESE CAMILLA SOSSI È FASHION STYLIST ASSISTANT PER VOGUE JAPAN:”A NEW YORK HO SEGUITO I LOOK DI KIM KARDASHIAN E KANYE WEST. A MILANO…”/LA STORIA

In breve: Camilla Sossi, 30enne, imperiese, ha scelto la strada della moda e nella sua carriera ha raggiunto moltissime soddisfazioni, a partire dal ruolo di Fashion Assistant per la stilista americana Rushka Bergman a New York.

camillasossi

Il mondo dell’alta moda è spesso avvolto da un alone di “mistero” che lo rende affascinante e irraggiungibile ai più. Chi lo vive in prima persona, però, può aggiungere elementi che arricchiscono la scena e fanno apparire più chiaro quanto studio, lavoro e passione si nascondono dietro ogni scatto fotografico.

Camilla Sossi, 30enne, imperiese, ha scelto questa strada e nella sua carriera ha raggiunto moltissime soddisfazioni, a partire dal ruolo di Fashion Assistant per la stilista americana Rushka Bergman a New York, dove si è occupata, tra gli altri, dei look di celebrità come Kim Kardashian e Kanye West, fino a diventare Fashion Stylist Assistant per Sissi Vian, per la nota rivista Vogue Japan, a Milano.

COME È INIZIATO IL TUO PERCORSO?

“Fin da piccola ho sempre avuto questa passione dentro di me, all’età di 14 anni ero già abbonata a Vogue Italia. Vivendo in una realtà come Imperia quel mondo l’ho sempre visto un po’ lontano, ma con il tempo e diventando più grande mi sono informata sempre più e ho scoperto l’Istituto Marangoni ed il corso di Fashion Styling. Da lì ho iniziato a intraprendere questi studi.

Ho studiato all’Istituto Marangoni a Milano e ho finito il percorso a Londra. Dopo aver lavorato in Inghilterra per un periodo, mi sono spostata a New York per qualche anno. Sono tornata in Italia da 4 anni, ho lavorato per Flair, un magazine italiano, e ora per Vogue Giappone, la rivista di moda per eccellenza”.

COSA FA UNA FASHION STYLIST?

“Sono diversi i campi in cui può operare. Il primo è il campo editoriale, quindi lavorare per le riviste di moda, ed è ciò che faccio per Vogue. Tutto nasce da un concetto che viene poi studiato e trasmesso attraverso l’articolo di moda. Lo stilista deve ricreare un mood, come ad esempio “gli anni ’80” o altri temi.

L’altra grande parte è proprio il servizio fotografico. Da circa due anni collaboro con la stilista Sissi Vian e organizzo con lei tutto il servizio fotografico, dalla scelta dei vestiti e degli accessori, alla collaborazione con le case di moda, il fotografo, i tecnici luci e tutti gli attori che entrano in campo. Lo stilista è quel punto di vista esterno che aiuta a indirizzare il designer verso ciò che può funzionare di più. 

Infine, un altro ambito è quello delle “celebrities”. A New York ho lavorato per Rushka Bergman e insieme a lei curavo la scelta dei look di persone famose, dai red carpet agli eventi fino al quotidiano, per ricreare una figura che trasemettesse sempre lo stesso messaggio“.

UN SERVIZIO FOTOGRAFICO CHE TI È RIMASTO IMPRESSO?

“Sicuramente, l’ultimo è stato molto particolare. Il concetto da ricreare era “Marie Antoinette rivisitata in chiave californiana”. Suona molto strano, ma come si può vedere dalla immagini, abbiamo ricreato una serie di look ispirati a Maria Antonietta rivisitati in chiave odierna. Abbiamo realizzato gli scatti a Venice Beach, Los Angeles, con tavole da surf, skate-board e vestiti principeschi”.

COM’È IL MONDO DELLE CELEBRITY?

“È un’esperienza da vivere, devi stare al gioco del loro ego, capire quello che vogliono mostrare al mondo. Dietro la scelta di un outfit, non c’è solo il business, come si può immaginare, ma c’è un lavoro per mostrare al pubblico un’immagine precisa, che si vuole trasmettere sempre, con coerenza. Tutto deve seguire una logica. Ad esempio, quando Kim Kardashian si è fidanzata con Kanye West abbiamo lavorato per eseguire una “pulizia” del personaggio, rendendola mendo provocante, più soft. È stato un lavoro molto intenso. Mentre nell’editoria hai la modella, con determinate forme spesso “standard”, lavorando con le celebrities bisogna stare attenti a modellare il corpo con volumi e linee più complicate, sempre diverse”.

QUAL È IL TUO SOGNO ARRIVATA A QUESTO PUNTO?

“Sono molto soddisfatta dei traguardi raggiunti, ma credo di avere ancora molta strada da fare. Il mio sogno, ovviamente, è quello di diventare Fashion Stylist/Fashion editor di un giornale di moda, essendo per ora “Assistente”. Mi piacerebbe quindi essere la creatrice dei miei servizi di moda, già adesso sto iniziando a fare qualcosa di mio. Per quanto riguarda il luogo, non escludo di tornare a New York in futuro, dato che l’America è una realtà che è in costante crescita e aggiornamento, molto più all’avanguardia dell’Italia. Mi ritengo in ogni caso fortunata, dato che lavoro per una rivista internazionale, anzi, la rivista di moda per eccellenza.

Il mondo della moda è in costante cambiamento. Tanti anni fa si viaggiava di più, ora l’editoria è un po’ in crisi, tutto sta muovendo sull’online”.

IL MONDO DELLA MODA È COSÌ UN INCUBO COME SPESSO VIENE DESCRITTO?

“Ognuno nel proprio immaginario quando pensa al mondo della moda ha in mente “Il diavolo veste Prada”. Come in ogni film, c’è una parte che corrisponde alla realtà e una parte cinematografica. È vero che in questo settore puoi incontrare molte persone false e ipocrite che pensano solo ad arrivare in alto, ma credo che questo succeda in ogni campo. Il problema forse è che negli ultimi anni sono sempre di più le persone che vogliono entrare a farne parte, anche senza titoli o competenze, e si fanno strada grazie alle conoscenze.

Questo lavoro bisogna guadagnarselo, anche lavorando 7 giorni su 7, assecondando l’ego smisurato delle celebrities, comprendendo l’umore dei tuoi superiori. A volte i piccoli problemi che emergono in un servizio fotografico sembrano drammi insormontabili, come la mancanza di un accessorio o le luci non perfette, e si lavora per rendere tutto perfetto e impeccabile. Quello che le persone che non gravitano in questo settore spesso non sanno è che dietro una singola foto c’è un lavoro dettagliato e preciso, fatto su misura, realizzato in giorni, settimane, mesi. La Stylist è quella figura che si occupa di coordinare tutto. Amo questo lavoro, ma ho sempre pensato che non bisogna farsi travolgere e soprattutto bisogna divertirsi, dando libero sfogo alla propria creatività”.

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