29 Marzo 2024 10:55

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29 Marzo 2024 10:55

IMPERIA: TENSIONI TRA I FEDELI PER IL CORO DI SAN GIOVANNI, IL NUOVO PARROCO SBOTTA SU FACEBOOK. “MODI DI FARE NON CRISTIANI, SCANDALIZZANO CHI NON VA IN CHIESA”

In breve: Il nuovo parroco di San Giovanni a Oneglia Ennio Bezzone, succeduto a Don Ruffino nel mese di settembre, rimprovera i parrocchiani per le polemiche scaturite in merito alle composizioni dei cori della Chiesa.

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Questi modi di fare non sono autenticamente cristiani, scandalizzano chi non va in chiesa giustificandoli nel non andare e non costruiscono unità tra di noi”. Con queste parole il nuovo parroco di San Giovanni a Oneglia Ennio Bezzone, succeduto a Don Ruffino nel mese di settembre, rimprovera i parrocchiani per le polemiche scaturite in merito alle composizioni dei cori della Chiesa.

Visti i malumori, il parroco ha deciso di pubblicare un comunicato sul gruppo Facebook della parrocchia di San Giovanni per chiarire la situazione e placare gli animi.

Polemiche tra i parrocchiani per il coro di San Giovanni

Nel dettaglio, mons. Bezzone spiega che tutto è nato dalla sua proposta ai coristi di San Giovanni di unire al gruppo alcune voci nuove. “Ben presto però sono iniziati i brusii alle mie spalle –  afferma il parroco – quindi per evitare tensioni ho deciso di separare le due realtà, offrendo al coro San Giovanni la possibilità di proseguire ad animare la messa domenicale delle 11.30, e lasciando ai singoli componenti piena libertà  di continuare nel San Giovanni, di aggregarsi agli altri coristi formando un ulteriore coro o di partecipare a entrambi i cori”.

I parrocchiani, però, non hanno accolto con piacere la decisione del parroco di riconoscere come unico coro “parrocchiale” il coro dei Giovani che cantano alla Messa alle 10. “È una questione meramente formale – precisa il parroco – Gli altri cori, fossero anche 100, sono tutti comunque ben accetti ed accolti”.

“Non mi piacciono le divisioni nella Chiesa – precisa il parroco contrariato – e lo spettacolo di rifiuto cui avevo assistito da parte di taluni non mi é piaciuto perché antievangelico”.

“Non ho mai parlato di scioglimento del cosiddetto Coro san Giovannisottolinea ancora una volta mons. Bezzone.

Nel rimbrottare il parroco aggiunge: “Invito tutti i parrocchiani ad essere autentici costruttori di comunione, di reciproco rispetto e di amore alla verità delle cose, ricordando a tutti che la Chiesa dev’essere un luogo diverso da ogni altro luogo, dove tutti possono sentirsi a casa propria se sanno accogliersi a vicenda, servire i fratelli e non avanzare privilegi o diritti solo perché “si è sempre fatto così” o ” io sono qui da più anni di tutti gli altri quindi comando io””. 

“Questi modi di fare non sono autenticamente cristiani conclude infine Bezzone con decisionescandalizzano chi non va in chiesa giustificandoli nel non andare, e non costruiscono unità tra di noi: dobbiamo invece imparare a essere davvero gioiosi e autentici testimoni della nostra fede”.

Ecco il comunicato integrale di Mons. Ennio Bezzone

“Cari parrocchiani, sta girando da parte di alcune persone, in queste ore, la voce che io avrei sciolto il Coro San Giovanni per far posto a altre persone di mia conoscenza, formando un coro alternativo.

Ora, poiché mi si stanno mettendo in bocca cose che non ho detto, desidero puntualizzare, perché la cosa non è così e chi la sta diffondendo in questo modo o ha capito male o, purtroppo, agisce in malafede. Avevo proposto un allargamento del Coro San Giovanni, peraltro poco numeroso, (domenica alla festa di San Luca erano in 4 o 5 più l’organista) e avevo parlato con i coristi di san Giovanni, proponendo il contributo di alcune voci nuove da me conosciute. Nonostante davanti a me tutto fosse ok, e tutti avessero accettato all’unanimità, ben presto sono iniziati i brusii alle mie spalle. Ad onor del vero la maggior parte dei componenti il coro San Giovanni -tutti onegliesi- circa una dozzina, erano d’accordo davvero: due o tre no.

Per evitare tensioni e per “tagliare la testa al toro” ho quindi deciso di separare le due realtà, offrendo al Coro San Giovanni la possibilità di proseguire ad animare la messa domenicale delle 11.30 che, mi si dice, sia sempre stata quella animata dal coro San Giovanni, e lasciando, ai singoli componenti piena libertà di continuare nel San Giovanni, di aggregarsi agli altri coristi formando un ulteriore coro, o di partecipare a entrambi i cori.

Poiché, però, non mi piacciono le divisioni nella Chiesa (e lo spettacolo di rifiuto cui avevo assistito da parte di taluni non mi é piaciuto perché antievangelico) ho riconosciuto come unico Coro “Parrocchiale” il Coro dei Giovani che cantano alla Messa delle 10; questa, però, é una questione meramente formale. Gli altri cori -fossero anche 100- sono tutti comunque bene accetti ed accolti, nella misura in cui si mettono a servizio per quel che necessita alla parrocchia, e possono svolgere il loro servizio alla comunità concordandolo previamente con me e col vice parroco.

Sia ben chiaro : non ho mai parlato di scioglimento del cosiddetto Coro san Giovanni; anzi: ho proposto loro un impegno maggiore, se vorranno, cioè quello di cantare anche ogni domenica, accolti ed apprezzati. Questa è la sola verità dei fatti che può essere testimoniata da almeno una decina di persone, presenti all’ultima riunione che ho tenuto col Coro San Giovanni la sera di lunedì scorso, 21 ottobre, presente anche il vice parroco Don Dario.

Spero che questo mio intervento possa servire a chiarificare meglio le cose, mentre invito tutti i parrocchiani ad essere autentici costruttori di comunione, di reciproco rispetto e di amore alla verità delle cose, ricordando a tutti che la Chiesa dev’essere un luogo diverso da ogni altro luogo, dove tutti possono sentirsi a casa propria se sanno accogliersi a vicenda, servire i fratelli e non avanzare privilegi o diritti solo perché “si è sempre fatto così” o ” io sono qui da più anni di tutti gli altri quindi comando io”.

Questi modi di fare non sono autenticamente cristiani, scandalizzano chi non va in chiesa giustificandoli nel non andare, e non costruiscono unità tra di noi: dobbiamo invece imparare a essere davvero gioiosi e autentici testimoni della nostra fede. Ho fiducia che, con buona volontà, ci riusciremo. Mons. Ennio Bezzone”.

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