16 Aprile 2024 08:56

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16 Aprile 2024 08:56

Imperia: nuovi progetti per lo sviluppo dell’olio DOP e del territorio. “Per far conoscere nel mondo le sue qualità”/Foto e Video

In breve: È in questo scenario che il 15 aprile prende il via la seconda edizione di “Qualità certificata nell’alta cucina”, il progetto di promozione dell’olio DOP nel segmento della ristorazione di alto livello

Prosegue il pluriennale progetto di sviluppo dell’olio Riviera Ligure DOP, grazie a quattro nuove azioni lanciate dal Consorzio di tutela per la valorizzazione della denominazione di origine simbolo dell’agricoltura eroica della Liguria.

Quattro iniziative frutto di una strategia integrata, supportata dal PSR 2014-2020 della Regione Liguria, e realizzata dal Consorzio di tutela in collaborazione con la Fondazione Qualivita per riaffermare in maniera diffusa la Liguria come area vocata alla produzione agricola e olivicola di qualità.

Un percorso con concreti obiettivi di crescita per lo storico areale di origine dell’oliva Taggiasca: aumento della conoscenza delle qualità del prodotto DOP attraverso la formazione di consumatori, ristorazione, giovani e studenti degli Istituti Alberghieri; posizionamento premium del prodotto certificato; valorizzazione in chiave turistica della DOP.

È in questo scenario che il 15 aprile prende il via la seconda edizione di “Qualità certificata nell’alta cucina”, il progetto di promozione dell’olio DOP nel segmento della ristorazione di alto livello.

L’obiettivo è creare un momento di formazione rivolto agli operatori commerciali del settore, per far conoscere le caratteristiche distintive del prodotto Olio Riviera Ligure DOP, non solo attraverso l’assaggio, ma anche tramite il racconto e le ricette di Chef prestigiosi come Filippo Lamantia (Oste e Cuoco), Giuseppe Lisciotto (Les Petites Madeleines), Emanuele Petrosino (I Portici) e Maurilio Garola (La Ciau del Tornavento).

Quattro eventi esclusivi di degustazione che faranno tappa rispettivamente a Milano il 15 aprile, Torino il 13 maggio, Bologna il 20 maggio, Treiso (Cuneo) il 3 giugno: quattro aree dalla grande tradizione enogastronomica in cui diffondere l’eccellenza ligure DOP.

Gli eventi organizzati dal Consorzio di Tutela insieme a Qualivita saranno presentati da Alberto Lupini, direttore della rivista di settore Italia a Tavola, autorevole media-partner del progetto, mentre l’analisi sensoriale del prodotto sarà a cura di Luigi Caricato, oleologo di fama internazionale.

Un’attenzione particolare per la grande tradizione del settore ristorativo italiano che è arricchita anche da due ulteriori azioni in corso: un progetto di formazione negli “Istituti Alberghieri” che coinvolge le nuove generazioni di chef e maître attraverso laboratori svolti in 110 classi di 25 scuole divisi tra Liguria, Piemonte e Lombardia, per un totale di 90 lezioni e il coinvolgimento di circa 2500 allievi.

Un’opportunità per trasferire agli studenti conoscenze approfondite che sarà conclusa con il Contest “Giovane Chef”, una sfida a colpi di ricette originali a base di Olio Riviera Ligure DOP da diffondere sui social media con l’obiettivo di promuovere l’eccellenza in cucina e l’uso di materie prime autentiche e a origine garantita.

Un avvio di 2019 incentrato su una profonda azione di conoscenza, multi-target, di livello nazionale che vede l’Olio Riviera Ligure DOP nella veste di ambasciatore della vera agricoltura di qualità della Liguria, per offrire un contributo nel percorso di affermazione dell’eccellenza agroalimentare regionale come cardine del patrimonio culinario italiano.

Stefano Mai, Assessore all’Agricoltura della Regione Liguria

“Iniziative come questa sono fondamentali per far conoscere nel mondo la qualità del nostro olio che è un’eccellenza mondiale che deve essere conosciuta e riconosciuta per il suo gusto e per le sue proprietà organolettiche e nutritive. Sono impegnato da anni affinché il sistema dell’olivicoltura della nostra regione faccia sistema e si presenti con forza sul mercato, perché il nostro olio è un prodotto unico, speciale e dal grande valore aggiunto.

