19 Aprile 2024 11:10

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19 Aprile 2024 11:10

IMPERIA: GROSSO SALUTA IL CONSIGLIO COMUNALE CON UN DISCORSO STRAPPA APPLAUSI. “PER ME LA POLITICA È IDEALE, NON IDEOLOGIA”/IL VIDEO

In breve: Gianfranco Grosso ha confermato, anche nell'ultimo consiglio comunale, il suo stile da politico di razza, concludendo la sua esperienza amministrativa con un lungo e intenso discorso di commiato

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Gianfranco Grosso ha confermato, anche nell’ultimo consiglio comunale, il suo stile da politico di razza, concludendo la sua esperienza amministrativa, e quella del gruppo Imperia Bene Comune (anche il collega Mauro Servalli non si ricandida), con un lungo e intenso discorso di commiato, salutato da un grande applauso dei colleghi.

Il discorso di commiato di Grosso

“Il mio primo insediamento in quest’aula è stato all’età di 33 anni, per la prima e unica volta in maggioranza con il sindaco Berio. Ritengo quell’esperienza determinante per la mia successiva da consigliere negli anni a seguire. Perché in quei quattro anni  imparai quanto è complesso amministrare e quanto è difficile trasformare aspirazione, speranze, ideali, in concretezza e realtà.  Questo mi è servito nel percorso successivo, quando mi sono ritrovato in minoranza. Mi sono ripromesso di svolgere l’opposizione con lucidità e senso di responsabilità, affrontando i problemi e votando le pratiche amministrative per come io le avrei risolte concretamente se avessi avuto potere decisionale.

Fedele ai miei ideali, al mio pensiero, a cui non ho mai rinunciato, ma fedele anche alla verità e alla realtà dei fatti, evitando facili semplificazioni e illusioni.  Sono entrato in consiglio comunale all’indomani di Tangentopoli, quando tutti i dogmi dei partiti tradizionali furono spazzati via da quel cataclisma. Quando era di moda puntare sui tecnici, perché la politica faceva schifo a tutti, cosi come oggi si pensare di cambiare il mondo e il nostro Paese in nome dell’antipolitica. Ebbene non credetti ai tecnici, come non credo oggi nell’antipolitica. Ho visto fallire il tempo dei tecnici, come credo fallirà prima o poi il tempo dell’antipolitica. Ritengo la politica, quella sana e onesta, ha come fine ultimo quello di percepire i bisogni della gente e trasformarli in azioni concrete.

Politica e visione del mondo. Visione di un sistema sociale-economico. Un progetto a medio-lungo termine. Per me politica è ideale e non ideologia. E quando si è mossi da un ideale, probabilmente si troverà qualcosa di meno rispetto a quello a cui si aspirava, ma nel frattempo ci si muove verso qualcosa di più rispetto al poco cui ci abitua stando fermi.

Aver svolto con idealità, onestà, coerenza, il mio ruolo di consigliere comunale in questi 20 anni, mi ha consentito di arricchirmi tantissimo, di crescere tantissimo, nonostante non sia riuscito a realizzare gran parte di quello che aspiravo per la mia città. Spero di essere riuscito ad arricchire con le mie proposte, le mie battaglie, le mie convinzioni espresse qua dentro, chi mi ha votato, ma anche i miei avversari politici.

Questi ultimi cinque anni sono stati molto particolari. Un’esperienza diversissima rispetto alle altre, sia per quello che ho visto accadere tra i banchi della maggioranza, sia per la mia collocazione in questa composita minoranza, dove non c’era un solo colore, un solo schieramento, ma più schieramenti politici diversissimi l’uno dall’altro. All’inizio avevo tanti dubbi, un pò di diffidenza, poi invece è stato molto bello e tosto conoscere i miei colleghi avversari di sempre.

Vivere il nostro rapporto di capigruppo di minoranza con grande rispetto, serietà e trasparenza istituzionale. Anche a loro va il mio ringraziamento per aver fatto crescere ancora di più la convinzione che se le azioni sono supportate dall’onestà intellettuale si può e si deve avere l’intelligenza di trovare la quadra anche con i tuoi avversari, fuggendo da preconcetti per il bene comune.

L’ultimo ringraziamento va ai dipendenti del Comune di Imperia, dai messi sino ai dirigenti, per essersi sempre messi a disposizione con grande serietà, pazienza e senso del dovere. Anche su di loro spesso l’antipolitica e il populismo hanno generato molta diffidenza nell’opinione pubblica. Io invece credo che nella pubblica amministrazione ci siano tante brave persone. Dirigenti e lavoratori che cercano di fare il possibile tra vincoli e trappole create da leggi incomprensibili, arcaiche, ridondanti, oscure, che costringono il dipendente pubblico ad assumersi responsabilità molto spesso pericolose e ingiustificate a fronte di una politica troppo spesso incompetente e superficiale. E lo dico anche da dipendente pubblico.

Con alcuni di loro negli anni ho creato rapporti di amicizia.  Con tutti loro, credo e spero di essermi rapportato con la dovuta discrezione, nel rispetto dei luoghi che sempre deve esserci tra politica e democrazia

Per tutte queste persone, cittadini, dipendenti, avversari, compagni di lotta e di pensiero, per la loro dignità e per la dignità di Imperia mi auguro che chiunque diventi Sindaco di Imperia domani e chiunque venga eletto in questo consesso via questo impegno come una missione, come un servizio e non come un rivincita

Per questi motivi, per non essermi mai arreso a me stesso, nonostante la militanza in un partito, per come intendo io la politica, cioè il dovere di rispondere prima di tutto alla mia coscienza, alla mia città, in nome del bene comune. Per quello che oggi rappresenta il bilancio di previsione in questa città, a dieci giorni dalle elezioni, che il Sindaco porta in approvazione, per la scarsa rappresentativa che ha questo documento oggi, depositato senza una concreta maggioranza politica, frutto delle fughe e delle responsabilità di molti ex consiglieri di maggioranza, che sino all’anno scorso lo difendevano e lo votavano forse senza nemmeno leggerlo ed oggi lo guardano con paura di scegliere per non incorrere nelle ire del loro capo bastone; per i cittadini di Imperia, per i dipendenti del Comune di Imperia, che ci hanno lavorato senza sosta, per il futuro di questa città, quale che sia il prossimo schieramento politico che sarà a governare, per tutte le opere pubbliche che sono finanziate qua dentro, e che possono comunque portare domani benessere a Imperia, per la possibilità concreta comunque un domani di modificare il bilancio da parte di chi vincerà e infine per me stesso, per il mio senso del dovere, di cittadino prima che di politico, io non voterò contro il bilancio di questa amministrazione. 

Nonostante sia la continuità di cinque anni imbarazzanti, distanti da me per pensiero e per metodo, io non voterò contro perché oggi votare contro questo bilancio e in questa situazione significherebbe creare disagio a questa città che non ne può nulla dei tradimenti, delle incapacità e dell’opportunismo dimostrato da chi oggi è scappato dalla porta di servizio dopo essere entrato ieri, spavaldo, con la presunzione di cambiare il mondo a colpi di maggioranza.

In ultimo voglio comunque ringraziare il Sindaco Carlo Capacci, cui riconosco, nonostante le differenze che ci separano politicamente, di aver avuto il coraggio di metterci la faccia fino all’ultimo, al contrario di altri, e in qualche modo di aver spezzato almeno per cinque anni logiche perverse che imperversavano indisturbate e che oggi si riaffacciano. Troppo poco, forse, per cambiare questa città, ma molto di più che stare a guardare e criticare dal divano di casa”.

 

 

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