26 Aprile 2024 04:40

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26 Aprile 2024 04:40

Raccolta “Porta a Porta”, parla un operaio della Teknoservice:”vi dico tutta la verità sulla gestione rifiuti a Imperia” / la lettera

In breve: Con una lettera-sfogo, un dipendente della Teknoservice, che ha preferito restare anonimo, racconta "La verità, sulla gestione rifiuti ad Imperia".

Con una lettera-sfogo, un dipendente della Teknoservice, che ha preferito restare anonimo per timore di ripercussioni, racconta “La verità, sulla gestione rifiuti ad Imperia”.

“Sono un operatore ecologico, mi sento di scrivervi perche si è scritto molto, ma non in maniera del tutto corretta. Iniziamo da ciò che prevede il contratto di lavoro: DURATA MASSIMA DELL’ ORARIO DI LAVORO.

La durata media dell’orario di lavoro non può in ogni caso superare, per ogni periodo di sette giorni, LE QUARANTOTTO ORE, comprese le ore di lavoro straordinario. Proseguiamo col dire che in difetto di disciplina collettiva applicabile, il ricorso al lavoro straordinario è ammesso soltanto previo accordo tra datore di lavoro per un periodo che NON SUPERI LE 250 ORE ANNUALI. Inoltre quando l’orario di lavoro eccede il limite delle 6 ore, il lavoratore deve beneficiare di un intervallo di pausa.

Quindi per il primo punto ci sono operatori che hann superato le 70 ore lavorative settimanali. Ci sono operatori che dall’inizio dell’anno ad oggi hanno superato il massimo delle ore di straordinario annuale. Inoltre operatori che lavorano, con i ritmi che tutti potete constatare , per ben 12 ore consecutive.

Se viene assegnata una zona e questa non è fattibile nel turno ordinario ed è cosi per tutti i giorni della settimana, il prolungamento dell’orario non si può considerare STRAORDINARIO, ma bensì diventa ordinario! Va da se che c’è qualcosa che nn quadra!

Trovo al quanto ingiusto che l’azienda continui ad asserire che la colpa è degli operatori ecologici. Credo che gli operai siano stati fin troppo accondiscendenti, compreso le sigle sindacali che non hanno accolto a pieno le lamentele degli operatori. Come dicono i miei colleghi noi siamo servi di tre padroni l’utente che paga le tasse e giustamente vuole un servizio, l’amministrazione comunale che deve far bella figura, l’azienda che pretende un profitto. Mi auguro che tutti facciano un passo indietro, prendendosi le proprie responsabilità. Ricordo che gli operai sono esposti a un forte rischio infortunio”.

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