29 Marzo 2024 00:00

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29 Marzo 2024 00:00

Imperia, futuro ex Ferriere. Fossati annuncia:”Stop al residenziale, in progetto un’area commerciale e tecnologica. Darà lavoro a 250 persone”

In breve: Durante la conferenza stampa di oggi il vice sindaco Giuseppe Fossati ha illustrato la prima bozza del progetto che dovrebbe riqualificare la zona delle ex Ferriere.

“L’ipotesi di sviluppo è quella di creare un’area commerciale e tecnologica”. È questo il progetto su cui sta lavorando l’amministrazione Scajola, riprendendo in mano le carte rimaste ferme dal 2009, per il recupero dell’area ex Ferriere.

Durante la conferenza stampa di oggi, convocata dal sindaco Claudio Scajola per fare il punto dei primi sei mesi di amministrazione, il vice sindaco Giuseppe Fossati ha illustrato la prima bozza del progetto che dovrebbe riqualificare la zona, da tempo abbandonata, delle ex Ferriere, di proprietà della Colussi.

Progetto ex Ferriere: Giuseppe Fossati

“L’amministrazione è stata contattata da un gruppo di imprenditori lombardi e piemontesi che sono interessati a investire a Imperia, hanno avuto contatti con la Colussi, proprietaria dell’area, per acquisirla, e hanno proposto all’amministrazione un’ipotesi di sviluppo progettuale.

Il progetto è per ora una bozza, prevede un grande ridimensionamento dei volumi ad oggi, una rimodulazione delle funzioni, che prevedono la sparizione delle funzioni abitative. Sarà solo a destinazione commerciale e produttiva. Molte realtà imprenditoriale nell’ambito del digitale e della tecnologia sono interessate a spostarsi in questo sito, anche perché passa la dorsale europea dell’alta velocità. Si prevedono volumi a destinazioni commerciali sia alimentari sia non alimentari e tre ristoranti.

Non ci sarà concorrenza con i ristoranti di Calata Cuneo. I locali saranno probabilmente più rivolti ai giovani, come ad esempio catene di sushi e steak house.

La Giunta ha espresso valutazione favorevole a questa prima proposta.

Sparisce in modo definitivo il residenziale. Arriva un’attività che dà lavoro. Dal punto di vista occupazionale la ricaduta è positiva, gli studi hanno previsto un’occupazione di 220-250 lavoratori, il doppio di quelli che aveva l’Agnesi”.

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