23 Aprile 2024 17:37

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23 Aprile 2024 17:37

IMPERIA: A PROCESSO DOPO L’AMPUTAZIONE DELLA GAMBA DI UN PAZIENTE, DUE MEDICI ASSOLTI IN TRIBUNALE/ECCO PERCHÈ

In breve: Sono stati assolti per non aver commesso il fatto i due medici imputati a seguito dell'amputazione della gamba di un paziente per fascite necrotizzante

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Assolti per non aver commesso il fatto. È questa la sentenza pronunciata questa mattina in Tribunale a Imperia dal giudice monocratico Caterina Lungaro nell’ambito del processo che vedeva sul banco degli imputati due medici dell’ospedale di Imperia, Sebastiano Fichera, difeso dall’avvocato Emilio Varaldo, e Angela Campagnoli, dermatologa, difesa dall’avvocato Maurizio Temesio, accusati di lesioni colpose. Parte lesa un giovane all’epoca 28enne che, secondo l’accusa, per una diagnosi poi rivelatasi errata, subì l’amputazione della gamba sinistra all‘Ospedale Santa Corona di Pietra Ligure.

Decisiva per l’assoluzione è stata la relazione dei periti nominati dal giudice, il dott. Renato Maserati e la dott.ssa Yao Chen, da cui è emerso che non c’è stata alcun tipo di responsabilità da parte dei medici imputati.

Le richieste di PM, difesa e parte civile.

La difesa ha chiesto l’assoluzione dei due medici imputati, così come il PM Elisa Loris.

Il legale della parte civile ha invece chiesto la condanna degli imputati con il pagamento di un risarcimento danni.

Le conclusioni della perizia

Dalla perizia si è appreso che non c’è stata alcun tipo di responsabilità da parte dei medici imputati, ma è emerso anche che non è chiaro se un tempestivo intervento dei medici della struttura dell’ospedale avrebbe potuto evitare l’amputazione e che si tratta di una patologia rarissima che nel 30% dei casi porta alla morte.

Sempre secondo la perizia, l’operato dei due medici imputati è stato fondamentale per il salvataggio della vita del paziente e che, nel caso ci fosse una responsabilità, sarebbe dei medici della struttura che si sono occupati del paziente durante il ricovero e prima del trasferimento al Santa Corona.

La ricostruzione della storia

I fatti contestati si riferiscono al 2011, quando la vittima, allora 28enne, avvertì una piccola pallina sottocutanea sulla gamba sinistra. Il giovane si rivolse prima al proprio medico di famiglia, che gli prescrisse una crema e un antibiotico e successivamente, visto il persistere del dolore, al Pronto Soccorso dell’Ospedale di Imperia.

Al Pronto Soccorso il 28enne venne visitato e, successivamente, ricoverato in astanteria con una prima diagnosi: cellulite infettiva. Il giovane venne successivamente visitato da diversi medici, una dermatologa, un virologo, un chirurgo e un chirurgo vascolare. La diagnosi non cambiò, cellulite infettiva.

Dopo diversi giorni, visto il persistere del dolore e il peggioramento delle condizioni della gamba sinistra, il 28enne si recò nuovamente al Pronto Soccorso. La diagnosi, questa volta, fu diversa: fascite necrotizzante. Immediatamente venne disposto il trasferimento urgente all’Ospedale Santa Corona di Pietra Ligure dove, purtroppo, i medici dovettero procedere con l’amputazione della gamba.

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