20 Aprile 2024 04:26

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20 Aprile 2024 04:26

Imperia: “Stop alla violenza contro i sanitari”. In Provincia il congresso dell’Associazione Italiana Donne Medico/Foto e video

In breve: Si è svolto questa mattina, presso la Sala dei Comuni della Provincia di Imperia, il congresso organizzato dall'Associazione Italiana Donne Medico.

Si è svolto questa mattina, presso la Sala dei Comuni della Provincia di Imperia, il congresso organizzato dall’Associazione Italiana Donne Medico, sul tema “La violenza nei confronti degli operatori sanitari”. 

Ha introdotto i lavori la Dr.ssa Elena Lanteri Cravet, Presidente AIDM. Oltre ai relatori, hanno portato i saluti anche il Dr. Francesco Alberti, Presidente Ordine Medici Chirurghi di Imperia, l’Avv. Sonia Viale, Assessore alla Salute Regione Liguria e la Sig.ra Laura Amoretti, Consigliera Pari Opportunità Provincia Imperia.

Elena Lanteri Cravet, presidente AIDM

“L’idea ci è venuta da un evento luttuoso che ha colpito la nostra provincia alcuni mesi fa. Alla fine dell’anno scorso il dottor. Palumbo è stato barbaramente massacrato nel suo studio.

Questo dramma ci ha fatto toccare con mano che la violenza contro tutti gli operatori sanitari, non solo medici ma anche parasanitari, è un evento che non leggiamo soltanto sui giornali o lo sentiamo nei telegiornali, è un evento che purtroppo può accadere anche nell’ambulatorio accanto al nostro e nelle nostre corsie. L’università assolutamente non ci prepara a questi casi.

Noi siamo pronti a difenderci da germi e patologie, ma non sappiamo come difenderci dalle persone che invece siamo pronti ad aiutare e per le quali noi lavoriamo ogni giorno.

Questo è un fenomeno che purtroppo si credeva dovuto ad arroganza, prepotenza e maleducazione tipica dei nostri luoghi e delle nostre generazioni recenti. Questa mancanza di rispetto, che troviamo anche verso altre strutture, verso gli insegnanti, gli operatori di pubblica sicurezza, i rappresentanti dell’amministrazione, purtroppo dilaga a livello mondiale.

Abbiamo trovato numeri altissimi in Cina, in Pakistan, in India, in Bangladesh, nell’Europa del nord, negli stati uniti, in Inghilterra. Ovunque, ovunque c’è un crescere di violenza che costituisce un fenomeno veramente preoccupante dal quale bisogna imparare a difendersi.

Purtroppo le armi sono pochissime. Una però molto utile può essere quella di avere una preparazione psicologica ad affrontare la persona che abbiamo davanti, capire quali sono i piccoli segnali che ci fanno interpretare un evoluzione negativa e trovare il modo per sedare questa violenza che è in crescendo, in modo da evitare certe manifestazioni più cruente e più dure”.

Marco Damonte Prioli, direttore ASL 1

“Nell’ASL1 sono state fatte variazioni per rendere più sicuro il posto di lavoro per i nostri professionisti. È stato aumentato l’orario della vigilanza nei presidi ospedalieri con una vigilanza esterna in modo da dare anche il segnale visivo della vigilanza all’interno dei nostri presidi e quindi un deterrente ulteriore per quello che purtroppo sono le cause di questi episodi di violenza.

Si è lavorato anche nell’ambito della guardia medica per rendere più sicuro questo servizio.

Stiamo comunque attuando un miglioramento continuo. Sulla base di quelli che sono eventuali episodi, che speriamo non si debbano ripetere, metteremo in atto altre azioni anche a livello formativo per riuscire a evitare che succedano questi episodi, in un mestiere, una professione, che è quella di alleviare i dolori e migliorare la salute dei nostri cittadini. 

Il medico è un amico, un professionista che cerca di aiutare e di aiutarti quanto sei da lui. È assolutamente da evitare qualsiasi episodio di violenza”.

Sonia Viale, assessore regionale Sanità

“È una violenza odiosa quella contro gli operatori sanitari. Una violenza che colpisce ognuno di noi.

Personale medico e i professionisti della sanità, quando intervengono per curare una persona, si dedicano a quella persona e magari non si occupano di tutelare se stessi.

Ci sono dei luoghi a rischio come il pronto soccorso e i luoghi in cui si trattano pazienti psichiatrici, ma ogni luogo può essere a rischio. Possono essere anche dei familiari.

Noi dobbiamo arrivare alla tolleranza zero di questi episodi. Oggi i professionisti si sono qui riuniti, un plauso all’associazione perchè possono esserci degli strumenti di autodifesa personale per allontanare la violenza, senza trascurare l’impegno della cura della persona.

Le istituzioni, l’assessorato e le direzioni aziendali devono anche intervenire con delle strumentazioni e attenzioni per evitare gli episodi di violenza.

Una bella giornata qui a Imperia, grandi stimoli propositivi e di cambiamento”.

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