24 Aprile 2024 17:29

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24 Aprile 2024 17:29

SCAJOLA DAL CARCERE: “IO COME ANDREOTTI, MI DIFENDERÒ E ALLA FINE MI CHIEDERANNO SCUSA”

In breve: Scajola:"Non è più democrazia ormai si agisce con metodi da criminalità organizzata. Arrestano, la madre, la moglie (di Matacena, ndr) per farla parlare".

ANDREOTTI SCAJOLA

Roma – “Io come Giulio Andreotti“, sono queste le parole pronunciate ieri da Claudio Scajola, detenuto nel carcere di Regina Coeli durante la visita dell’amico,  Senatore Lucio Barani del Gal (Gruppo autonomie e libertà). Scajola è detenuto all’interno di una cella singola nella quinta sezione, ritenuta a “bassa pericolosità”, e ha a disposizione soltanto un’ora d’aria al giorno.

“Il Corriere della Sera” riporta il colloquio avvenuto tra i due amici: “Uscirò da qua in forma e a testa alta – dice Scajola a Barani – farò come Andreotti, resisterò tenacemente a tutte le accuse e al fango come il Divo Giulio. E alle fine tutti magistrati giornalisti mi dovranno chiedere scusa pubblicamente. Quello che leggo sui giornali e ascolto in televisione semplicemente non è vero. Il conto corrente alla Camera e tutto il resto…”. 

Scajola prosegue nella sua critica ai Magistrati: “Non è più democrazia ormai si agisce con metodi da criminalità organizzata. Arrestano, la madre, la moglie (di Matacena, ndr) per farla parlare. Ma io non soccomberò, anzi ne uscirò alla grande. Mi dovrò difendere e mi difenderò e se mi vogliono far fuori con la malattia davvero si illudono”.

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