2 Maggio 2024 01:53

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2 Maggio 2024 01:53

IMPERIA: MUSEO NAVALE, INAUGURATA LA NUOVA SALA “NINO LAMBOGLIA”. ECCO LE STORICHE ANFORE DELLA NAVE RELITTO “A DOLIA”

In breve: È stata aperta al pubblico, dopo l'anteprima di ieri mattina per la stampa, presso il Museo Navale Internazionale di Imperia, l’ala dedicata al relitto "a dolia", nella sala che si è voluta dedicare per l’occasione al prof. Nino Lamboglia, pioniere dell’archeologia subacquea mediterranea.

museo dolia

È stata aperta al pubblico, dopo l’anteprima di ieri mattina per la stampa, presso il Museo Navale Internazionale di Imperia, l’ala dedicata al relitto “a dolia”, nella sala che si è voluta dedicare per l’occasione al prof. Nino Lamboglia, pioniere dell’archeologia subacquea mediterranea.

La nuova sala costituisce l’inizio del percorso museale, la storia antica della navigazione nel Mar Mar Ligure e la più importante scoperta sottomarina del Ponente Ligure, il relitto a dolia del Golfo Dianese.

All’inaugurazione erano presenti: Carlo Capacci, Sindaco di Imperia, Vinvenzo Tiné, Soprintendente MiBACT della Liguria, Elisabetta Piccioni, Direttrice Segretariato Liguria MiBACT, Marco Parascandolo, Comandante Capitaneria di Porto di Imperia, Nicola Podestà, Assessore alla Cultura del Comune di Imperia, Cosimo Costa, Presidente Istituto Internazionale di Studi Liguri, l’On. Giorgio Mulé, il vice sindaco Guido Abbo e il consigliere comunale Alessandro Casano. 

Presenti anche Simon Luca Trigona, Soprintendenza MiBACT della Liguria, Daniela Gandolfi, Istituto Internazionale di Studi Liguri e Flavio Serafini, Associazione Amici Museo Navale di Imperia.

“È una parte dedicata all’archeologia sottomarina, – spiega l’assessore alla cultura Nicola Podestà – in questa sezione sono esposti i Dolia, quei recipienti grossissimi che trasportavano vino di una nave Romana affondata al largo del golfo dianese nel 50 d.c. Si tratta di una nave container, una nave cisterna, e questo allestimento è scarno ma molto suggestivo perché in questo modo i Dolia sono messi maggiorente in evidenza per questo ringrazio tutta la soprintendenza che ha curato la loro sistemazione. La cosa importante per noi è che, insieme all’inaugurazione della sala c’è anche l’intitolazione della sala che viene intitolata al prof. Nino Lamboglia, un nostro concittadino che merita di essere ricordato perché è stato un personaggio di grandissimo rilievo nel mondo della cultura, dell’architettura, è stato il fondatore dell’archeologia sottomarina”. 

È un evento culturale – ha commentato il sindaco Carlo Capacci – degno di nota in quanto inauguriamo l’ala Dolia che contiene a appunto i contenitori che in epoca romana che si usavano per il trasporto di olio e vino. Questi provengono dalla nave ritrovata a largo di Diano Marina quindi una cosa fatta in casa, tra Imperia e Diano. Fa piacere che ne museo navale di Imperia vengano ospitati questi reperti archeologici che appunto sono stati ritrovati a Diano Marina”.  

Il relitto è stato indagato a partire dal 1976, anno dei primi importanti rilevamenti e recuperi guidati dal Lamboglia, immediatamente prima della sua tragica scomparsa nel porto di Genova nel gennaio 1977; le successive campagne di scavo, condotte grazie alla collaborazione Soprintendenza-Istituto di Studi Liguri, hanno permesso di conoscere l’intero carico della nave e la sua dotazione di bordo, in buona parte ora finalmente esposti a Imperia.

L’importanza del relitto del Golfo Dianese nello sviluppo della ricerca archeologica subacquea è universalmente riconosciuto, in quanto rappresenta l’esempio forse meglio conservato di una particolare categoria di navi da trasporto del I secolo d.C. prototipo delle moderne navi cisterna.

Il relitto a dolia costituisce l’elemento caratterizzante la sala dedicata all‘archeologia subacquea del Ponente Ligure, ancora in corso di completamento. Nei programmi del Ministero e dell’Amministrazione Comunale questo nuovo allestimento vuole rappresentare l’inizio della seconda fase dei lavori di musealizzazione, che comprenderanno necessariamente la conclusione della sezione archeologica e la realizzazione della sezione storica dedicata alla navigazione in età medievale e modema.

Il Nuovo Museo Navale può diventare una grande opportunità di valorizzazione per Imperia, e per l’intero Ponente Ligure non solo dal punto di vista culturale e turistico: al centro di una rete strutturata di musei, percorsi, attività didattiche e professionali, l’archeologia, la storia e la tradizione marinara rappresentano un potenziale ed attuale bacino di impiego e di sviluppo economico.

La nave A Dolia

Il relitto del Golfo Dianese rientra in una particolare tipologia di nave per il trasporto del vino in uso tra fine I sec. a.C. e la metà del I sec. d.C. La nave, lunga circa 22 m e larga 6 m, aveva un armamento costituito da 14 grandi dolia disposti su tre file parallele, mentre a prua e a poppa della nave, erano collocate circa 400 anfore sovrapposte su 2 o 3 file. La capacità di carico di questa imbarcazione si colloca intorno alle 50-60 tonnellate, mentre la quantità di vino trasportato superava i 40.000 litri.

Il carico della nave

Il relitto trasportava mosto nei dolia e vino di qualità all’interno delle anfore Dressel 2/4. Le anfore provenivano dalla Tarraconense, provincia della Spagna romana che in questo periodo aveva sviluppato una importante produzione vinaria in concorrenza con quella italica. I bolli e i graffiti sui dolia rimandano invece all’area di Minturno alla foce del fiume Garigliano (tra Lazio e Campania), porto in cui potevano essere allestite le navi e riempiti i dolia per il viaggio di andata verso il Mediterraneo occidentale.

All’inaugurazione erano presenti: Carlo Capacci, Sindaco di Imperia, Vinvenzo Tiné, Soprintendente MiBACT della Liguria, Elisabetta Piccioni, Direttrice Segretariato Liguria MiBACT, Marco Parascandolo, Comandante Capitaneria di Porto di Imperia, Nicola Podestà, Assessore alla Cultura del Comune di Imperia, Cosimo Costa, Presidente Istituto Internazionale di Studi Liguri

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