25 Aprile 2024 12:14

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25 Aprile 2024 12:14

IMPERIA. INQUINAMENTO MARINO E CURE PALLIATIVE, ALL’ASSEMBLEA D’ISTITUTO DEL LICEO AMORETTI E ARTISTICO OSPITI “INFORMARE” E “SORRIDI CON PIETRO”/LE IMMAGINI

In breve: Inquinamento marino e cure palliative. Sono questi i temi trattati durante l'ultima assemblea d'Istituto del Liceo Amoretti e Artistico, organizzata da Sara Revello e Matteo Trincheri.

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Inquinamento marino e cure palliative. Sono questi i temi trattati durante l’ultima assemblea d’Istituto del Liceo Amoretti e Artistico, organizzata da Sara Revello e Matteo Trincheri.

Ogni anno buttiamo via 200 milioni di bottiglie di plastica e miliardi di sacchetti – ha spiegato la biologa marina dell’asd Informare Monica Previati.

“Oltre l’8% della produzione di petrolio viene usata per fabbricare i 260 milioni di tonnellate di plastica che il mondo utilizza per “impacchettare la propria estinzione”. L’uomo infatti sta contribuendo più di ogni altra specie alla propria estinzione. Perché? Semplice –  ha continuato Previati. – Prendiamo come esempio l’ambiente marino. La plastica che, sotto ogni sua forma arriva in mare, non scompare, non si degrada ma si spezzetta in minuscoli frammenti che vanno a mescolarsi con la parte naturale del mare: il plancton. L’enorme isola di plastica del nord Pacifico non è fatta solo di bottiglie o di flaconi vuoti, ma anche di minuscole particelle di plastica che ogni giorno vengono ingerite da pesci, crostacei, molluschi. Una volta assimilati questi frammenti non possono essere eliminati e si bioaccumulano, soprattutto nei grassi tanto che alcuni animali oggi sono diventati tossici per l’uomo, lo stesso che li ha intossicati. Una catena perversa che tollera il fatto di poter trovare nello stomaco di una balena persino un asciugamano da spiaggia e oltre 20 sacchetti di plastica”.

“Ma senza dover andare fin nel Pacifico – ha proseguito il vicepresidente dell’asd Informare – anche le nostre spiagge sono un simbolo del completo disinteresse dell’uomo. Il filtro di una sigaretta, oltre a sostituirsi all’ormai introvabile conchiglia di tellina, non solo impiega 5 anni a scomparire, ma invece di essere eliminato, l’acetato di cellulosa viene sminuzzato andando così a contaminare il mare. E i sacchetti di plastica abbandonati? Li troviamo sul fondo marino che soffocano gli organismi bentonici, quelli cioè incapaci di muoversi e quindi di liberarsi dall’avviluppante sacchetto, oppure nello stomaco delle tartarughe che scambiano i sacchetti per il loro cibo preferito, le meduse. E le batterie usate? Le bottiglie di vetro? Le lattine? Copertoni, ciabatte, ombrelloni, mutande, perfino un gabinetto e un motorino con tanto di bauletto. Ecco quello che si trova a pochi metri dalle nostre spiagge. E pensare –  conclude Susanna  – che nella Provincia di Imperia sono stati istituiti dal 2000 ben 6 Siti di Importanza Comunitaria marini che tutelano oltre 2400 ettari di praterie di Posidonia oceanica (una pianta acquatica protetta), pari a quasi il 51% di quelle presenti nell’intera Liguria. Inoltre nei fondali imperiesi sono presenti oltre il 20% di invertebrati marini, tipici delle praterie e del coralligeno, protetti secondo norme internazionali, senza considerare che l’intera Liguria fa parte del Santuario Internazionale dei Cetacei”.

“Per non essere complici della scomparsa di oltre 260 specie di animali marini, basta fare piccoli gesti quotidiani: differenziare, non sprecare, non comprare il superfluo – ha concluso Facciamo attenzione a non lasciare rifiuti abbandonati che il vento possa portare nei fiumi e poi nel mare. Non lasciamo traccia del nostro passaggio sulla spiaggia o su un prato. Se fumiamo, non buttiamo la cicca a terra bensì nel cassonetto. Contattiamo il Comune per sapere come smaltire rifiuti ingombranti e pericolosi”.

Per quanto riguarda il Progetto Scuola della Onlus SorridiconPietro attivo nella nostra provincia, tre ragazzi dell’associazione hanno incontrato gli alunni dell’Istituto Amoretti durante l’assemblea, con l’obiettivo di sensibilizzare gli studenti su un tema delicato e poco conosciuto come quello delle cure palliative in età pediatrica. Sono state coinvolte, a rotazione, le classi terze e e le classi quinte per un totale di 250 studenti.

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