Inoltre la coltivazione, come la presenza degli uliveti, e il presidio dell’uomo, sono l’unica reale forma di preservazione del territorio ligure, così fragile, ma unico e bellissimo. Chi coltiva in Liguria, si sporca le mani in una terra dura e irta, è un vero eroe dei giorni nostri e dobbiamo sostenerlo. Il progetto l’Olio Riviera Ligure DOP incontra l’Horeca va proprio in questa direzione e a chi si è impegnato per realizzarlo, va il mio plauso e il mio sostegno”.

Carlo Siffredi

“Siamo convinti che il settore della ristorazione e tutto quello che ne deriva, sia l’ambasciatore di tutti i prodotti di eccellenza del Made in Italy, legati al food.

Partire dalla ristorazione per poi arrivare a un messaggio chiario, al consumatore, facendo in modo di diffondere il concetto di un olio di denominazione di origine, che è ben diverso da oli gernerici. Con una radice forte, con una storia e con una qualità certificata.

L’olio non è soltanto un semplice condimento, ma un alimento e un ingrediente fondamentale per le ricette che è in grado di esalatare la materia prima o viceversa di appiattirla.

L’olio della Riviera ligure ha questa caratteristica di essere adatto ad ogni tipo di piatto e apprezzato per essere completo, facilmente apprezzabile”.

Antonio Mela – Frantoio Sant’Agata

“Partecipiamo con il consorzio dall’inizio. Secondo noi sembra che abbia fatto delle grandi cose, anche se non siamo ancora riusciti, parlo del discorso della Taggiasca, a migliorare il territorio.

Anche le promozioni fatte nei ristoranti ci sembrano una buona cosa. Bisogna far conoscere il più possibile la qualità dell’olio ligure e imperiese.

Il nostro, il DOP è taggiasco. Un olio delicato, adatto soprattutto sui menù di pesce. È buono su tutto. Il nostro olio è un olio più sul delicato e non uno di quelli fruttati”.

Mauro Rosati

“Nel rilancio delle indicazioni geografiche del comparto olio, sono forse nel panorama italiano quelle un po’ più arretrate.

Mentre nei formaggi, nei prodotti a base di carne e nell’ortofrutta negli ultimi anni c’è stato una grande incentivazione da parte dei produttori per questo tipo di certificazioni. L’olio siamo molto arretrati.

Credo molto in questo progetto, perchè per la prima volta si va ad affrontare il problema.

Noi abbiamo nel mondo un consumatore sempre più attento ai prodotti del territorio, sia quando andiamo a fare la spesa, sia lo chef che ci propone sempre piatti locali.

Andio a cercare una cultivar particolare, la piccola denominazione, lo stesso lo facciamo nei prodotti dei formaggi. Quando arriviamo ad acquistare l’olio o a produrre qualche lavorato con l’olio non ci importa assolutamente niente di che olio sia.

C’è una inversione di tendenza, in alcuni comparti andiamo a cercare il localismo, il territorio e la qualità, mentre nell’olio non lo facciamo.

Importante rieducare il consumatore e anche chi ci prepara i piatti. La grande ristorazione e i nuovi chef che, attraverso gli istituti alberghieri, credo sia importante riportare in Italia la cultura dell’olio.

Quando andiamo in giro per il mondo, se diciamo vino possiamo dire Francia, Spagna, Cile e anche Italia. Quando diciamo olio nel mondo diciamo soprattutto Italia, ma diciamo Toscana e Liguria, questi sono i due elementi territoriali più importanti nel mercato globale dell’olio.

È importante per il consorzio impegnato in questa iniziativa riportare la cultura dell’olio non solo per una vocazione economica del territorio, ma per riportare in Italia la cultura dell’olio.

È una nostra cultura storica che oggi si sta perdendo e la stanno acquistando gli spagnoli facendo delle cultivar intensive a scapito di una olivicoltura così eroica , non solo perchè da degli ottimi risultati, ma perchè rappresenta un patrimonio territoriale culturale di indubbio valore.

Questa è la nostra battaglia e questa, come Associazione qualivita ci siamlo uniti al Consorzio perchè crediamo a questi valori”.

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