24 Aprile 2024 20:34

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24 Aprile 2024 20:34

IMPERIA: “BOTANIK”, INAUGURATA LA MOSTRA DI MARIA NELLA PONTE, IN ARTE HELLORY. “HO DIPINTO PIANTE SELVATICHE CRESCIUTE IN LUOGHI OSTILI”/FOTO E VIDEO

In breve: La mostra comprende una serie di dipinti ad olio che ritraggono piante selvagge e spontanee che nascono in luoghi ostili, ad esempio a bordo strada, e che, nonostante gli ostacoli, riescono a crescere e a sbocciare.

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Colori delicati, pennellate leggere e piante selvatiche. Sono queste alcune delle caratteristiche del vernissage di quadri, intitolato “Botanik”, presentato ieri pomeriggio in piazza San Francesco da Maria Nella Ponte, in arte Hellory, oggi capogruppo del M5S in Consiglio Comunale a Imperia.

Allieva e collaboratrice del maestro Ligustro, Hellory si è specializzata nella xilografia, sviluppando nel tempo gusto estetico e tecniche personali. La mostra comprende una serie di dipinti ad olio che ritraggono piante selvagge e spontanee che nascono in luoghi ostili, ad esempio a bordo strada, e che, nonostante gli ostacoli, riescono a crescere e a sbocciare.

La mostra è visitabile tutti i giorni dalle 18 alle 21, in altri orari su appuntamento.

Maria Nella Ponte – Hellory

In cosa consiste la mostra “Botanik”?

“È una serie di dipinti realizzati nel 2016, partendo da degli schizzi che avevo avuto modo di realizzare nel 2015. Sono tutte piante, da qui il titolo, con una particolarità: sono tutte piante che crescono in maniera spontanea e selvaggia, con tanta voglia di vivere. Con il loro rigoglio dimostrano che nonostante le difficoltà e le circostanze si può riuscire a ottenere ottimi risultati e gioire della vita, approfittando di quello che ci viene dato in base alla condizione da cui si parte. Sono tutte piante di Imperia o dell’aeroporto di Nizza, poiché nel 2015 a seguito di un infortunio avevo la necessità di camminare tantissimo tutti i giorni, circa 10 ore al giorno. Per non annoiarmi mi portavo dietro un piccolo taccuino per disegnare e le cose più facili da disegnare erano queste piante che nascevano spontanee a bordo strada. Da questi disegni sono nati i quadri e dai quadri oggi siamo arrivati alla mostra.

Quale tecnica è stata usata?

Tecnicamente sono dei dipinti ad olio, ma io lavoro il colore ad olio in una maniera molto personale. Sono colori molto diluiti, quasi acquerellati. A vederli non si riconosce la classica pennellata pastosa che è tipica dei dipinti ad olio, siccome non sono trattati in superficie con nessuna vernice, perchè mi piace poter apprezzare il dipinto indipendentemente dalla luce che lo circonda, e la vernici normalmente colpendo in un punto particolare la superficie del quadro, la riflettono, e ne ostacolano la possibilità di vederlo in maniera piena e completa, perché la luce dove si riflette crea un buco bianco. Preferisco non trattare i miei dipinti con la vernice finale, anche se questa ne esalterebbe i colori, rimangono colori pastello e morbidi e lavati, non ci sono pennellate pastose, sono colori liquidi che fluttuano sulla tela. Sono tutti scontornati da delle pennellate, perché la mia passione per la xilografia mi ha portato a sviluppare questo gusto estetico particolare, tipico dei manga giapponesi e della xilografia, che sono caratterizzati da immagini raffigurate sempre con i contorni.

Il background di questa arte?

Io ho avuto l’immensa fortuna di poter lavorare per tanti anni con il maestro Ligustro proprio qui dietro in via Des Geneys. Dopo aver concluso il lavoro con Ligustro che purtroppo è mancato nel 2015 a dicembre, l’anno scorso a novembre ho trovato questo magazzino disponibile e un po’ per la vicinanza ai luoghi dove ho lavorato con lui e anche perché era stato il laboratorio di una mia cara amica artista, Rossana Rubino, ho deciso di aprire questa mia galleria proprio perchè a Imperia era diventato quasi impossibile trovare uno spazio privato o pubblico dove poter esporre. Con Ligustro non avevamo mai la possibilità di esporre perché lavoravamo tanto per noi. Senza di lui mi sento sola, ma tramite gli amici che mi vengono a trovare agli eventi che propongo mi sento meno sola”.

Descrizione dell’opera “A bit more”

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