23 Aprile 2024 21:41

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23 Aprile 2024 21:41

Imperia: truffa assicurazioni auto, assolto 40enne commerciante/La sentenza

In breve: Si è chiuso con un'assoluzione, in Tribunale, a Imperia, il processo sulla truffa alle assicurazioni auto.

Si è chiuso con un’assoluzione, in Tribunale, a Imperia, il processo sulla truffa alle assicurazioni auto che vedeva sul banco degli imputati Emanuele Cifariello, 40 anni, titolare di una cartoleria, a Napoli, accusato di associazione a delinquere finalizzata alla truffa e falso.

Truffe alle assicurazioni: assolto 40enne

Cifariello era finito a processo in quanto uno dei soggetti identificati dai Carabinieri nell’ambito dell‘operazione “The Brokers” condotta dai Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Imperia.

L’operazione era mirata a smantellare un’organizzazione, operante in Imperia, Pescara e buona parte del napoletano, dedita alla truffa in danno di diverse compagnie assicurative (Axa, Generali e Groupama) nel settore dell’Rc Auto, attraverso la falsificazione di documenti di identità, di polizze assicurative e di documenti fiscali.

La truffa consisteva nel creare delle storie anagrafiche fasulle per i clienti al fine di stipulare delle finte polizze assicurative molto più convenienti di quelle normali. Come? Stipulando ad esempio una polizza a Imperia per un cliente residente a Napoli. Il motivo? Il costo inferiore nel capoluogo ponentino rispetto a quello campano.

Nell’udienza odierna il Pm Luca Scorza Azzarà ha chiesto una pena pari a 2 anni e 2 mesi di carcere (e 400 euro di multa) per Cifariello. Secondo l’accusa il 40enne napoletano era titolare della cartoleria dove venivano materialmente stampate le polizze assicurative oggetto della truffa.

Anche la parte civile, rappresentata dall’avvocato De Sanctis, ha chiesto la condanna. La difesa, invece, l’avvocato Francesco Romaniello, ha chiesto l’assoluzione sostenendo che il proprio assistito fosse stato coinvolto nella truffa a sua insaputa, senza esse consapevole del sodalizio criminale.

Una tesi, sostenuta anche dall’ultimo teste (“Cifariello non c’entrava niente”), accolta dal collegio composto dai giudici Botti, Aschero e Trevia che ha assolto Cifariello dall’accusa di associazione a delinquere perché il fatto non sussiste e di falso per non aver commesso il fatto. 

Cifariello risulta l’unico imputato assolto nell’ambito dell’intera indagine. Tutti gli altri soggetti coinvolti, infatti, hanno patteggiato pene sino a 2 anni e 4 mesi di carcere. 

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