29 Marzo 2024 07:57

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29 Marzo 2024 07:57

LA DURA ANALISI DEL SINDACATO AUTONOMO DI POLIZIA PENITENZIARIA SUL CARCERE DI IMPERIA: “MASSIMO DEGRADO, SIAMO INDIGNATI”

In breve: Imperia carcere fatiscente e teleguidato Continua il tour negli istituti della Liguria del segretario regionale ligure del SAPPe – Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria - maggior sindacato di categoria,.

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Imperia – “Dopo Sanremo, Marassi e Laspezia, il SAPPe ha verificato le condizioni dei luoghi di lavoro della Polizia Penitenziaria dell’Istituto imperiese. I dati forniti dal SAPPe dicono che l’istituto ospita immigrati arrestati per reati connessi con l’emigrazione clandestina. Un istituto che dovrebbe ospitare 62 detenuti, ad oggi, se ne contato ben 105 dei quali 45 italiani e 60 stranieri.

Tendenzialmente in opposizione è l’organico della polizia penitenziaria, in forte carenza specialmente nei ruoli apicali. 2 ispettori dei 7 previsti. Da un organico di 78 unità solo 56 sono i poliziotti in servizio che devono orbitare in turni di 24 ore continuative e garantire anche la sicurezza dei servizi ospedalieri ed anche presso altra struttura esterna. Un istituto che in precedenza è stato caratterizzato per alcune evasioni ed una serie di eventi critici, come circa 20 tentativi di suicidio dei quali, purtroppo 2 portati a termine.

Quello che mi ha lasciato perplesso – afferma il segretario regionale Michele Lorenzo – che gli episodi negativi che hanno caratterizzato l’istituto non sono da esempio per i vertici del Provveditorato ligure affinché adottino delle precauzioni per una diversa organizzazione utile a fornire maggiori garanzie di sicurezza per il personale della Polizia Penitenziaria. Come segreteria regionale – tuona Lorenzo – siamo indignati per l’assenza del Direttore, figura importante per la quotidianità dell’istituto. Il direttore è lo stesso che dirige il carcere di Sanremo e quindi riesce ad essere presente solo una volta alla settimana e la gestione del carcere avviene “telefonicamente” con il Comandante. Un carcere teleguidato quindi, con l’aggravante che il Provveditorato di Genova ha trasferito anche il vice comandante, quindi tutta la gestione è fortemente penalizzata e sull’argomento ci sarebbe molto da aggiungere – afferma il SAPPe – pensavamo di avere a che fare con un’amministrazione penitenziaria attenta ai problemi del personale, invece così non è! Infine mi chiedo quale esito o iniziativa è mai pervenuta, per migliorare le condizioni dei ristretti e degli stessi agenti, dalle visite effettuate dagli innumerevoli politici e ministri che hanno visitato l’istituto. Vi sono 23 detenuti in attesa di giudizio e non si ancora fatto ricorso al braccialetto elettronico, le attività trattamentali e di lavoro a favore dei detenuti sono ridotte al minimo e questo ingenera ozio aumentando l’aggressività che sfocia in risse o aggressioni al personale di polizia come quello avvenuto il 15 febbraio scorso. La Casa circondariale di Imperia soffre il massimo del degrado proprio nei posti di servizio del personale di Polizia Penitenziaria; postazioni di appena 4 mq, dove la tecnologia è ferma ancora al registro ed alla matita”.

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