25 Aprile 2024 22:19

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25 Aprile 2024 22:19

Imperia: “Io, rimasta chiusa nel cimitero con mio padre 90enne”. L’odissea di Anna Maria. “Un grande grazie a chi mi ha soccorso”/La storia

In breve: Anna Maria ha deciso di rivolgersi alla redazione di ImperiaPost sia per ringraziare chi l'ha soccorsa, sia per lanciare un appello affinché non si ripetano eventi simili.

“Io e mio padre siamo rimasti chiusi dentro al cimitero per quasi un’ora”. È successo ieri pomeriggio al cimitero di Porto Maurizio. Protagonista, suo malgrado, la 63enne Anna Maria Cosentino, mentre si trovava insieme al padre 90enne.

Chiusi al cimitero di Porto Maurizio senza poter uscire

Nella giornata di ieri, dopo aver passeggiato lungo il campo santo per rendere omaggio ai loro cari defunti, Anna Maria e suo padre si sono recati all’uscita del cimitero, ma, con grande sorpresa, hanno trovato i cancelli chiusi.

Fortunatamente, la donna aveva con sé il cellulare ed è riuscita ad avvisare le autorità, ma l’attesa è stata ugualmente lunga (circa 45 minuti), specialmente considerando l’età del padre.

Anna Maria ha quindi deciso di rivolgersi alla redazione di ImperiaPost sia per ringraziare chi l’ha soccorsa, sia per lanciare un appello affinché non si ripetano eventi simili, poiché potrebbero avere conseguenze peggiori.

Il racconto di Anna Maria Cosentino

“Ieri pomeriggio sono uscita di casa con mio papà di 90 anni e mezzo verso le 15.45 – spiega Anna Maria – abbiamo fatto il giro di tutto il cimitero, salutando i nostri numerosi defunti, camminando al suo passo.

Non era stato dato nessun avviso di chiusura dei cancelli, come facevano una volta, perciò è stata una sorpresa trovare i cancelli chiusi. Siamo rimasti bloccati dentro. Per fortuna avevo il cellulare in tasca e ho chiamato il Comune e la Polizia Municipale.

Dopo 45 minuti di attesa è arrivato un agente di polizia municipale, che ci ha aperto, e un vigile del fuoco fuori servizio, che ci ha notato e ci ha aiutato.

Volevo ringraziare moltissimo entrambi per esserci venuti in soccorso e per la loro gentilezza.

Ero preoccupata per mio papà, poiché non avrebbe potuto scavalcare nè resistere a lungo al freddo. Basterebbe mettere un disco per avvisare la chiusura 20 minuti e 10 minuti prima. Io sono stata fortunata perchè avevo con me il telefono, ma se fosse capitato a un altra persona, magari più anziana, senza telefono, come sarebbe finita?

Dispiace perché Scajola aveva fatto tante promesse, si era parlato tanto dei cimiteri, e invece c’è ancora molto degrado.  La tomba di mio figlio è sommersa dall’erba e quasi non si vede.

Non pretendo le scuse, ma un minimo di attenzione in più”.

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