25 Aprile 2024 11:11

Cerca
Close this search box.

25 Aprile 2024 11:11

Imperia: il 30% dei bus RT non ha pedane per disabili, il 50% ha criticità di funzionamento. L’amarezza della “Giraffa a Rotelle”:”È una città solidale e inclusiva?”

In breve: Dopo aver ricevuto la risposta dell'Assessore Luca Volpe in merito all'accessibilità dei mezzi pubblici RT, la Giraffa a Rotelle esprime la propria amarezza, constatando la difficoltà per chi ha problemi di deambulazione a usufruire del servizio.

Una città senza mezzi pubblici accessibili non sarà mai una città inclusiva e solidale, non sarà mai una città dove ogni cittadino ha piena facoltà di vivere la propria vita”. Con queste parole l’associazione “La Giraffa a Rotelle” commenta i dati sulla presenza di pedane per disabili a bordo dei bus RT a Imperia.

Bus RT e pedane per disabili: l’amarezza de La Giraffa a Rotelle

Dopo aver ricevuto la risposta dell’Assessore Luca Volpe in merito all’accessibilità dei mezzi pubblici RT, la Giraffa a Rotelle esprime la propria amarezza, constatando la difficoltà per chi ha problemi di deambulazione a usufruire del servizio.

In particolare, secondo quanto emerso, sarebbe impossibile ottenere una programmazione annuale dell‘impiego di ogni bus, in modo tale da sapere in anticipo se il mezzo che arriverà sarà provvisto di una pedana o meno.

“La nostra amministrazione – scrivono dalla Giraffa a Rotelle –  ha dato molto rilievo in campagna elettorale e non solo ad avere una città solidale.

Ma una città senza mezzi pubblici accessibili non sarà mai una città inclusiva e solidale, non sarà mai una città dove ogni cittadino ha piena facoltà di vivere la propria vita.

Questo, purtroppo, è quello che da anni succede ad Imperia senza margini di miglioramento vista la risposta avuta dall’ assessore Luca Volpe sui mezzi pubblici dell RT, accessibili:

“Si allega la risposta pervenuta soltanto in data del 28 c.m. a firma dell’Ing. Sandro Corrado Dir.Generale Riviera Trasporti S.p.A.

attualmente la flotta autobus di RT è piuttosto eterogenea (per diversi fattori) e datata ; il parco costituito da circa 180 veicoli tra bus e filobus è inquesta situazione :

1) Il 20 – 30% dei mezzi è sprovvisto di pedana ; sono mezzi destinati soprattutto all’extraurbano , linee dell’entroterra in particolare
2) 50 % dotato di pedane elettroidrauliche che presentano criticità di funzionamento per la delicatezza del meccanismo e per la loro posizione ; basta un piccolo urto con un marciapiede per bloccarne il funzionamento
3) La restante parte e tutti i nuovi acquisti sono dotati di accesso con pianale ribassato e pedane meccaniche che garantiscono un corretto funzionamento.

La programmazione dei turni dei mezzi viene fatta giornalmente in funzione delle disponibilità dei bus legata agli interventi di manutenzione , sia programmata che per caduta.

Durante la giornata poi vengono effettuate numerose variazioni di impiego dei bus legate alle condizioni del traffico e a quanto succede sulla strade.

Per tutte le ragioni sopra esposte non è possibile fare una programmazione annuale dell’impiego di ogni bus corsa per corsa (sono diverse migliaia) ragionevolmente attendibile.

La soluzione al problema è il totale rinnovo del parco bus , ma ci vogliono finanziamenti corposi”.

La Giraffa a Rotelle vuole ricordare a chi ci amministra che: l’ articolo 26 della legge 104/92 che attribuisce alle Regioni le modalità con le quali i comuni dispongono gli interventi per consentire alle persone con disabilita la possibilità di muoversi liberamente come ogni cittadino. Però, sono i COMUNI stessi a dover assicurare modalità di trasporto alternative per tutte quelle persone con disabilita che non sono in grado di servirsi dei mezzi pubblici.

Sia nei ” Diritti dei passeggeri nel trasporto effettuato con autobus” Regolamento n°181\2011 rispetto ai temi specifici riguardanti la disabilita si parla di “non discriminazio tra passeggeri e assistenza nelle difficoltà “.

Nonostante ci siano leggi a tutela, per le persone in sedia a rotelle è diventato impossibile prendere un autobus, quindi molti di noi sono costretti a non avere una vita sociale“.

Condividi questo articolo: